THE PERSISTENCE ENHANCED – Recensione

The Persistence è passato ad essere un titolo multipiattaforma lo scorso anno, adattando la sua intrigante esperienza VR ai più canonici schermi “piatti”, e con questa nuova versione si è voluto spingere ancora un po’ più in là dal punto di vista squisitamente tecnico. In quanto roguelite FPS, The Persistence Enhanced ancora una volta non nasconde le sue forti ispirazioni ad altri capolavori di genere, pur miscelando al suo interno un buon numero di idee sagaci, senza però raggiungere un equilibrio di ogni sua parte, in quanto alcuni elementi finiscono inevitabilmente con il brillare più di altri. Cionondiméno, resta comunque la migliore iterazione di quest’esperienza di gioco, pur tenendo conto della persistenza delle sue vestigia da titolo nato per VR.

L’ufficiale di sicurezza Zimri Elder è già morto, assieme a buona parte dell’equipaggio della Persistence, per via di danni anomali dovuti alla pericolosa vicinanza della nave ad un buco nero. Non mancano sicuramente i tocchi alla Event Horizon, per quanto il tutto risulti scientificamente un filo più coerente e credibile. Tornando a bolla, gli eventi di cui sopra hanno portato la macchina clonatrice all’interno dell’astronave ad impazzire, replicando infinite tipologie di membri dell’equipaggio oramai orribilmente mutati lasciati a vagare per i suoi claustrofobici corridoi, oltre a portare il sistema di bordo stesso a cambiare costantemente la disposizione di tutte le stanze del vascello spaziale, giustificando così in parte la presenza di un level design procedurale. I giocatori assumeranno quindi il ruolo di un pluriclonato Zimri, guidato da un I.A. amica con lo scopo ultimo di ottenere risorse e poter rimettere in sesto parti della nave utili a togliersi da questa situazione da incubo.

 Vi serviranno un buon numero di run prima di capire cosa The Persistence si aspetti dal giocatore. E’presente un palese sistema di progressione/grind alla roguelite ovviamente, ed il gameplay viene mantenuto bilanciato da un sistema di ricezione degli upgrade in grado di ri-bilanciare anche la peggiore delle run. I chip di fabbricazione e le celle stem presenti in gran numero vengono incontro ad esigenze di giocatori meno avvezzi al genere, e già dopo un paio d’ore è possibile avere accesso a diversi tipi di corpi clonati, in grado di donare a Zimri diversi buff, oltre a sbloccare e potenziare le proprie armi preferite grazie a Token Erebus, una rara valuta.

Il raccoglitore di Celle Stem ha poi varie funzioni in quanto utile al completamento di quest, arma melee e strumento per instakill silenziose, oltre al poter attivare uno scudo momentaneo per effettuare blocchi e parry, risultando uno strumento oltre che centrale per l’esperienza, anche piuttosto soddisfacente da utilizzare e masterare durante le circa 8 ore utili a giungere ai titoli di coda (escluse alcune sfide bonus e modalità arcade, indubbiamente utili ad allungare l’esperienza per chi non dovesse esserne ancora sazio)

Chiaramente l’originale Persistence ha oramai tre anni sulle spalle, e per quanto il suo recente update lo abbia fatto sbarcare su più piattaforme, la versione Enhanced non  va ad effettuare miracoli, riducendosi ad integrare il Ray Tracing ed effetti particellari migliorati, cosa buona sulla carta ma che nella pratica poco fa per portare il titolo alla pari con altri usciti più di recente, mantenendo comunque un livello di dettaglio complessivo grezzo e modelli di nemici datati. Certamente ben accolti sono invece i tempi di caricamento ridotti rispetto alla versione VR, mentre da rivedere totalmente sono le animazioni di combattimento melee ed in generale il sistema di movimento, un po’troppo rigido ed imperfetto.

Poco da segnalare dal punto di vista delle periferiche, con giusto uno sfruttamento marginale del Dual Sense su PS5, mentre il comparto audio, quasi più di quello video, rapisce la scena ed il giocatore tra scricchiolii, tubi che si rompono, cavi elettrici tagliati e gli incessanti grugniti e mugugnii dell’equipaggio oramai irrimediabilmente mutato.

Sicuramente il titolo che più si avvicina per ispirazione a The Persistence Enhanced è l’esclusiva PS5 “Returnal”, per quanto l’opera sia in grado di reggersi sulle sue gambe grazie al suo curioso mix tra survival horror e roguelite con focus sulla narrativa.  Il combattimento è ancora piuttosto grezzo, il grinding ancora un po’troppo eccessivo e certi scontri restano decisamente impari, malgrado ciò, Noi di Nerd’s Bay non possiamo che dire che questa iterazione del titolo resti sicuramente la migliore per chi desidera approcciarsi per la prima volta a The Persistence, oltre ad essere un upgrade gratuito per tutti coloro i quali già dispongono del titolo originale.

Copia digitale gratuita del gioco fornitaci dallo sviluppatore per fini di recensione)


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