“Tra i racconti di dolore e rovina che ci sono giunti dalle tenebre di quei giorni, ve ne sono però alcuni in cui il pianto s’accompagna alla gioia e, all’ombra della morte, luce imperitura. E di tali storie, la più bella alle orecchie degli elfi è pur sempre quella di Beren e Lúthien.” – Da Il Silmarillon
Beren e Lúthien di Tolkien
Buongiorno carissim*, finalmente sono tornata con la recensione di un’altra opera di J. R. R. Tolkien ovvero Beren e Lúthien, splendida storia d’amore che, come vedremo, ha anche un corrispettivo nella realtà vera e propria. Si tratta di una vicenda che ha subito, nel corso del tempo, diversi rimaneggiamenti che non vedo l’ora di descrivervi in questo articolo.
Si tratta di un’amore apparentemente impossibile: lui infatti è umano, figlio di Barahir e appartenente quindi alla casata di Bëor, lei invece è un’elfa immortale di stirpe regale, essendo infatti figlia di Thingol (Re del Doriath e Re Supremo del Beleriand) e Melian la Maia. Ne conviene dunque come Thingol non possa accettare che un uomo, un essere inferiore agli Elfi, sposi la più bella creatura che sia mai esistita in tutta Arda. O quantomeno lo potrà fare solo ed esclusivamente dopo avergli consegnato uno dei Silmaril, gemme meravigliose create dagli Elfi e in quel momento nelle mani di Morgoth, Signore Oscuro della Terra di Mezzo.
Una missione suicida poiché mai nessuno, fino a quel momento, era mai riuscito ad avvicinarsi tanto a Morgoth per riuscire a riprendersi una delle gemme, incastonate nella sua corona. Beren però non vi può rinunciare. Da quando, infatti, aveva visto per la prima volta Lúthien Tinúviel danzare nella foresta sapeva di non poter più vivere senza di lei.
Ed è così che inizia quindi il meraviglioso viaggio dei due innamorati. Come accennato, si tratta di una storia che ha subito diverse rimaneggiamenti, descritti e contestualizzati dal figlio di Tolkien, Christopher, direttamente all’interno dell’opera:
- Ne Il Racconto di Tinúviel (facente parte dei famosi Racconti Perduti) Beren viene descritto come uno Gnomo, ovvero appartenente al popolo elfico dei Noldoli (poi Noldor). Non si ha quindi la contrapposizione uomo-elfa della versione definitiva
- Nel Lai di Leithian (scritto nel 1925) viene introdotta poi la vicenda di Gorlim L’Infelice il quale, devastato per la perdita della moglie, rivelerà a Morgoth il nascondiglio del padre di Beren, portando alla sua morte e all’inizio dei pellegrinaggi del protagonista
- Infine nel Quenta Noldorinwa viene introdotta anche la figura di Felagund, principe degli Elfi Noldor mentre la figura di Beren si consolida in quella di un abile guerriero mortale
Non starò qui a spiegare le innumerevoli differenze tra le varie versioni, mi è premuto specificarne alcune solo per farvi capire quanto lavoro ci sia dietro ad un’opera che, apparentemente, sembra narrare la classica storia d’amore. Si tratta invece di un piccolo faro di speranza in un’epoca, la Prima Era, in quel momento in preda al caos. Beren, con il suo coraggio e il suo immenso cuore, si è dimostrato pronto anche a morire per la sua amata, mentre quest’ultima è arrivata a rinunciare alla sua immortalità per restare al fianco dell’uomo della sua vita.
Arrivano a “Il signore degli anelli”
Proseguendo avanti nel tempo di circa 2500 anni, si avrà poi la seconda grande storia d’amore tra un uomo e una elfa, quella tra Aragorn e Arwen. Ricordate la canzone cantata da quest’ultimo nel primo film de Il Signore Degli Anelli, poco dopo aver incontrato Frodo e i suoi amici?
Una storia che insegna, sia che voi la leggiate da adulti che da adolescenti, che anche nel più buio dei tempi ci può essere del buono. Che il vero amore, a volte, non si ferma neanche davanti alla morte. Lo stesso Mandos (signore della Morte e del Destino), non poté che commuoversi sentendo il canto sconsolato e disperato della bella Lúthien.
Per concludere, sapevate che sulla tomba di Tolkien ed Edith Bratt, sua moglie, sono stati aggiunti anche gli appellativi “Beren e Lúthien”? Nel 1972 l’autore scrive:
“Ho incontrato la Luthien Tinuviel del mio romanzo con i suoi lunghi capelli scuri, il bel viso e gli occhi come stelle, e la sua bellissima voce. […] Ma ora se n’è andata prima di Beren, lasciandolo monco
”.
Voto: ⭐⭐⭐⭐/5
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