Pokémon Red e Pokémon Blue, ecco perché la prima generazione fa pena

Una recensione sui primi due, anche se sarebbero tre con Pokémon Green, era necessaria. Ammettiamolo, tra le tante generazioni la prima è quella che più viene idolatrata dal fandom in quanto la più amata per via della nostalgia. Cosa cambia tra Pokémon Rosso e Blu? Praticamente nulla, ma c’è tanto da dire in tal senso.

Pokémon Red e Pokémon Blue, una critica aspra a dei giochi acclamatissimi!

È chiaro, questi due titoli hanno avuto il pregio di essere un apripista importante per il genere in occidente.
Nonostante il genere dei giochi di ruolo a turni avesse già sfondato anni prima con Earthbound, Pokémon Red e Pokémon Blue hanno dato inizio ad un’era per questo genere adatta anche per i più piccini. Perché lo ribadisco sempre, ma Pokémon nasce per avere un target prevalentemente di bambini. Giocarlo a qualsiasi età o nel competitivo non fa di voi degli immaturi.
Fatta questa premessa, possiamo snocciolare la questione a fondo.

Pokémon Red e Pokémon Blue nascono in un’epoca in cui i videogames iniziavano ad esser maggiormente ben visti in Occidente e quale migliore modo per sfondare, se non con un gioco indicato a dei ragazzini?
Tralasciando inchieste di sorta no sense delle community filo estremiste di fine anni ’90 e inizio 2000, che consideravano questi giochi come la causa dell’omosessualità nei ragazzi di cui non parleremo perché già stupido a dirsi, possiamo dire che il successo fu immediato con bambini da tutto il mondo che iniziarono le loro “carriere” videoludiche proprio con questi giochi.

Ma allora, perché considero Pokémon Red e Pokémon Blue come bruttini? Contestualizzo, prima che scoppiate in una furia inutile.
Paragonati al tempo saranno stati degli ottimi giochi e un pezzo dell’infanzia di tutti, ma se guardiamo alla realtà dei fatti la grafica era fin troppo abbozzata per i tempi. Guardando già a Pokémon Yellow, uscito pochi anni dopo, questi due giochi sembrano una becera versione beta rushata un po’ troppo.

Pokémon Red e Pokémon Blue hanno inoltre una peculiarità ignobile e che non posso neppure far passare per il tempo di riferimento, una trama inesistente e che non può esser definita come per bambini. La trama non esiste, punto.


Ho visto giochi interattivi per bambini dell’asilo avere più trama, quindi quello che vi è in questi titoli è tutto meno che definibile effettivamente valido. Ci sono RPG indubbiamente migliori e penso che i primi due giochi Pokémon siano sopravvalutati fin troppo e visti belli solo per il fattore nostalgia. Sotto un occhio critico, si può notare che non siano nulla di poi così speciale. Anche se di occhi non si può parlare, visto che probabilmente le luci del GBC hanno distrutto la vista di migliaia di ragazzini.

Pokémon Red e Pokémon Blue, bisogna giocarli?

Aldilà di tutto, vi dico di sì. Nonostante siano scarni e con una storia senza basi solide e leggendari poco valorizzati, inutile dire che siano un pezzo della storia videoludica mondiale e punto d’inizio per chi potrebbe volersi affacciare agli RPG in maniera più basica.

Nonostante la deriva pessima vista nelle generazioni a seguire, di cui parleremo in altri articoli, questi giochi 25 anni dopo sono ancora dei buoni starter pack per i novizi. Vi consiglio però di giocarli in virtual console se non volete rischiare di farvi accompagnare da un cane guida.


E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nello spazio commenti! Per noi la vostra opinione, finché elaborata e pacifica, è importante! Inoltre vi ricordo che potete continuare a seguirci e che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerdsbay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico!