Jumanji 3 – The Next Level (2019)

Jumanji 3: critica al terzo capitolo di una saga secondo me già forzata nel sequel

Ci sono pellicole che hanno fatto la storia del cinema, come “Il Padrino” e “Avatar”; poi ci sono quelle che costituiscono quasi un filone a parte e che hanno entusiasmato al punto tale gli spettatori da creare quasi una fede, come “Ritorno al Futuro”.

Poi ancora ci sono i grandi punti interrogativi; quei film che un po’ per gli attori e molto per l’originalità della storia, hanno dato vita ad un mondo fantastico che apre alla possibilità di storie infinite al suo interno, quelle produzioni che ti lasciano per anni con il pallino a pensare “e se la storia non finisse qui?”

Jumanji, il primo e unico, ha generato, credo, questa domanda in quasi tutti gli appassionati che, vedendolo la prima volta, si sono chiesti, e di questo ho le prove, se veramente un film così ben fatto si possa fermare ad un singolo capitolo.

Fatto sta che con il passare del tempo non si è potuto, o voluto, poi sviluppare una storia successiva, lasciando la prima pellicola lì, senza seguito, unica opera basata su un’idea a dir poco interessante.

Solo dopo molti anni, finalmente, si è pensato bene, e non è l’unico caso, di fare un sequel quasi a tentare forzatamente di riprendere quella storia fermata anni fa.

Jumanji 3 – The Next Level

Jumanji – Benvenuti nella giungla, un sequel forzato.

Ed infatti più che un sequel forse già Jumanji-Benvenuti nella giungla, uscito nelle sale nel 2017 era, in qualche modo, più un remake.  Anche se a mio avviso non era e continua a non essere così. Perché la storia non continua dalla prima, basata su di un gioco da tavola dalla macabra genialità; ma, forse, per attrarre una platea più giovane, cresciuta con i videogiochi e lontana anni luce dall’idea e dal rituale e dalla socialità dei giochi da tavola, il sequel si è incentrato sullo stesso gioco, in versione console. Ed è proprio questo che, a parer mio già puzza di forzatura basata sul nulla.

Probabilmente lo sapevano anche i produttori che per rafforzare un po’ il tutto hanno deciso di puntare su una rosa di attori che permettesse di portare a casa un’opera abbastanza curata, per quanto forzata, e di non uscire in perdita. Il cast, effettivamente di un certo livello, è composto dall’ormai stella onnipresente Dwayne Johnson; dal comico sempre verde Kevin Hart; dall’eccentrico genio dell’umorismo senza limiti Jack Black.

Altra differenza, il fatto che si sia voluto incentrare il film più su una veste comica e leggera rispetto alla pellicola originale (stupendamente interpretata dall’ormai compianto Robin Williams) dove i protagonisti si interfacciano con i loro personaggi virtuali giocando ed affrontando quest’avventura sino all’ormai scontato lieto fine.

In ogni caso, nonostante la trama del secondo capitolo sia così diversa dalla base del primo, il buon successo ottenuto nel 2017 (incassi 962 mln $ sui 90mln $ per produrlo) ha incentivato a continuare sulla stessa falsariga andando a sviluppare una terza parte; un “The Next Level”(incassi 800mln $ sui 132mln $ per produrlo).

Jumanji 3 – The Next Level

Jumanji – The Next Level, non c’è due senza tre.

A questo punto la domanda sorge spontanea… Perché? Forse il secondo era andato tutto sommato bene ed il fatto che abbia incassato più di quanto previsto ha addirittura spinto a voler osare per un terzo capitolo.

Ma si sa che i secondi capitoli hanno poche possibilità di successo, figuriamoci un terzo.

Se non si fosse capito, l’ultimo Jumanji, mi ha lasciato molto deluso, creando in me un profondo sconforto e lasciandomi l’interrogativo (a tratti certezza) che ormai non si riescano più a creare storie originali o comunque storie originali basate sulla continuazione di un capitolo precedente senza snaturarlo completamente.

Questo terzo capitolo è di nuovo ambientato nel videogioco, che nel sequel viene distrutto alla fine del film, ma che riesce a riaccendersi dopo una riparazione del protagonista stesso. E già qui stiamo superando un punto cruciale; ma non ci si ferma qui e si arriva addirittura ad aggiungere un capito al videogioco (terminato completamente in Jumanji-Benvenuti nella giungla) che rende inspiegabile la storia ormai basata sul “tutto quello visto finora potrebbe non aver alcun senso”.

Dopo tutta questa confusione, ed anche qualche imprecazione, però voglio anche parlare di quello che ho apprezzato; le ambientazioni ed i paesaggi (deserti, montagne, cascate) stupendi; piccole briciole che non salvano l’opera ma permettono di seguirla con un po’ più di leggerezza e spensieratezza.

Ma purtroppo è ben poca roba e ad appesantire ancora di più il tutto ci pensano gli attori, che non so se per indicazioni di sceneggiatura o per una valutazione dell’opera nel suo complesso, iniziano ad essere meno incisivi rispetto al capitolo precedente.

Così facendo il film perde quell’unico punto che poteva renderlo ancora appetibile ed interessante e la leggerezza e comicità ampiamente usate nel precedente film purtroppo si scorgono a mala pena in questo capitolo, rendendolo spesso noioso e pesante.

Jumanji 3 – The Next Level

A conclusione di tutto questo chiacchiericcio mi permetto di consigliarvi, se proprio vi va di guardare un film di Jumanji, di guardare il capitolo originale, e se proprio volete proseguire magari puntate alla pellicola del 2017 (Jumanji-Benvenuti nella giungla) a meno che non vogliate perdere due ore della vostra vita dietro ad un film che sotto ogni aspetto vi porterà a chiedervi “ma precisamente, dove vogliono arrivare con questo film?”

Piccolo spoiler: ci sarà un ulteriore capitolo; o perlomeno così vogliono far capire nel finale. Se così fosse, magari si potrebbe finalmente riprendere l’idea del primo dove è il gioco che entra violentemente nella vita reale travolgendola (e non il contrario).

Non so se sperare in un nuovo capitolo migliore od in una fine definitiva.

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