Uno di noi sta mentendo – Recensione

Uno di noi sta mentendo, il romanzo da cui è tratta la celebre serie Netflix, è una piacevole scoperta.

Brownyn è convinta che la cosa peggiore che possa capitarle nel corso della sua giornata è di essere messa in punizione a causa di un cellulare che le è stata piazzata nello zaino, per lei tutto ciò rasenta la fine del mondo. Nate, invece, si aspettava di finire ancora nell’aula di detenzione, ma è una bella scocciatura che lo tiene lontano dai sui “clienti”. Cooper passa il pomeriggio a chiedersi quanto si arrabbierà suo padre sapendo che ha perso gli allenamenti, mentre Addy vorrebbe solo uscire da lì per poter correre tra le braccia di Jake. E Simon? Simon, in quell’aula, muore.

Uno di noi sta mentendo è uno di quei romanzi dai titoli parlanti che ti fanno arrovellare per tutto lo svolgimento dell’azione, che ti portano a chiederti quanto ci sia di verso e quanto no, se, affettivamente, uno dei protagonisti a cui ti stai affezionando sta mettendo.

Uno di noi sta mentendo è anche un giallo young adult sui generis in quanto, effettivamente, per tutta la prima parte del libro, non c’è un’indagine. Ci vengono presentati i quattro protagonisti del romanzo: Nate, Brownyn, Cooper e Addy, che ben presto diventeranno gli indiziati delle indagini della polizia, gli unici sospettati a cui sembra si riesca a pensare.

Ci viene presentato Simon, la vittima, ma anche l’autore del blog, Senti questa, una sorta di Grande Fratello che porta gli studenti a temerlo, e quindi, forse, ad avere un movente per ucciderlo. Perché se il titolo del romanzo è Uno di noi sta mentendo, una cosa è certamente vera: quello che viene postato su Senti Questa.

Uno di noi sta mentendo: un titolo che crea confusione o un celato spoiler?

Uno di noi sta mentendo è sicuramente uno di quei romanzi che ha la grande capacità di tenerti incollato alle pagine, anche se, come dicevo anche in precedenza, per tutta la prima parte del libro non accade quasi nulla, a livello investigativo. I protagonisti della storia vengono presi di mira dalla polizia, ma, come farebbe qualsiasi ragazzo della loro età, non hanno modo di difendersi e sulle prime si comportano in maniera stupida e irrazionale.

Questo è quello che più di tutto ho apprezzato in Uno di noi sta mentendo: nonostante le macchinazioni geniali e tratti machiavelliche che caratterizzano questo e con questo la maggior parte dei mistery young adult, Uno di noi sta mentendo presenta comunque personaggi veri, realistici, che si comportano come diciassettenni sempre, o quasi.

I personaggi sono ben caratterizzati, in particolare Nate e Brownyn, ma anche Addy. Forse un po’ meno lo sono Cooper e i personaggi secondari, ma non mi sono ancora addentrata nella lettura di Uno di noi è il prossimo, che forse sposterà il focus su personaggi che sono stati meno significativi in questo primo romanzo.

Se vi state chiedendo se Uno di noi sta mentendo dà vita a una saga letteraria che non sappiamo quando finirà, non temete: l’omicidio viene risolto nel primo romanzo, le vite dei nostri protagonisti prendono la giusta direzione e si può dire che Uno di noi sta mentendo funzionerebbe benissimo anche come autoconclusivo. Certo, c’è da dire che, se siete dei romanticoni impenitenti come me, probabilmente vorrete leggere il secondo, perché sembra che ci regalerà sorprese sulla mia coppia preferita del primo romanzo, che è stata lasciata un po’ “appesa”. Non so, forse sono io che ho aspettative troppo alte, ma ultimamente mi sono ossessionata con questo genere che mi tiene veramente con il fiato sospeso: leggere per credere.

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