Kalya, recensione del nuovo fumetto di Bugs Comics

Se ne parla con tanto entusiasmo da tanto tempo, vale la pena leggere Kalya? Io dico di sì, ecco perché

Ho seguito con curiosità la campagna marketing del nuovo progetto di Bugs Comics, Kalya. Tanti i post e gli influencer coinvolti, con recensioni in ogni dove. Vale però la pena leggere Kalya? Decisamente sì, ma partiamo per gradi.

Carmine Di Giandomenico Kalya

Kalya è una giovane avventuriera che, insieme al suo alleato goblin Tagh, cerca di vivere alla giornata fin quando l’arrivo di Dakan, un essere appartenente alla specie dei gjaldest, non la costringerà a scontrarsi con un antico potere: l’Alkest, un misterioso manufatto che sembra essere legato ad un Fondamento mai caduto. Kalya dovrà recuperarlo per il gjaldest nel bosco del Felhem. Ma la ragazza non è la sola a volere l’Alkest: l’alchimista Leena e la sua guardia del corpo Aridan sono stati incaricati dal Regno di Galdor di studiare il fenomeno, mentre l’elfo Calon ha il compito di trafugarlo per il suo signore, Varnon il Dissidente. Gli antichi segreti sepolti dai millenni della storia di Theia stanno emergendo in superficie”.

Si può dire che questo sia il classico fumetto che ti aspetti possa catturarti e, infatti, lo fa totalmente. A mio avviso questo primo volume, non faccio spoiler, risulta essere fresco e di bell’aspetto. I disegni sono una costante per gli albi di Bugs Comics, che si mantengono costantemente su una qualità elevata. Potrete acquistare Kalya attraverso questo link.

Potresti aver perso: