Vanagloria Arena – il tabletop game di Adamo Bencardino

Scopri la recensione di Vanagloria Arena, un gioco complicato e allo stesso tempo bello!

Il primo impatto

Nella giornata di sabato parte della redazione ha avuto modo di poter effettuare in anteprima una partita di test di Vanagloria Arena di Adamo Bencardino. Un gioco che ricorda parecchio Warhammer del buon Graeme Davis, ma che per regolamento sembra esser ben più difficile. A primo acchito – durante la spiegazione delle regole – tutto sembrava essere ben più complicato di quanto potesse sembrare. Quando invece abbiamo iniziato a carburare nell’effettivo, il gioco si è rivelato molto divertente. Prima di iniziare a parlare delle mie opinioni, però, partiamo con il parlare di cosa sia nell’effettivo Vanagloria.

Adamo Berncardino, creatore di Vanagloria Arena

Questo GDR si prefissa l’obiettivo di sembrare ben più differente rispetto ai soliti che si vedono in giro e che solitamente mostrano i soliti cliché o cercano di strafare. A primo impatto ammetto anche io stesso che sembrasse rientrare nella seconda categoria, ma mi sono ricreduto immediatamente. Pur essendo ancora in fase di sviluppo – potremmo definire il tutto quasi come una alpha, nonostante i lavori siano ben più vicini ad una beta perché già più avanzati – il gioco è ben strutturato e con meccaniche e personaggi che hanno richiamato più volte gli scacchi.

Vanagloria Arena

Anche se di scacchi ha ben poco, se non l’assonanza con due delle pedine più importanti: il Re e la Regina, in questo caso rappresentate egregiamente dai due personaggi cardine di ogni clan. Ah sì, i clan, su questo c’è da parlare un bel po’ anche solo per la bellezza delle statuine. Purtroppo – come potrai vedere in foto – essendo il gioco ancora in fase di sviluppo non sono ancora dipinte, ma la cura dei dettagli è assurda. I clan all’interno di questo GDR sono quattro:

Noi di Nerd’s Bay abbiamo potuto giocare con nani e demoni, in una partita durata circa un’ora e mezza. Il tempo medio di gioco è – solitamente – due ore. Noi abbiamo giocato meno perché un po’ impacciati con il regolamento e perché, sopratutto, quando approccio ad un GDR nuovo e che non conosco io tendo ad avere un atteggiamento ultra-difensivo e a ponderare fin troppo la mia prossima mossa. Troppo overthinking, insomma, che arriva ad essermi fatale nel momento in cui mi trovo davanti a qualcuno che gioca aggressivamente. Come in questo caso.

Vanagloria Arena

La partita si è svolta in un 1 vs 1 – un classico di giochi del genere – e abbiamo vissuto il tutto in più fasi. Tra inizio turno, assegnazione delle azioni e le fasi avanzate in cui andavamo a sviluppare movimenti sulla mappa e eventuali combattimenti non abbiamo mai avuto modo di trovare tempi morti. Cosa che spesso e volentieri si ha con giochi del genere, dunque tanto di cappello ad Adamo per aver creato un gioco a prova di noia. Non ci si annoia minimamente, anche quando il tuo avversario sta facendo la sua prossima mossa ti ritroverai ad aver qualcosa su cui concentrarti. Anche se tra abilità azioni e quant’altro le cose a cui pensare sono tante.

Il grosso di Vanagloria Arena

Parlando delle azioni e guardando al tutto, posso dire con certezza che non è minimamente consigliabile ad un pubblico novizio del genere GDR. I regolamenti – tanti – rischierebbero di spaventare anzitempo. Però per quel genere di persone vi è modo di giocare il tutto – conferma il creatore stesso – in maniera ben più basic e togliendo eventualmente le abilità. L’utilizzo dei dadi è pressoché condizionato da quest’ultime, visto che ogni personaggio si ritrova ad averne una differente e che va ad inficiare sul numero di dadi da poter lanciare.

Vanagloria Arena

I dadi sono sviluppati in tre tipologie: rossi, blu e neri. Ad essi è legata gran parte dell’esperienza in combattimento, visto che i danni derivano da quanta fortuna tu possa avere nel gioco. Figurati che io mi sono ritrovato a fare un singolo lancio buono, che però è valso a nulla perché ho comunque perso. Tornando sulle azioni, esse sono collegate ad un momento importante della partita: l’assegnazione. Dovremo dare ad ogni singolo personaggio in campo una propria azione, andando a pensare razionalmente su cosa potrebbero fare sulla mappa. Ogni carta ha 4 azioni, con relativi costi e malus.

Le azioni presenti in Vanagloria Arena sono classiche, che oltre l’ovvio potersi muovere o meno si ritrovano ad essere:

Vanagloria Arena

In definitiva: Vanagloria Arena è un gioco da provare? Assolutamente sì. Quando sarà disponibile il Kickstarter ti consiglio di sostenerlo e – sopratutto – prendere il gioco. Non è adatto a chi prova per la prima volta il genere, ma ci sono tutti i presupposti per poter far capire come si gioca anche a chi non ha mai fatto una partita. Inizialmente può sembra confusionario, ma tutto ha un proprio senso e una sua logica.

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