Questo post è stato rimosso – Hanna Bervoets

Questo post è stato rimosso, recensione del nuovo libro di Hanna Bervoets. Un romanzo non propriamente politically correct

“E poi i miei nuovi colleghi erano gli unici a sapere ciò che vedevo durante il giorno, che impatto e che significato avesse, anche se di questi aspetti parlavamo poco; in orario di lavoro discutevamo soprattutto di cosa cancellare e cosa no. Se uno diceva: «Ragazzi, ho appena visto qualcosa di veramente schifoso», noi annuivamo e sapevamo che bisognava lasciarlo in pace per un po’. Fuori dal lavoro, invece, era tutta un’altra storia. Vuole sapere come andavano le cose? E allora forza, lasci che la porti al nostro ritrovo abituale”.

“Questo post è stato rimosso” è un romanzo molto poco politically correct che pur avvalendosi di un esiguo numero di pagine riesce a fare chiarezza sulla complessa figura del moderatore di contenuti. I moderatori online sono più o meno nati con internet, un tempo dovevano sostanzialmente evitare che le discussioni nei forum o nelle chat pubbliche degenerassero o magari venissero utilizzati termini offensivi e quant’altro.

Negli anni le cose sono parecchio cambiate, oggi si dialoga forse meno mentre c’è un proliferare di immagini e video dovuto anche ad un desiderio generalizzato di apparire e di mostrarsi, persino quando le circostanze lo sconsiglierebbero. Ecco quindi che si rende necessaria la presenza del moderatore di contenuti, ovvero una figura che s’incarica di stabilire quali foto, quali filmati meritino di essere rimossi tra quelli segnalati dagli utenti… ovviamente seguendo le linee guida dell’azienda a cui fa capo.

Il romanzo in particolare narra le vicende di Kayleigh e dei suoi colleghi, le tante ore di lavoro che devono svolgere e soprattutto la delicatezza di un compito che li porta ad essere coinvolti in modo estremo con le situazioni che di volta in volta vengono loro proposte.Nella prima parte del romanzo la trattazione di quello che un moderatore deve fare è sicuramente interessante per comprendere quanto tutto ciò che vediamo sia pilotato e deciso. Questo accende l’interesse del lettore che si lascia coinvolgere dalla narrazione.

Nella seconda parte invece l’autrice indulge soprattutto sulla vita sentimentale della protagonista e qui l’interesse scema un po’, ci si ritrova a leggere una storia con qualche clichè rendendolo meno coinvolgente. Pur trattandosi di un’opera breve, quindi, non siamo di fronte ad un romanzo semplice, alcune descrizioni devo dire che scuotono solo ad essere lette e quindi è facile immaginare l’impatto devastante provocato dai relativi video.

Questo post è stato rimosso, è da acquistare?

Romanzo certamente da leggere, anche per comprendere le dinamiche che regolano il web e capire se può esistere uno spartiacque oltre il quale non è consigliabile spingersi, non c’è dubbio infatti che la visione di alcune immagini scioccanti possa portare a problemi psicologici e pur essendo questo un romanzo, la mia riflessione è stata chiedermi se non sarebbe meglio per gli utenti mollare i social per tornare a una vita più reale e vissuta.

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