L’Attraversaspecchi è una saga di romanzi fantasy francesi composta da quattro volumi e scritti da Christelle Dabos.
Fidanzati dell’inverno, il primo, è stato pubblicato in Francia nel 2013; Gli scomparsi a Chiardiluna, il secondo, nel 2015; La memoria di Babel, il terzo, nel 2017 e Echi in tempesta, il quarto, nel 2019.
In Italia è stata pubblicata a partire dall’agosto 2018 dalla casa editrice E/O fino a luglio 2020.
Chi dovrebbe leggere l’Attraversaspecchi?
Chi ha amato…
Philip Pullman, la sua fantasia e le sue atmosfere.
Twilight per la storia d’amore tra un uomo misterioso e tormentato capace di profonde passioni e una ragazza apparentemente impacciata, ma piena di risorse.
Hunger Games per le incredibili avventure e per l’azione politica dei protagonisti che vogliono rovesciare un sistema di potere.
Harry Potter per la ricchezza e l’articolazione del suo magico mondo.
Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme i singoli volumi.
Fidanzati dell’inverno (o meglio Ofelia scopre di doversi sposare)
Sinossi
In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra vive Ofelia. Originaria dell’arca “Anima”, è una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.
«Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per quel che si è, immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai.»
Il pensiero di Emi
L’universo è composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che una volta era la Terra.
Protagonista della vicenda è Ofelia, giovane animista (è lei l’attraversaspecchi a dare il nome alla quadrilogia) figlia di Artemide, che viene promessa in sposa ad un giovane del Polo, figlio di Faruk.
Peccato che nessuno veda di buon occhio questa unione.
Non Ofelia che trova ripugnante la sola idea del matrimonio.
Non i nobili del Polo e la famiglia di lui che disprezzano Thorn, lo sposo, e la sua futura sposa.
Contrariamente alle aspettative di tutti, però, Ofelia riesce ad adattarsi, principalmente grazie alla presenza di nuovi amici:
Renard un domestico che la prende sotto la sua ala e le rivela i segreti di corte;
Archibald, l’ambasciatore, una delle persone più sincere che incontrerà;
Gaela, una meccanica giovane e straniera per la quale Renard ha una cotta stratosferica;
la zia Rosaline, madrina della nostra protagonista, che la segue fino al Polo;
la zia di Thorn, Berenilde, favorita di Faruk, che ha il compito di proteggerla dagli intrighi di corte fino al matrimonio.
Una lettura affascinante e coinvolgente. L’inizio non è stato dei migliori, abituarsi ad un mondo così diverso mi ha impiegato un po’. Una volta ingranato, però ho amato ogni parola.
È stato facile immedesimarsi in ogni personaggio, anche se ho una speciale affinità caratteriale con Ofelia, mio personaggio preferito e anche quella verso cui ho provato più sentimenti contrastanti.
Del resto chi non si sarebbe mai preso a schiaffi?
Gli scomparsi a Chiardiluna (o meglio, Ofelia scopre perché si deve sposare)
Sinossi
Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso…
«Ofelia si sentì lacerata tra lo sconforto e la rabbia. Non aveva il diritto di entrare nella sua esistenza così, mettere tutto sottosopra e andarsene come se niente fosse. Ebbe la sensazione di rompersi dall’interno quando Thorn l’abbracciò più stretta.»
Il commento di Emi
Questo secondo volume riparte nel momento esatto in cui termina il precedente. Questo vuol dire che sono stata fortunata ad averlo già in libreria al momento in cui ho concluso Fidanzati dell’inverno, altrimenti mi sarei mangiata le mani.
E non sarei potuta essere più felice perché di tutti e quattro, Gli scomparsi a Chiardiluna si è dimostrato il mio preferito.
Tra intrighi, sotterfugi, misteri e tradimenti non sono mancati momenti così intensi da togliere il fiato.
Se nel precedente mi ero innamorata di Thorn, rivista in Ofelia e affezionata a tutti i loro amici, in questo secondo romanzo ogni sensazione si amplifica.
Conosceremo Faruk, lo Spirito di Famiglia del Polo, la sua ossessione per il Libro e tutte le verità che hanno fatto incontrare i nostri futuri sposi.
E non provate ad aspettarvi un finale normale, perché, in pieno stile Dobas, rimarrete con il fiato sospeso e sentirete il bisogno viscerale di leggere il terzo volume e poi il quarto.
Perché è questo che fa l’autrice. Ci accompagna pagina dopo pagina in un’avventura da mozzare il respiro e senza che ce ne rendiamo conto… pouf … il libro è già finito!
E che finale!
La memoria di Babel (o meglio, Ofelia va alla ricerca di Thorn e della verità)
Sinossi
Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn?
«Quello spazio era il riflesso del suo stato interiore. Né bambina né adulta, né ragazza né donna, era rimasta incastrata nella cerniera della propria vita. Aveva aspettato da Thorn parole e gesti che lei non aveva mai avuto per lui. In nessun momento aveva detto “noi”.»
Il commento di Emi
Dopo quasi tre anni bloccata su Anima, la sua arca di origine, Ofelia, grazie all’aiuto degli immancabili Archibald, Renard e Gaela, può finalmente intraprendere un nuovo viaggio, non solo alla scoperta delle verità sulla storia degli Spiriti di famiglia, ma anche alla ricerca del suo sposo scomparso.
È così che inizia la nuova avventura di Ofelia che si ritrova ancora una volta su un’arca sconosciuta, Babel, questa volta, però, totalmente da sola.
Un saliscendi di incidenti, sotterfugi, lotte e libri, tanti libri perché Babel è l’arca degli studiosi e delle regole, alle volte un po’ assurde, ma con le quali il sistema sopravvive egregiamente.
Questo ovviamente fino al colpo di scena finale dove non solo resti a bocca aperta, ma ti viene voglia di ribaltare il libro per aria perché non può davvero interrompersi così sul più bello!
Echi in tempesta (o meglio, Ofelia scopre la verità)
Sinossi
Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non ufficialmente: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull’indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell’Altro, l’essere di cui non si conosce l’aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l’Altro, senza sapere nemmeno com’è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn scoprono che i crolli sono collegati agli echi, che sempre più spesso alterano le comunicazioni radio. Ma come sono fatti gli echi? È ciò che viene studiato all’osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica dedita ad aiutare i cittadini colpiti da infermità mentale, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno Ofelia e Thorn, lì capiranno tutto quello che c’è da capire e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.
«Ofelia avanzò lentamente. Alto, basso, destra e sinistra tornarono al proprio posto nell’attimo in cui le braccia di Thorn la strinsero. Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio.»
Il commento di Emi
Ripartiamo dal momento esatto in cui si era interrotto il volume precedente e continuano le avventure dei due sposi alla ricerca della verità.
È bellissimo vederli nuovamente fianco a fianco anche se seguono piste diverse per cercare di spiegare quei misteri che inizialmente portarono alla loro unione.
È un volume diverso rispetto ai precedenti. Per quanto seguiamo ancora le vicende di Ofelia e Thorne, la concentrazione dell’autrice è più su un piano fisico e filosofico. È proprio per questo che è il volume che ho apprezzato meno.
Un po’ troppo teorico per i miei gusti.
Ma, non pensare di cantare vittoria, perché è una volta svelato ogni segreto che la Dabos ci lascia con un sorriso agrodolce.
E questa volta non ci sarà un altro volume per soddisfare la nostra curiosità.
Mi aspettavo qualcosa di diverso da questo libro?
Sì.
A lettura conclusa, avrei voluto qualcosa di diverso?
No. Non sarebbe la saga che tanto amo se fosse diversa.
Che dire quindi di questa saga?
Bellissima.
Una lettura da togliere il fiato.
Il perfetto connubio tra magia, misteri e una storia d’amore mai banale, anzi.
Uno stile semplice ma coinvolgente che ci accompagna pagina dopo pagina senza mai annoiare anche in quei punti un po’ delicati.
Dei personaggi imperfetti e reali con i quali è facile rispecchiarsi ed empatizzare.
Un’ambientazione totalmente immaginaria ma raccontata in maniera così sublime che pare di conoscerla da sempre.
Una saga che porterò sempre nel cuore!
L’autrice de l’Attraversaspecchi
Christelle Dabos è originaria di Cannes, ed è cresciuta in una famiglia di musicisti e artisti. Dopo una formazione da bibliotecaria si è unita alla Plume d’argent, una community di scrittori francesi. Nel 2013 viene incoraggiata a partecipare al Prix du Premier Roman Jeunesse Gallimard-RTL-Télérama, un premio per narrativa per ragazzi, con Les fiancés de l’hiver (I fidanzati dell’inverno).
Dal 2013 i quattro libri della saga dell’Attraversaspecchi sono stati tradotti in sei lingue.
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