What if…? – Marvel. Concept interessante, ma la riuscita?

Oggi parliamo della prima serie animata di casa Marvel.

La prima stagione di una miniserie che si è conclusa di recente, i cui nove episodi sono usciti settimanalmente dall’11 Agosto del 2021, distribuiti da Marvel sulla piattaforma streaming Disney+ e che ha già confermato una seconda stagione in uscita nel 2022.

Ma di che cosa parla “What if…?” ?

«Tempo. Spazio. Realtà. Non hanno un andamento lineare. Formano un prisma di infinite possibilità, in cui ogni scelta può diramarsi verso realtà infinte, creando mondi alternativi a quelli già conosciuti. Sono l’Osservatore, la guida che vi condurrà in nuove vaste realtà. Seguitemi, e riflettete sulla domanda… E se…?»

Questo è il preludio che ci viene dato all’inizio di ogni episodio dal nostro narratore: L’Osservatore, appunto.

L’Osservatore ci mostra una serie di universi alternativi, differenti in ogni episodio, rispetto a quello che abbiamo conosciuto al cinema. Nove episodi in cui riviviamo le storie dei nostri cari eroi completamente trasformate.

Marvel – What if…?

Un altro passo avanti della Marvel nella direzione del Multiverso dopo il film animato “Spider-man: Un nuovo universo”, la serie “Loki”, l’attesissimo nuovo film di Spider-man in uscita a Dicembre “Spider-man: No Way Home” e l’ancor più atteso “Doctor Strange: Multiverse of Madness”.

Qui sotto elencheremo i titoli degli episodi poiché da se già abbastanza esplicativi, e ulteriori spiegazioni risulterebbero in spoiler indesiderati:

1- E se… Captain Carter fosse stata il Primo Vendicatore?

2- E se… T’Challa fosse diventato Star-Lord?

3- E se… Il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti?

4- E se… Dottor Strange avesse perso il cuore invece delle mani?

5- E se… Zombie?

6- E se… Killmonger avesse salvato Tony Stark?

7- E se… Thor fosse stato figlio unico?

8- E se… Ultron avesse vinto?

9- E se… l’Osservatore avesse infranto il proprio giuramento?

I presupposti per creare una piccola perla erano molteplici, l’idea di Marvel è molto interessante e stimola la fantasia di ogni fan della serie (sfegatato e non) poiché il mondo MCU è veramente vastissimo e pieno di avvenimenti che, se fossero andati diversamente, avrebbero cambiato l’intera storia Marvel che conosciamo oggi.

La qualità dell’animazione è eccellente, da il meglio di se nelle scene combattive e si mantiene costante per tutti i nove episodi.

Ma tutto l’hype che abbiamo avuto all’uscita e durante il primo episodio della serie è andato via via scemando nel corso degli episodi. Le storie che Marvel ha voluto raccontarci nel corso della serie non hanno avuto peso, sono state raccontate troppo velocemente e manca un adeguato approfondimento psicologico, che Marvel è solita dare ai personaggi dei suoi film. Data la brevità dei singoli episodi, che durano all’incirca venti minuti, le loro trame appaiono inconsistenti, buttate lì, e finite un po’ a tarallucci e vino.

Nonostante la nostra critica, ci teniamo a spezzare una lancia a favore del quarto episodio, incentrato su Doctor Strange, forse il più dark dell’intera serie. Fatalista e sconvolgente, rivedremo l’inizio della storia e l’incidente stradale, nel quale doctor Steven Strange non perderà le mani, bensì il suo cuore. Episodio magnifico e molto profondo che ci mostra un nuovo aspetto della psiche del nostro stregone-chirurgo-dalle-mani-tremolanti di fiducia, e in che modo si approccierà alle arti magiche.

Doctor Strange Loses His Heart

Teniamo a fare una precisazione sul quinto episodio della serie: “E se…Zombie?”; quest’episodio è particolarmente cupo e crudo. Sembra più una puntata di The Walking Dead che un film del MCU. Il che non è un caso: il fumetto da cui trae ispirazione, Marvel Zombie, è stato scritto da Robert Kirkman, il creatore The Walking Dead, appunto. Un vero esperto dei morti viventi a fumetti, che ha delineato una trama tetra e dalle chiare note horror. Il finale viene lasciato molto aperto; che questo spalanchi porte per un possibile sequel?

Marvel Zombie

Ma quindi, la Locanda consiglia la visione della serie?

Seppur presenti qualche lacuna, sì, la serie ha comunque un concept veramente interessante con molto potenziale, gli eventi e le battaglie sono avvincenti, riesplorare le storie dei nostri eroi e vedendone versioni così diverse ricrea un effetto nostalgico non da poco, l’animazione è molto gradevole alla vista e di certo non manca il caro vecchio umorismo alla Marvel. Anche se per il momento resta solo una serie spin-off che apre le porte a quelli che saranno i “Guardiani del Multiverso” ma che si può guardare senza troppo impegno magari sotto una copertina in pile e una tazza di tè caldo in mano.

E anche per oggi dal retro del bancone della Locanda della Landa è tutto, cari lettori.

E se… l’articolo non fosse ancora finito?

Negli episodi precedenti della Locanda della Landa:

Luca – Il primo film Pixar made in Italy

Yaoi – Analisi del fenomeno

Questo libro non l’ho scritto. L’ho rubato. – Storia di due anime. Un libro di Alex Landragin

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