Steins; Gate – quanto dolore!
Come penso La Tempovia abbia fatto capire, la mia persona e le serie a sfondo temporale siamo destinati ad andare perennemente a braccetto.
Dopo aver parlato, a più riprese, di Attack on Titan e del suo finale, trovate l’articolo qui, e basato sul concetto di tempo oggi voglio portarvi a visione quella che penso sia la serie con veri e propri viaggi temporali per antonomasia. Questa serie è così bella, a mio avviso, che perfino a scriverne il nome mi ritrovo ad avere la pelle d’oca. Il suo nome è Steins; Gate.
Steins; Gate nasce come videogioco, per la precisione come Light Novel, per poi diventare successivamente una serie animata e una manga.
La serie animata si suddivide in due “stagioni”, vi andrò a spiegare successivamente il perché delle virgolette, di cui la prima uscita nel 2011 e prodotta da Dynit in Italia e la seconda, chiamata Steins; Gate 0, uscita nel 2018, pubblicata sulla piattaforma VVVVID in Italia.
Quest’ultima, come detto prima, non è definibile come seconda stagione bensì come un sequel che si può visionare solo dopo aver visto l’episodio alternativo del 23 della prima stagione, chiamato 23 Beta, e narra la storia secondo una seconda linea temporale in cui il finale della prima stagione non è mai avvenuto.
Il manga, la prima serie, è stato pubblicato in giappone nel 2009, finito nel 2013, e pubblicato da una sotto-etichetta di Jpop nel 2019 per quanto riguarda l’Italia. Delle serie, attualmente solo esclusive giapponesi, sono successivamente state pubblicate.
Steins;Gate è ambientato nell’estate del 2010, ad Akihabara, un famoso distretto di Tokyo. Alcuni edifici del luogo, come il Palazzo della Radio, possono essere addirittura individuati nelle immagini di sfondo del videogioco. Secondo Chiyomaru Shikura, che ha diretto la progettazione di Steins;Gate, è stata scelta come ambientazione proprio Akihabara poiché è una zona dove i pezzi hardware possono essere acquistati piuttosto facilmente, il che rende il posto ideale per le persone interessate ad inventare e ad ingegnarsi con le cose.
Le nozioni di tempo e viaggio nel tempo sono i temi principali della serie. Tuttavia anche il concetto di causa ed effetto ha un posto di rilievo nel corso della storia, in quanto il protagonista viaggia all’indietro nel tempo numerose volte per eseguire azioni differenti nel tentativo di alterare ciò che è successo nel futuro.
Questa serie, a mio avviso, è quanto di più struggente io possa aver visto.
La prima stagione era già abbastanza triste, poi con Zero sono riusciti ad uccidere quel poco di dignità che mi era rimasta. Fiumi di lacrime a fare da sottofondo alle tematiche sempre più calanti nell’esser cupo del protagonista, che si ritrova ad esser nella depressione più totale. Tutto Steins; Gate, però, tende a metterci un po’ ad ingranare, dunque non fatevi troppe aspettative. Specialmente sulla prima stagione.
Odio e amo così tanto questa serie, a causa del suo essere una continua escalation di emozioni. Pensate che, durante la visione del film, sono scoppiato a piangere almeno 3 volte. Generalmente non piango così tanto e, anzi, non piango affatto alcune volte!
Poi, una cosa abbastanza particolare, è quel “Tutturu” di uno dei personaggi, ossia Shina Mayuri, che ti rimane in testa. Ovviamente, spesso seguiti dai deliri del protagonista, Rintaro Okabe, e dalla sua smania per la Dr Pepper.
Anche per oggi è tutto! Fateci sapere cosa ne pensate tra i commenti!
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