Alice in Borderland, un manga che gioca sull’empatia

Alice in Borderland è un manga scritto e disegnato da Haro Aso, pubblicato in Giappone dal 2010 sulla rivista Shōnen Sunday S (fino al 2015) e su Weekly Shōnen Sunday. In italia ha visto la sua rivalsa grazie alla serie tv Netflix, favorendo la pubblicazione di una nuova edizione da parte di JPop.

La storia di Alice in Borderland

Arisu, studente e appassionato di videogiochi, si ritrova improvvisamente catapultato nella Tokyo alternativa di una Terra di confine identica in tutto e per tutto a quella reale, ma deserta e diroccata. In compagnia di due amici, il duro Karube e l’erotomane Chota“.

La storia si presenta molto semplice e lineare, con l’obiettivo di seguire le avventure del nostro protagonista, nella nuova e misteriosa terra in cui si ritrova.
Costretto a lasciare la Tokyo da lui conosciuta e desideroso di vivere una nuova avventura, abbandonando la sua vecchia e noiosa vita, si ritroverà ben presto a doversi ricredere. Borderland non è un nuovo inizio o un modo per risollevare lo stato d’animo, è una terra piena di pericoli, letale, con cui i personaggi si troveranno a dover fare i conti pur di sopravvivere.

Nonostante l’impostazione dei “giochi mortali” segua molto la ben più vecchia e conosciuta “Battle Royale”, questo manga di Haro Aso nasconde molto di più. è un’opera profonda, ricca di introspezione sia del protagonista che di tutti i personaggi di contorno, lasciando il lettore incuriosito e col fiato sospeso alla fine di ogni volume, in attesa di scoprire l’evolversi delle vicende.

Un’opera che fa leva sull’emotività

La visione in primo piano dei personaggi permette una immedesimazione totale, conosciamo il loro passato e il loro modo di pensare, trovandoci ad empatizzare anche per chi, in preda alla disperazione, ha compiuto gesti orribili ed eticamente sbagliati. Nonostante questo però è necessario ricordarsi che Borderland non è una terra “delle meraviglie”, è un luogo crudele e spietato ed è probabile trovarsi di fronte a perdite e lutti che non si è pronti ad affrontare. Alice in Borderland ci insegna che nessuno è fondamentale, è una visione estremamente realista e crudele della vita e noi lettori, attraverso le pagine, siamo spinti ad accettarla così com’è.

Personalmente la considero una delle mie opere preferite. Intrattiene in ogni sua pagina, sia con i giochi che con i dialoghi, anche quelli introspettivi, senza mai annoiare. Anzi ti spinge a voler sapere sempre di più dei personaggi e questo mondo distorto, portando il lettore a voler conoscere tutti i segreti che sorreggono la storia.

Per chiunque si fosse avvicinato all’opera tramite la serie Netflix, consiglio fortemente la lettura del manga. Nonostante la serie sia molto ben realizzata, credo personalmente che sacrifichi un po’ dello spirito dell’opera originale in funzione, con giusta ragione, dell’intrattenimento.

In ogni caso, potete trovare i volumi di Alice in Borderland, 9 in tutto, in fumetteria online e fisica. Così come anche su Amazon.

Vi invito a lasciare un commento per sapere la vostra opinione su quest’opera nel caso l’aveste letta (o vista).

Buona Lettura!


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