Pokémon Emerald, la terza generazione al suo meglio

Termina anche questa generazione, con il gioco più amato di essa: Pokémon Emerald.

Arrivati a Pokémon Emerald c’è da farsi una domanda, quanto è controversa la terza generazione?

Ci sono alti immensi e bassi atroci, così forti da vederla come delle montagne russe.
Pokémon Rubino e Zaffiro hanno aperto il sentiero per poi vederselo bloccare da Rosso Fuoco e Verde Foglia, ma con l’arrivo del terzo titolo tutto cambia.
Pokémon Smeraldo è la ciliegina sulla torta per Hoenn, che già da prima aveva sorpreso enormemente.

Al lancio dei primi spot inerenti al gioco con protagonista Rayquaza l’opinione pubblica è scettica: ha senso creare un 2.0 di Hoenn seguendo la falsa riga di Cristallo? Beh, oltre una decade e mezza dopo possiamo dire di sì, Pokémon Emerald è un tocco di classe a dei giochi già belli di loro.
La trama cambia di quel poco che basta a renderla un vero e proprio must, tanto da portarla ad asfaltare nel fandom per preferenze i suoi due predecessori: Rubino e Zaffiro.

I lievi cambi estetici hanno il sapore di un nuovo fin poco percepibile, ma il ritorno degli sprite animati è un colpo di genio che riporta armonia dopo il caos degli ennesimi giochi a Kanto.
La mascotte del gioco, Rayquaza, è pubblicizzata a dovere e finalmente con un ruolo da vero comprimario per il terzo membro di un trio.
La cut scene di Kyogre e Groudon che combattono con Rayquaza a comparire dal cielo quasi a dir loro “Sentite, imbecilli, io starei anche dormendo. Se magari la finite di creare casino sulla terra e tornate a dormire mi fate un favore” è ormai iconica e rende il tutto ancor più epico.

La trama dei giochi di terza generazione non sarà così tanto matura, ma è un gran bell’inizio. Pokémon Emerald ha la peculiarità di essere uno dei giochi più completi di tutta la serie, con un post game ampio e la possibilità di risfidare allenatori e capipalestra già sconfitti.
L’interazione con i leggendari è sopraffina e il parco lotta regala una longevità pressoché incredibile ai giochi, dato che è possibile arrivare anche a spendere settimane e settimane tentando di platinare il tutto.
L’unica nota di demerito resta il modo con cui si interagisce con i Regi, che resta praticamente invariato rispetto a Zaffiro e Rubino.

Pokémon Emerald, giocatelo dannati!

Se vi sono persone che ad oggi preferiscono giocarsi questo titolo piuttosto che i nuovi ci sarà un motivo.
Pokémon Smeraldo è un vero e proprio punto d’inizio, nonché d’arrivo. Una meta insperata dopo un pellegrinaggio fin troppo lungo nella mediocrità di quella Kanto fin troppo abusata.
Hoenn è ad oggi una delle regioni più amate dai fan Pokémon, tanto da aver fatto esultare e disperare tutti all’annuncio dei suoi remake.
Punti di vista, ma a quello arriveremo molto più avanti. Giusto un paio di generazioni, superata Sinnoh.

Una Sinnoh che ha avuto un La gigantesco da Emerald, che ha consentito di lasciare quel solco immenso che ha potuto portare all’evoluzione delle trame Pokémon verso un gustoso livello successivo.
L’introduzione delle battaglie mitologiche tra terra e mare e la conseguente presenza di Deoxys apre a scenari ben differenti, con protagonista il creazionismo all’interno di un Universo narrativo che può solo che intrigare i bambini.
Un Universo affascinante, ma con tanti difetti.


E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nello spazio commenti! Per noi la vostra opinione, finché elaborata e pacifica, è importante! Inoltre vi ricordo che potete continuare a seguirci e che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerdsbay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico!