Sonata d’inverno di Dorothy Edwards

Sonata d’inverno è un viaggio emotivo attraverso gli step della vita umana. Si parla di relazioni e di lunghe attese

Sonata d’inverno, una dolce lunga poesia

Sonata d’inverno è un libro triste, malinconico, ma in senso buono.
Durante il discorrere delle pagine si ha perennemente un senso di tristezza, quasi come se non fosse possibile trovare un briciolo di felicità nel mondo.
Il ritmo narrativo è lentissimo, che quasi fa sì che le oltre 170 pagine sembrino molte di più. Invece è un libro ben più corto, che si può leggere nella frazione di una giornata.

Dorothy Edwards

Nel leggere Sonata d’inverno abbiamo provato una profonda estasi che mai ci immaginavamo di poter provare. L’intero manoscritto è recepibile come una lunga, lenta e inesorabile poesia. Una poetica sonata che avvolge la mente e che fa sì di portare alla mente anche malinconici ricordi della vita reale. Doloroso – forse – ma decisamente empatizzante. Una lettura consigliatissima.

La trama di questo libro

In un piccolo villaggio della campagna inglese che sa di Jane Austen quanto di Čechov, mentre l’inverno imbianca il paesaggio si dipanano le vicende sentimentali e sociali di una piccola comunità: due sorelle corteggiate a intermittenza, un cugino che non sa cosa fare di sé, una ragazzina ribelle che cerca di evadere da un contesto familiare soffocante, e il forestiero Arnold Nettle, giovane e cagionevole musicista trasferitosi in campagna per fuggire l’inverno cittadino.

Le lunghe serate trascorrono tra goffe conversazioni ed esibizioni musicali che sono le sole ad animare la calma che avvolge il paese. Tutti, in cuor loro, aspirano a qualche indefinito mutamento, sperano in un attimo epifanico che possa imprimere alla vita un corso più deciso, ma la voce dei protagonisti rimane in gola, così come il rumore dei passi si perde nel silenzio ovattato dell’inverno.

La solitudine della condizione umana è la grande protagonista di questa storia, tratteggiata con pochi tocchi delicati, simili a quelli che animano le corde del violoncello suonato nelle buie sere invernali. Dorothy Edwards firma un romanzo quieto, intimo, nel quale lo stato d’animo dei personaggi prende corpo accordandosi con la musica e con il paesaggio, mentre si comincia a intravedere, in fondo alle strade innevate, l’inevitabile arrivo della primavera.


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