Sex Education: l’eccellente serie adolescenziale sul sesso

Sex Education, la serie televisiva Netflix per adolescenti destinata ad essere tra le migliori commedie seriali degli ultimi anni grazie ai suoi insegnamenti e alla sua costruzione logica e realista.

Il mese di settembre è stato un mese spettacolare dal punto di vista seriale. Infatti, tra le tante uscite di Netflix, troviamo l’ultima stagione di una delle serie adolescenziali più belle e più significative di sempre: andiamo quindi ad analizzare il mondo di Sex Education.

Sex Education è una serie televisiva prodotta nel Regno Unito da Laurie Nunn con la casa di produzione Eleven Film nel 2019. È omposta per il momento da tre stagioni e ventiquattro episodi da massimo un’ora l’uno.

La trama della serie racconta le vicende di Otis Milburn, un ragazzo adolescente da sempre circondato dall’argomento “sesso” a causa della madre, una famosa sessuologa britannica, Jean Millburn. Di fatti, Otis, cresce in un ambiente che lo rende empatico rispetto ad argomenti di tipo sessuale, ne ha una certa conoscenza e si dedica ai consigli sul sesso proprio tra i suoi compagni del Liceo Moordale insieme a Maeve, una ragazza con problemi in famiglia che deve mantenersi da sola e coglie la palla al balzo per far soldi proprio grazie ai consigli sessuali di Otis, con il quale stringerà un rapporto speciale che andrà oltre i meri affari.

A livello narrativo la scrittura serie si presenta perfettamente. La struttura di ogni stagione è sempre coerente: inizia con una routine normale, tranquilla, quasi rassegnata agli eventi precedenti per poi distruggere quest’equilibrio iniziale e creare una nuova conclusione e infine far sì che si finisca col botto, con la suspence, in modo comunque da far rimanere lo spettatore a bocca aperta, farlo desiderare di vedere subito una nuova stagione, incuriosirlo il più possibile sui prossimi episodi.

Sex Education funziona perché non è la classica serie televisiva adolescenziale con un mondo alterato, irrealistico, quasi di fantasia, tutto al contrario, si costruisce proprio come un documentario, parla per davvero di sesso, ne parla in modo professionale, educa attraverso una semplice serie televisiva in cui vengono sceneggiati personaggi caratterizzati magnificamente che sono il fulcro, le fondamenta di questo prodotto, in quanto descrivono aspetti totalmente realistici e basati di un individuo in piena fase ormonale e lo fa attraverso un coetaneo proprio per sottolineare anche l’imbarazzo che c’è al giorno d’oggi, nella società attuale, nel parlare di sesso con un adulto.

Non tocca la tematica in maniera superficiale o insensata e solo ed esclusivamente ridicola come può essere una commedia come American Pie o Scary Movie, lo fa con tanto di spiegazione oggettiva di topic come la masturbazione, i kink, l’eiaculazione precoce, le malattie sessualmente trasmissibili, il consenso e tanto altro. Insegna l’educazione sessuale con toni leggeri e comprensibili, come dovrebbero fare scuola e famiglia, nozioni che vengono considerate un tabù e che causano quindi disinformazione o peggio ancora malinformazione, causando così danni irreparabili ai danni delle nuove generazioni.

Sex Education è importante perché affronta l’adolescenza a 360° in maniera anche ironica e divertente, perché comunque rappresenta gli eventi più imbarazzanti e inevitabili esagerandoli, normalizzandoli ai più piccoli e ricordandoli a chi ha già superato il periodo adolescenziale, ma riesce soprattutto a parlare di tematiche serie come l’omosessualità, il coming out e l’omofobia interiorizzata spiegata tramite la psicologia di chi è affetto da mascolinità tossica, il femminismo e la violenza sul sesso femminile e il trauma da affrontare anche sulle minime cose che riguardano la molestia, il genere e l’accettazione e il rispetto di generi differenti da uomo e donna, risulta essere anche un melting pot di culture che comunque influenzano il sesso in qualche modo e l’accoglienza di nuove mentalità e fantasie.

Proprio per questo, la serie risulta costruire dei personaggi molto ben caratterizzati spiegandone anche l’introspezione psicologica grazie ai profondi dialoghi e alle azioni che compiono. Insieme a Otis e Meave: Eric, Adam, Amiee, Lily, Ola (probabilmente la meno interessante), Ruby e persino i più adulti come Jean, Jakob, il preside Groff e Hope Haddon si evolvono continuamente, si scoprono insieme a noi spettatori, si fanno comprendere, si empatizza facilmente mettendosi nei loro panni e insegnano anche quando il loro comportamento non è ideale, chi guarda da esterno riesce a rapportarsi con loro proprio come se li conoscesse e in parte come se fosse lo spettatore stesso lo psicologo di ognuno di loro e riesca a percepire precedentemente il motivo delle loro azioni e delle loro parole.

Per quanto riguarda il livello tecnico la regia di Sex Education non presenta particolari direttive. I movimenti di camera e il montaggio non sono innovativi ma possiamo comunque classificarli come molto buoni, funzionano perfettamente per farci vedere il movimento delle azioni dei personaggi. Esteticamente paesaggi e fotografia ci fanno immergere totalmente in una periferia britannica: sentieri, colori autunnali, case che affacciano su panorami mozzafiato.

L’emotività la rappresentano piuttosto gli attori che interpretano superbamente ciò di cui abbiamo parlato in precedenza. Tra questi ricordiamo il protagonista, Asa Butterfield, Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Tanya Reynolds, i più toccanti, coloro che esprimono al meglio le evoluzioni e il dinamismo dei loro personaggi: Mimi Keene, Aimee Lou Wood e in particolare Connor Swindells e Alistair Petrie e dulcis in fundo: Gillian Anderson, conosciuta con X-Files e ancora The Crown e American Gods, una vera dea sotto ogni punto di vista, naturale, materna, sembra comoda e rilassata nel suo personaggio e incredibilmente sciolta.

In conclusione: il mondo seriale di Sex Education funziona perché è la prima serie tv che riesce a descrivere la realtà di un* adolescente per come è senza censure, senza tabù. Ne rappresenta ogni aspetto e rappresenta anche il modo che ha la maggior parte degli adulti di approcciarsi agli ormoni adolescenziali, cosa che vedremo soprattutto nell’ultima stagione da poco uscita proprio perché si assisterà al combattimento di una censura addirittura di pensiero.

Un po’ come è effettivamente accaduto anche nella realtà proprio qui in Italia, precisamente in una metropolitana milanese nella quale vi erano i cartelloni pubblicitari proprio della serie che hanno suscitato scandalo e polemiche da parte dei più adulti, i classici boomer, solo perché vi erano rappresentante della frutta e citavano:

Niente di così tragico ovviamente, anzi, manda anche un giusto messaggio, ma per chi vede il sesso un qualcosa da evitare, qualcosa di cui non si deve minimamente parlare, qualcosa di sbagliato se non per la riproduzione della specie umana come fossimo animali meccanici e dovessimo privarci non solo di piacere ma anche di sapere, insomma, capite che è qualcosa di estremamente sconcertante perché sono i primi a sessualizzare in maniera disgustosa qualsiasi normale oggetto.

Questa serie, oltre ad essere tecnicamente prodotta senza commettere il minimo errore, prende il pubblico dal punto di vista sentimentale, appassionano le storie d’amore, lo spettatore se sensibile o meno verserà anche lacrime, volendo, proprio perché la sceneggiatura dei dialoghi è toccante e fa empatizzare a livelli massimi e soprattutto parla veramente di educazione sessuale, insegna, sensibilizza, fa ciò che dovrebbero fare le istituzioni e le autorità e che invece non fa assolutamente nessuno, incuriosisce lo spettatore sul sesso, non vuole più solo saperne attraverso il porno, vuole conoscerlo a fondo, in maniera scientifica e oggettiva, incentiva cultura e informazione.

Sex Education è ufficialmente tra le serie televisive più belle di sempre e innovative dal punto di vista narrativo perché non usa il sesso solo come tema ironico per far ridere e divertire ma il suo scopo è nobile e funzionale a livello sociale, non solo emotivo. È seria ma leggera allo stesso tempo, ci si immedesima e si comprende ed è perfetta per un target adolescenziale ma anche adulto, è un prodotto indirizzato a tutti e vale la pena seguirlo.

Fateci sapere voi cosa ne pensate di Sex Education, se l’avete già vista o se avete intenzione di vederla e continuate a leggerci e seguiteci anche su instagram @nerdsbay.