Romics – La rivalsa della fiera del fumetto romana dopo due anni di assenza

Ebbene sì, dopo ben due anni di assenza la fiera di fumetti e videogiochi più grande della regione Lazio e tra le più amate d’Italia ha riaperto i battenti. A parteciparvi, questi primi giorni dell’Ottobre 2021, sono stati tutti coloro che attendevano l’evento da tempo.

E per chi non lo conoscesse, la Locanda si appresta a spiegarlo.

Cos’è il Romics?

Il Romics è il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, ideato nel 2001 da Isi.Urb e Investimenti Spa, festeggiando quest’anno il suo ventesimo anniversario di attività. L’evento, organizzata da Fiera Roma Srl e Mens Nova Srl., si tiene due volte l’anno a Roma, ad Ottobre e ad Aprile, e conta una presenza di oltre 400.000 visitatori ogni anno.

Romics

Quattro giorni di attività interrotta con eventi, incontri e spettacoli: un programma ricchissimo, con oltre 100 presentazioni, incontri ed eventi che si svolgono in contemporanea, distribuiti in cinque padiglioni, il cui numero è stato temporaneamente ridotto a solamente quattro a causa dell’emergenza COVID.

Cinque padiglioni che offrono la possibilità a ragazzi e adulti di conoscere nuove persone e condividere le loro passioni, che si tratti di fumetto, illustrazione, narrativa, cinema o videogiochi. Vi sono anche grandi case editrici, fumetterie, collezionisti, e la possibilità di incontrare autori ed editori, i quali non aspettano altro che interagire con appassionati e curiosi.

Romics

In parole povere, il Romics è il Nirvana dei Nerd.

I biglietti quest’anno sono andati a ruba perché limitati alla vendita online, e già dalla settimana precedente per la maggior parte delle date i biglietti erano sold out.

Lo staff della Locanda Della Landa si è avventurato in questo fantastico mondo traboccante di cose da scoprire, gioiellini da acquistare e cosplayer favolosi con cui fare foto, da incorniciare ed appendere accanto al diploma. A fine articolo daremo alcune delle nostre impressioni sull’intero evento: cosa abbiamo visitato, nello specifico, cosa ci aspettavamo e cosa abbiamo trovato in realtà.

Romics

Ma se ancora la nostra opinione non vi basta, cari lettori, tra un padiglione e l’altro abbiamo scovato, placcato e richiesto delle semi-interviste ai nostri compaesani nerd, veterani e novizi, tutti in cosplay. Riportiamo quindi tutte le loro opinabili opinioni, con l’estrema precisione che i nostri mezzi avanguardistici ci concedono: gli audio registrati su Whatsapp, e poi trascritti qui.

Attenzione: ci saranno anche due special guests, che ci hanno concesso di intervistarli, nonostante ci siano moltissimi giornalisti migliori di noi che desidererebbero fare ciò che abbiamo fatto.

Intervistat* n.1: Jinx

Cronista: Questa è la prima volta che partecipi all’evento Romics?

Jinx: No, ci vengo dal 2013.

Cronista: Come lo trovi cambiato rispetto agli anni precedenti, in base anche alle normative Covid?

Jinx: Sinceramente sono arrivata da poco ma non vedo molte differenze, c’è tanta gente. Sì, comunque siamo tutti con la mascherina, ma in realtà è facoltativa all’esterno quindi nel momento in cui, magari, ci sono assembramenti—ad esempio per il cibo—la situazione è un po’… lasciata andare. Anche perché non ci sono controlli, le persone fanno un po’ come gli pare.

Cronista: La prima volta che sei venuta al Romics è stata per tua scelta? Oppure hai conosciuto l’evento tramite amici?

Jinx: Sì e no. Diciamo che sapevo dell’esistenza dell’evento però l’ho scoperto principalmente tramite una mia compagna di classe e da lì poi mi sono informata, ho trovato le date e sono venuta.

Cronista: Riguardo al cosplay?

Jinx: Sono sempre venuta in Cosplay, fin dal primo giorno. In realtà è mia madre che mi ha obbligato perché mi disse “che ci vai a fare se non vai in cosplay” anche se c’è tanta gente che non va in cosplay. Comunque da lì è nata la passione e adesso giro un po’ tutte le fiere in Italia.

Intervistat* n.2: Claudia

Cronista: Questa è la prima volta che partecipi all’evento Romics?

Claudia: Assolutamente no! Vengo qui da diversi anni

Cronista: Lo trovi cambiato rispetto agli anni precedenti, con le normative Covid?

Claudia: Mi duole dirlo ma no. Nel senso che trovo che sia più affollato degli anni precedenti: non noto distanziamento di alcun tipo dentro i padiglioni, e fuori c’è il caos. Immagino sia per l’entusiasmo generale di essere tornati dopo diverso tempo. Mi aspettavo venissero seguite un po’ più alla lettera le regole però non è così, o non mi sembra almeno.

Cronista: Quindi il casino generale è dovuto dalla mancanza del Romics per due anni?

Claudia: Si assolutamente, non trovo altre spiegazioni altrimenti, perché veramente gli altri anni non l’ho mai trovato così confusionario.

Cronista: Il ruolo del Romics come un aiuto per i giovani per trovare una propria comunità, secondo te è importante?

Claudia: Io penso che sia un luogo di aggregazione importante per persone banalmente come me che hanno particolari passioni, che magari non puoi riscontrare sempre durante la routine di tutti i giorni. Il cosplay è una di queste, insomma, è raro che tu possa trovare in mezzo alla strada persone travestite, invece qui c’è la possibilità da parte di ogni cosplayer di sentirsi a suo agio e appartenente a un gruppo, che per quanto magari non comprenda persone che conosce nel vero senso della parola, permette comunque di farlo sentire a casa, Per lo meno io la penso così, essendo anche immersa in questa marea di gente con cui non ho mai avuto nulla a che fare. È importante, sì.

Cronista: È da tanto che fai cosplay?

Claudia: Da quattro o cinque anni.

Cronista: Hai delle conclusioni o qualcosa che vorresti aggiungere?

Claudia: Spero tanto che sempre più persone si possano avvicinare a questo mondo e che smettano di considerarlo infantile o magari tenerlo presente poco semplicemente per pregiudizi o stereotipi infondati.

Intervistat* n.3: Nene

Cronista: Questa è la prima volta che partecipi all’evento Romics?

Nene: No, è la seconda volta.

Cronista: Lo trovi cambiato rispetto agli anni precedenti, con le normative Covid?

Nene: Sì molto, mi ricordo che c’erano molte più cose, ma ci sono venuta quando ero più piccola e non mi ricordo molto bene.

Cronista: È la prima volta che venite in cosplay?

Nene: Sì questa è la prima volta.

Cronista: E come è andata la preparazione?

Nene: Tragica. Abbiamo riscontrato un po’ di problemi con le consegne e ci siamo dovute arrangiare visto che è pur sempre la prima volta che lo facciamo.

Intervistat* n.4: Marceline e Gomma Rosa

Cronista: Questa è la prima volta che partecipate all’evento Romics?

Marceline: Sì, per me è la prima volta.

Gomma Rosa: Io sono già venuta altre volte.

Cronista: Gomma Rosa, rispetto agli anni precedenti trovi che l’evento sia cambiato, con le normative Covid?

Gomma Rosa: Hanno chiuso dei padiglioni, ma alla fine c’è comunque molta gente quindi non troppo.

Cronista: Quindi su queste normative sono stati troppo superficiali e poco vigilanti?

Gomma Rosa: Penso che sia necessario un controllo più vigile visto che anche all’entrata c’era molta gente accalcata, però più o meno la gente sta abbastanza distante.

Cronista: Marceline, invece per te che è la prima volta che partecipi, come l’hai trovato questo evento?

Marceline: Il Romics mi è piaciuto moltissimo. Rispetto alle misure Covid all’entrata hanno comunque chiesto il Green Pass, quindi le normative ci sono ma la gente è molta e c’è molto accalcamento.

Cronista: Per quanto riguarda il cosplay come avete deciso che cosplay fare?

Gomma Rosa: Non avevamo molte cose da utilizzare, quindi siamo andate un po’ in giro e vedendo le parrucche abbiamo semplicemente detto “facciamolo!”.

Intervistat* n.5: Lady Demitrescu

Cronista: Questa è la prima volta che partecipi all’evento?

Lady Demitrescu: No, sono undici anni che faccio il cosplay.

Cronista: Lo trovi cambiato il Romics rispetto agli anni precedenti, con le normative Covid?

Lady Demitrescu: Rispetto agli anni precedenti, quindi nel 2019, c’era in realtà molta meno gente. Oggi pur essendo sabato non vedo quella calca enorme che c’era nelle scorse edizioni.

Cronista: Quindi le restrizioni legate al Covid stanno funzionando in parte?

Lady Demitrescu: Si c’hanno fatto fa n’serpentone che me stavano a fa veni er mal de mare.

risate da parte dello staff

Cronista: Rispetto al cosplay, in base a cosa hai deciso per quest’anno?

Lady Demitrescu: Beh diciamo che questo è un po’ il cosplay del momento, è molto in voga e sono in molti a chiedere una foto. Mi sento molto soddifatta del risultato.

Cronista: Cosa rappresenta per te il Romics?

Lady Demitrescu: In parte ci sono scresciuta, la prima volta che ho iniziato quest’avventura ero ancora una minore ed essendo di Roma come faccio a non venire, per me ormai è d’obbligo.

Ringraziamo personalmente gli intervistati per la loro gentilezza e disponibilità nel rispondere alle nostre domande. Magari un giorno ci rivedremo in fiera!!

Ora passiamo ai nostri special guest, da cui abbiamo avuto l’onore di ricevere un’intervista (content warning): Partiamo con niente popo di meno che l’altissimo…

Gesù Cristo:

Cronista: Questa è la prima volta, per lei Signore Onnipotente, al Romics?

Gesù: Venni qualche anno fa ma ero vestito in incognito, in borghese. Quest’anno ho deciso di rivelarmi. Ogni 2000 anni è giusto.

Cronista: Lo trova differente con le normative Covid?

Gesù: Sento meno fratellanza, meno sorellanza, meno unione… però spero che un giorno ritorneremo tutti a riabbracciarci stretti stretti!

Cronista: Come mai ha deciso di rivelarsi così in questa edizione?

Gesù: Perché restando rinchiuso a casa per un anno mi son detto “ma qui non mi riconosce più nessuno :/ ” quindi ho deciso di rivelarmi per portare la pace.

Cronista: Un’ultima cosa. Noi dello staff quest’anno abbiamo l’esame di maturità, ce la può mandare una benedizione per favore?

Gesù: Sicuramente! Allora… vabbè ve benedico tutte e tre, e con una preghierina prima e dopo i pasti andrete sicuramente bene.

Foto in esclusiva di parte dello staff con Gesù Cristo, figlio di Dio, primo del suo nome, nato dalla tempesta, re degli Andali e dei primi uom… no aspetta sbagliato persona.

Ultimo, ma certamente non per importanza, dei nostri intervistati VIP abbiamo la persona più ecosostenibile dell’intera TV americana e globale…

Groot

Cronista: Sig. Groot! Ci dica, come è finito un adorabile arbusto come lei dai Marvel Cinematic Studios alla fiera del fumetto di Roma: Romics?

Groot: Io sono Groot!

Cronista: Cosa significa per lei l’evento Romics, come anche tutte le altre fiere di simil tema?

Groot: Io sono Groot!

Cronista: Ha forse detto che le fiere videoludiche e fumettistiche come il Romics possono essere molto d’aiuto per la nuova generazione che non sempre riesce ad integrarsi con la società che li circonda e ritrova in questi eventi un gruppo in cui sa che non verrà emarginato perché “strano” o “infantile” ma anzi scoprirà che ci sono molte persone come lui che non lo discrimineranno mai per pregiudizi in base al sesso, all’orientamento sessuale, al colore della pelle e dal ceto sociale da cui viene?

Groot: Io sono Groot!

Cronista: Parole molto toccanti e molto coraggiose per un alberello dello spettacolo come lei, la ringrazio infinitamente.

foto esclusiva dell’intervista a Groot

Sara

Grazie ad alcuni nostri amici con un minimo di senso dell’orientamento, noi dello staff della Locanda della Landa siamo arrivati a Roma con i mezzi, e nei momenti di confusione generale su quale treno prendere abbiamo deciso di seguire due ragazze in cosplay, neanche ci fossimo persi al supermercato e avessimo iniziato a pedinare qualsiasi donna somigliasse a nostra madre (Zero Two e Mikasa, se state leggendo questo articolo: non vi stavamo stalkerando, eravamo semplicemente persi, davvero).

Ho fatto moltissime foto con cosplayer disponibilissimi e tanto carini; ce n’erano molti dei personaggi di Mystic Messenger e mi è venuta tanta voglia di rigiocarci, ma so che mi verrebbe confiscato il telefono dallo staff della Locanda, a causa delle mie passate…ossessioni riguardo al gioco. Ad un certo punto camminavo con la speranza di incontrare il cosplayer di MD, personaggio dello yaoi Bj Alex, che grazie a Tik Tok sapevo che sarebbe stato lì quel giorno, ma ahimè, non l’ho incontrato. Unica pecca della giornata? Proprio quella.

Mentre tornavano a casa in metropolitana ho scambiato un monaco per un cosplayer. Un giorno racconterò questo accaduto ai nipoti delle mie amiche ridendo.

locandiere LDL

Viviana

La mancanza del Romics in questi due anni si è fatta sentire. Ritornare in fiera dopo tutto questo tempo, dopo essere stati confinati nelle quattro mura di casa per un bel po’ per poi ritrovarsi a rivedere così tanta gente, così tanti colori, un atmosfera così unica è stata veramente una grande emozione. Emozioni così forti da non riuscire a sentire più neanche il mio portafogli che piange lacrime amare, amarissime. Se vogliamo dirla tutta, già sto facendo il countdown per Aprile.

A nostra discolpa, quel monaco sembrava veramente un maestro Jedi.

locandiere LDL

Alice

Nonostante non abbia mai particolarmente amato i grandi eventi, caotici e stracolmi di gente, il Romics ha sempre avuto (e mantenuto) un posto molto speciale nel mio cuore, figurativamente parlando. La prima volta che ci andai, dovetti aggregarmi con le famiglie delle altre dello Staff (genitori, zii, cugini, amici in comune, amici un po’ meno in comune, il gatto silvestro…), e ripensandoci ora, qualche giorno dopo essere riusciti ad arrivarvi in treno (e autobus e metropolitana), essendo divenuti noi gli adulti, fa un certo effetto.

Ma ora veniamo alle cose serie, ciò che tutti stavamo aspettando: sì, c’era un sacco di gente queer. Più precisamente, al Romics 2021 si è potuto scorgere, come mai prima d’ora, un numero esorbitante di tote bag, decorate con le più svariate bandiere della comunità—la bandiera arcobaleno, quella transgender, nonbinary e genderqueer; ho avuto l’onore di poter avvistarne anche una con i colori della bandiera pansessuale—.

Sarebbe ingenuo dire che tutti coloro che portavano questa busta in spalla fossero queer (c’erano molte più donne di mezz’età che si portavano fieramente dietro le strisce blu, bianca e rosa di quanto possiate immaginare), ma lo spirito c’era comunque: un’aria di fratellanza, sorellanza, unione, e tolleranza che mi ha fatto sentire benvenut* come mai prima. L’anno prossimo però mi prendo i takoyaki.

Locandiere LDL

Negli episodi precedenti della Locanda della Landa:

Nevernight. Mai tirarsi indietro. Mai avere paura. E mai, mai dimenticare. – Recensione e analisi della trilogia di Jay Kristoff – https://www.nerdsbay.it/?s=nevernight

la canzone di Achille – Patroclo e Achille, solo amici? Assolutamente No! Alla scoperta di uno dei libri più chiacchierati dei Social – https://www.nerdsbay.it/la-canzone-di-achille/

Over The Garden Wall – la Cartoon Network che incontra Tim Burton e il Sommo Poeta – Recensione e Analisi (2021) – https://www.nerdsbay.it/over-the-garden-wall-recensione-analisi-e-teorie/

Continuate a seguirci e ricordate che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come Nerds_Bay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico!