Sono stata nella giungla – Francesca Piazza

Sono stata nella Giungla, un libro autobiografico di Francesca Piazza

Sono stata nella giungla – Francesca Piazza

“E io, quella porta, la chiusi.
Mi lasciai alle spalle tutto. E, allo stesso tempo, mi portai dietro tutto.
Tutto quello che è stato. Tutte le occasioni che ho lasciato andare, tutte le decisioni che ho preso, giuste o sbagliate che si siano rivelate. Tutto quello che ho imparato e tutto quello che ho preferito dimenticare. Tutto quello che ho detto e tutto quello che non ho avuto il coraggio di dire. Tutto quello che mi hanno detto e non avrebbero dovuto dirmi. Tutto quello che ho accettato e non avrei dovuto accettare. Mai. Nemmeno all’inizio. Nemmeno se sei giovane. Nemmeno se sei donna”.

Queste parole sono state scritte da Francesca Piazza nel suo tragicomico memoir sulla sua esperienza nel mondo del lavoro. L’autrice in un’intervista precisa che ha voluto scrivere questo libro per dedicarlo alle donne, ai giovani e alle mamme affinchè comprendano che capire il mondo del lavoro nei suoi “meccanismi” non sempre trasparenti è l’unica maniera per affrontarlo e uscirne vincenti.

Il libro con grande ironia ripercorre le esperienze fatte dall’autrice partendo dalla prima in una cioccolateria dove praticamente era una factotum, all’ultimo in banca dove quello che conta è produrre soddisfando i bisogni non tanto dei clienti, ma dell’istituto di credito. Un luogo dove la competizione, l’arrivismo, il far carriera sono gli unici “valori” che interessano i dipendenti. Non esistono amicizie e spirito di collaborazione, ognuno pensa a sè.

Tra questi due lavori la Piazza ha conosciuto tutto quel sottobosco fatto di lavori mal pagati , in cui ci si approfitta della voglia di indipendenza e di lavorare delle giovani donne in questo caso specifico. Purtroppo le donne sono sempre penalizzate sul lavoro rispetto agli uomini che sono avvantaggiati e il cui lavoro è maggiormente riconosciuto e retribuito.

Sono stata nella Giungla, considerazioni

Ne mancano le considerazioni sulla maternità: i problemi che ha dovuto affrontare quando ha annunciato di essere incinta. A parte le frecciatine da parte delle colleghe sull’aspetto propriamente estetico, non sono mancati i commenti da parte dei colleghi sul come si fosse fatta “fregare” rimanendo incinta, lasciando tutti loro a mal partito perchè avrebbero dovuto svolgere anche il suo lavoro. Nessun rispetto quindi per la maternità, solo commenti salaci e anche cafoni.

Il trattamento subito dall’annuncio della maternità al rientro dopo il parto e l’allattamento previsti per legge, la vedono oggetto di ostracismo e indifferenza da parte dei colleghi, a questo si aggiunge un cambio di filale che la allontana da casa di ben 25 km, facendo comprendere come l’ambiente bancario (ma sono certa che non sia l’unico) sia soggetto alle meschinerie di coloro che ci lavorano e che si avvalgono dell’occhio clemente dei capi e dei sindacati.

Spesso durante la lettura ho sorriso perchè l’autrice ha saputo raccontare le sue disavventure in modo simpatico e se fosse stato un romanzo avrei apprezzato molto la sua ironia, considerando invece che si tratta di vita vissuta, dietro al sorriso io ho provato l’amarezza del sentirmi donna e la vergogna per il modo in cui siamo trattate in un mondo in cui la parità dei diritti è ancora un’utopia.

Copertina di Sono stata nella Giungla

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