
Keyart del gioco | Fonte: BlueTwelve Studio
Parliamo di Stray, un videogioco unico nel suo genere che dovreste giocare!
Stray è un’esperienza unica nel suo genere e non è facile raccontarla senza fare spoiler, ma ci proverò. Il fatto che sia un videogioco unico non ne fa un capolavoro. Nonostante non sia il gioco della vita, resta un’esperienza che vi consiglio particolarmente. Specie se siete delle persone sentimentali o avete mai avuto un animale a casa, meglio ancora se proprio un gatto.

Stray racconta le vicende di una città popolata da robot con un grande mistero che solo gli “Oltreggiosi” vorranno risolvere. Per quanto siano degli automi, preoccupa comunque un po’ tutti quanti. Vestirete i panni di un gatto, avete letto bene, il che lo rende un’esperienza fuori di testa per originalità. A contorno di questa trama, apparentemente semplice, ci sono le emozioni umane. Anche tanto divertimento e ingegno, da usare nelle varie sezioni di gioco.

Infatti, in Stray, potremo fare le stesse cose che tanto ci fanno disperare o sorridere quando le fanno i nostri gatti. Strusciarci sulle gambe dei vari personaggi, farci le unghie sui tappeti e buttare per terra vasi sono solo alcune delle possibilità che il mondo di gioco ci offre. Inoltre bisognerà parlare con quanti più robot possibili per scoprire come fare ad andare avanti.

Parlare con i robot? Non sapevo che i gatti parlassero… e infatti non è così!
La verità è che questo viaggio verso l’Oltre in Stray, non lo compiremo da soli ma con B-12. A farci compagnia ci sarà un piccolo drone volante, il quale ci guiderà verso la risoluzione del mistero del nostro mondo! Oltre a darci le missioni iniziali, B-12 riuscirà anche a decifrare la lingua dei robot e a farla comprendere al nostro bellissimo micio arancione.

Voglio darvi ancora qualche informazione su Stray. La colonna sonora è molto intrigante all’inizio, ma sul finale potrebbe essere più toccante. Non rendendo bene come altre OST di videogiochi, magari emozionanti, lo stesso a livello di scene ma più coinvolgenti nel complesso proprio grazie alle musiche che accentuano meglio quelle sezioni. Per quanto riguarda i punti di forza di questo gioco già lo ho elogiato particolarmente, ma un’altra cosa che probabilmente vi spingerà a giocarlo è il suo particolare senso di libertà.

Questo rimanda molto ai giochi dell’epoca PlayStation 2, una vera chicca per chi cerca quel feeling. Infine, anche se per me non è stata affatto una pecca, l’esperienza potrà durarvi dalle 3 alle 7 ore in base al vostro stile di gioco. Non disperate: Stray prende i giusti tempi per narrarvi le vicende della trama e farvi conoscere i vari luoghi che esplorerete. In sostanza, queste circa 5 ore e mezza vi faranno innamorare del titolo e vi invoglieranno a rigiocarlo, anche solo per sentire le bellissime fusa del gatto protagonista.

Ricapitolando: Stray è un’opera unica. Stupisce a tratti e in altri rilassa. Sa anche inquietarci e sicuramente è un titolo valido. Anche se non rientra tra i migliori classici del videoludico, preso come un simulatore di gatto con una trama non è per niente male. Dà il meglio di sé e non stanca, andando anzi a fare breccia nei nostri cuori e nelle nostre menti. Spero possa incuriosirvi: vi segnalo che se non volete spendere direttamente per questo titolo, potete al momento trovarlo nel catalogo relativo all’abbonamento del PlayStation Plus Extra. Inoltre è disponibile all’acquisto su Steam!
Miao a tutti!