To your eternity – La bellezza della crescita

To your eternity – La bellezza della crescita


Siamo ormai alle porte di Settembre e con la fine dell’Estate terminano tanti tra gli anime che ci hanno accompagnati negli scorsi mesi. Nel week end che ormai ci siamo lasciati alle spalle, è uscito l’ultimo episodio della prima stagione di To your eternity omonimo anime tratto dal manga di Yoshitoki Oima, fumettista che ha dato vita anche a “A silent voice”.

Di pari passo con l’uscita del Ventesimo e ultimo episodio della serie, anche l’annuncio più atteso. Difatti, To your eternity si ritroverà ad avere una seconda stagione nell’Autunno del 2022.
Tanti i temi trattati in quest’opera, che abbiamo avuto modo di gustare primariamente anche come opera fumettistica, ma vale la pena guardare l’anime? La risposta, per me, è un si. Entriamo nel dettaglio di quest’opera.

To your eternity – Cos’è?


Pubblicato per la prima volta a Novembre del 2016 sul Weekly Shonen Magazine di Kodansha, To your eternity nasce come manga dalla già citata mangaka Yoshitoki.
Solo quest’anno riesce a raggiungere, dopo un successo già immenso per il prodotto su carta, lo schermo narrando la storia di un essere immortale, a cui con il tempo verrà dato il nome Fushi, che si ritroverà a viaggiare per conoscere il mondo e crescere.


Inizialmente Fushi si ritroverà ad essere un qualcosa senza emozioni, praticamente senza una propria coscienza, ma pian piano capirà come funziona il mondo e arriverà ad integrarsi perfettamente tra gli umani. La sua peculiarità, però, è quella di potersi trasformare in qualsiasi essere che viva nei suoi ricordi non appena la morte sopraggiunga per esso.

To your eternity – Considerazioni personali


Avendo già avuto modo di leggere il manga e apprezzare sia i disegni che i testi del suddetto, penso che per una volta io possa fare un netto strappo alla regola del “non voto o do pareri diretti su qualcosa che è in corso”.
A mio avviso, To your eternity si inserisce con ampi meriti tra quelle opere da leggere o guardare. Seppur abbia notato pochissime e irrilevanti differenze tra i due prodotti, manga e anime, si può dire che i temi e come vengono trattati siano di alta levatura con rappresentazioni emotive di tutti i generi.

Certo, non aspettatevi pianti giganteschi, non è il genere di opera che vi porta a quello e non è fatta per quello, ma ci saranno punti della trama dove si soffrirà parecchio. Le morti sono tante, per forza dato che si seguono le vicende di un immortale che si relaziona a dei mortali, ma alcune potrebbero arrivare a destabilizzarvi.

To your eternity – Voto


Premetto, il voto si riferisce ad un toto dell’opera. Nonostante sia ancora in corso su entrambi i fronti in cui è stata proposta, non voglio sbilanciarmi singolarmente su una delle due nel voto. To your eternity si trova ad avere uno stile di disegno che personalmente apprezzo nel manga, al contrario le grafiche dell’anime in alcuni momenti peccano troppo. Si può dire, però, che la trama sia avvincente e che le OST salvino l’anime dalla mediocrità nel comparto tecnico.

Un quattro stelle e mezzo su cinque è, per me, il voto giusto che unisce quanto di bello sono riusciti a fare con questa opera. Perché, davvero, di bello c’è tanto quanto, così, anche di riflessivo. Una storia a tutto tondo.

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