Pokémon Pearl e Pokémon Diamond, giochi che necessitano remake reali

La quarta generazione è un punto di concretizzazione per Game Freak, che con Pokémon Pearl e Pokémon Diamond inizia a mostrare dello strepitoso.

Pokémon Pearl e Pokémon Diamond portano maturità alla serie

La quarta generazione si apre con buone aspettative. Pokémon Smeraldo ha lasciato dolcezza in bocca, ma il disastro di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia è fin troppo grande per esser colmato così.

La novità non è certo un punto forte in quel di Game Freak, che negli anni è abituata a portare avanti perennemente giochi rivisitati e non vere e proprie innovazioni. Pokémon Pearl e Pokémon Diamond però sembrano avere l’odore di qualcosa di nuovo, sin da subito.

Con una trama, una regione e dei Pokémon totalmente tutti nuovi ci apriamo dunque finalmente ad una nuova Generazione. Le aspettative furono da subito alte per me, ero poco più che un ragazzino.

In questa serie di giochi ho lasciato i miei migliori ricordi videoludici di quando ero un fanciullo, ma mi tocca comunque dire che Pokémon Pearl e Pokémon Diamond siano nell’effettivo due giochi di poco inferiori a Smeraldo.

Nell’effettivo, ci sono tante belle idee in questi titoli. La grafica è migliorata rispetto al GBA, nonostante non si sfrutti al meglio il Nintendo DS visti degli evidenti lag. Le feature introdotte sono carine, così come la maggior valorizzazione e introduzione di nuovi leggendari e misteriosi. I problemi restano però tanti quanti il numero di Pokémon introdotti.

Sinnoh è una regione stratosferica, si ritrova ad essere una delle mie preferite, ma la geografia non basta per creare un buon gioco. Servono impegno e una buona cura dei dettagli, che purtroppo mancano per creare un gioco che verga al capolavoro e che sia privo di problemi effettivi.

Tanto per dirvene una, vi ricordo che la barra dei PS di troppi Pokémon si ritrovava a scendere lentissimamente, complice anche un’ottimizzazione dei titoli fatta con i piedi che portava a lag estremamente fastidiosi sulla console più venduta di mamma N.

Sia chiaro, ho amato e conservo ancora oggi la mia prima partita in quarta generazione però c’è da dire che Pokémon Pearl e Pokémon Diamond non siano dei lavoroni. Hanno il pregio di una trama ben più matura e l’introduzione del tema del creazionismo all’interno dei giochi Pokémon, ma dei remake decenti sono d’uopo per loro.
Si, quest’ultima è una palese stoccata a quello che stanno per proporre su Switch. Non mi sento di vedere dei giochi degni di nota, ma semplicemente di percepire i giochi su NDS come una beta e i nuovi “Remake” come la versione finale. Roba che potevano benissimo fare senza oltre un decennio d’attesa.

Pokémon Pearl e Pokémon Diamond, la gestione vergognosa degli eventi

Inutile dire che la programmazione dell’evento di Arceus salvo poi non proporlo sia stato uno dei punti più bassi di questo gioco, se non dell’intera serie. La gestione dei doni speciali in quarta generazione è stata tremenda, con abissali differenze tra Occidente e Oriente. Ancora oggi vediamo preferenze ed esclusive in terra Giapponese, ma fidatevi che un tempo si ritrovava ad esser peggio.

Fortunatamente poi decisero di creare Pokémon Platino, dato che perfino Giratina si ritrova ad essere un meme in questi giochi. Nota di demerito però ancora per il rendere le due coppie di giochi delle beta del terzo titolo, come fatto con Rubino e Zaffiro, perché non si può fare le cose a metà e sperare che la gente se la beva. Ne abbiamo avuto prove lampanti con la Settima Generazione.


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