SARA RATTARO – UN USO QUALUNQUE DI TE

Sara Rattaro è un modo di scrivere diretto, esplicito, non impostato e mai banale che dà semplicemente dipendenza.

“Le cose si perdono. Le chiavi, i documenti, l’orologio, una partita a poker, un’occasione o una causa in tribunale. Ma puoi anche concederti di perdere tempo, o addirittura la testa. È perdersi che è diverso. Riguarda sempre te stesso e il tuo cuore, chi ami o hai amato.”

Un uso qualunque di te è stato il mio primo approccio a Sara Rattaro. Nonostante un’iniziale titubanza per la storia, che mi ha turbato non poco, mi sono innamorata immediatamente della sua penna per cui in seguito ho letto molti altri dei suoi romanzi, acquistati quasi tutti in ebook e divorati in pochissimo tempo per tenermi compagnia e lenire l’angoscia del primo lunghissimo lockdown.

Un uso qualunque di te, l’avevo acquistato cartaceo per puro caso, nel mezzo di altri acquisti, qualche mese prima, semplicemente attirata dalla copertina.

Per chi se lo stesse chiedendo; sì! Ho un problema con le copertine, me ne invaghisco, vado a sensazioni ed è difficile poi desistere dall’acquisto. E devo dire che mi va quasi sempre bene; nel senso che non resto delusa ma in realtà spesso mi depistano, le copertine!  Nel senso buono, perché la storia si rivela quasi sempre diversa ma ancora meglio di come l’avevo immaginata. Per fortuna gli autori hanno molta più fantasia di me. Non ricordo se avessi letto o meno la quarta di copertina prima dell’acquisto ma in ogni caso mi avrebbe fregata anche lei, perché non lascia presagire niente di quello che poi accade.

Si, perché Un uso qualunque di te non è solo il viaggio a ritroso che Viola fa nel suo passato, attraverso i suoi traguardi e le sue sconfitte, le sue angosce e i suoi “capricci”, il suo altruismo e le sue “mancanze” di moglie e di madre (che poi forse  sono più che altro mancanze verso se stessa), ma è un viaggio a 360 gradi dentro l’anima di un’intera famiglia alla scoperta dei delicati equilibri su cui si regge, di chi li disfa costantemente e inconsciamente e di chi è sempre pronto a ricomporli in sordina e senza chiedere riconoscimenti.

Sara Rattaro- Non volare via

La storia mi ha fatto storcere il naso in più punti, forse semplicemente perché ho percepito alcune cose come poco verosimili e poco “possibili” nella vita non romanzata; ciò nonostante, non sono riuscita ad interromperne la lettura; non sono riuscita a non andare avanti e ho completato questo romanzo in poche ore. Sia per la curiosità di capire a quale epilogo sarebbe arrivata la narrazione, cosa chiara ad un certo punto; ma soprattutto perché mi sono innamorata dello stile di questa autrice e di questa penna sempre sincera e schietta ma delicata e mai esagerata nell’esporre fatti e punti di vista.

Mi sono innamorata della naturalezza con cui Sara Rattaro svela le fragilità dell’essere umano, sempre senza lasciar trapelare alcun tipo di giudizio o preferenza; tant’è che, mentre un secondo prima li stavamo odiando per la loro assurda capacità di ficcarsi nei guai, alla fine non riusciamo a giudicarli neanche noi e non abbiamo voglia di prendere alcuna posizione.

Non sappiamo più con chi schierarci perché riconosciamo un pezzetto di noi in ognuno di loro; perché ognuno di loro ha, tra i tanti, commesso un errore che abbiamo fatto anche noi una volta nella vita. O che stavamo per fare. Quindi ci riconosciamo, lo comprendiamo e glielo perdoniamo quell’errore perché lo abbiamo già perdonato anche a noi stessi.

E proprio seguendo questo schema che, nel corso di questa lettura, il mio pensiero si è evoluto e sono cresciuta anch’io, ma forse è proprio questa la metamorfosi che la Rattaro vuole aiutarci a compiere. E quindi mentre all’inizio ero arrabbiata con Viola e con le sue scelte sbagliate, gradualmente ho cominciato a capirla, a sentirmi in colpa per averla giudicata. Avrei voluto abbracciarla per spiegarle che le cose brutte possono accadere e che no, non centrano le nostre scelte sbagliate.

Avrei voluto confortarla dicendole che sì, a volte ci si può sentire sopraffatti e aver voglia di scappare anche se abbiamo la fortuna di non avere nulla da cui scappare davvero. Si può scappare per un po’ dal senso di oppressione che la vita ci mette addosso; l’importante poi è tornare e fare la scelta giusta. E avere il coraggio di affrontala davvero.

Un uso qualunque di te è stato, come vi ho detto, solo il primo di una lunga serie di romanzi che ho amato di quest’autrice. E il tema ricorrente che, più di altri, ho ritrovato sempre e che secondo me lei affronta in modo supremo è quello della genitorialità; svestendola di quell’aura di perfezione, saggezza perenne e indistruttibilità con cui ingenuamente la investiamo o la vorremmo investire.

Non si nasce genitori, ci si diventa ed è un’evoluzione non scontata. A volte avviene in maniera improvvisa e traumatica; altre in maniera spontanea; in altri casi non si impara mai e in altri ancora, è un cambiamento che non si innesca mai. Si può essere genitori senza sentirsi mai veramente pronti ma sforzandosi perennemente; o senza mai entrare davvero nel ruolo ma solo atteggiandosi tali. Quello che è certo che diveltarlo non cancella il passato; non cancella il fardello di difetti, insicurezze, pregiudizi, scelte sbagliate che ognuno si porta dietro e che per fortuna, proprio i figli, prima o poi, in maniera diretta o indiretta, portano inevitabilmente ad affrontare.

Sara Rattaro

Sara Rattaro usa il suo microscopio da biologa per ingrandire al massimo la genitorialità e guardarvi tra le crepe; quelle che restano lì, ferme, in equilibrio e quelle che si allargano sempre più. Ma non dà mai un giudizio e non riusciamo a farlo neanche noi perché lei ci sveglia dall’illusione che noi non potremmo mai sbagliare. E anche se non siamo ancora genitori, alla fine forse riusciamo a guardare con occhi diversi i nostri, e a perdonargli il fatto che, a volte, sono anche più incasinati di noi.

Dunque, concludendo, il mio consiglio è semplice; se avete in libreria un romanzo di Sara Rattaro, uno qualunque, e non l’avete ancora letto; fatelo! E se non ce l’avete correte a comprarlo.

Sara Rattaro- L’amore addosso

Il mio preferito è L’amore addosso, ma anche Non volare via mi ha dato molto. E poi ovviamente c’è l’ultima uscita I miracoli esistono che conto di leggere a breve. Questi sono solo pochi esempi; avete davvero l’imbarazzo della scelta, vi assicuro che ognuno vi darà tanto, in modo diverso. Ma ogni volta vi troverete un briciolo cambiati.  

L’unico rischio è che poi vorrete leggere tutti gli altri.

Sara Rattaro- I miracoli esistono