Pokémon Black e Pokémon White, l’apice della maturità della serie ha inizio

La quinta generazione è il punto più alto mai raggiunto da The Pokémon Company. Pokémon Black e Pokémon White sono l’inizio di una splendida avventura.

Ideali e verità a confronto

Per la prima volta in anni e anni di videogames, The Pokémon Company rilascia insieme a Game Freak una coppia di giochi che hanno finalmente una trama.
Pokémon Black e Pokémon White sono un punto di svolta effettivo.
Se con i remake di Oro e Argento, ossia Heartgold e Soulsilver, si ha avuto i giochi migliori con questi due titoli la mente dei fan è esplosa.

Sono ben pochi coloro che non hanno apprezzato l’evoluzione verso contesti più maturi, ma sono ancor di più quelli che hanno amato questa coppia di videogames. Perché potrete non apprezzarlo e ci sta, ma oggettivamente le trame di quinta gen sono le migliori per comparto narrativo di tutta la serie.
Sin dalle box art si ha quel sentore di epico, con i leggendari che vengono incrociati. C’è del nero nel bianco e del bianco nel nero, un palese richiamo al Taoismo. Difatti, a testimoniarlo Yin e Yang: c’è un po’ di male nel buono e viceversa.

Purtroppo gli starter non sono tra i migliori e ad oggi risultano tra i fan come quelli tra i più anonimi. Su tre di loro, solo uno ha il doppio tipo. Per giunta ripetuto in passato, quale Fuoco/Lotta. Emboar si trova ad essere il terzo Fuoco/Lotta di fila, dopo Blaziken e Infernape. Forse un po’ troppo eccessivo, vero Game Freak e The Pokémon Company? Tra tanti typing disponibili da poter dare ad uno starter, di sicuro il fuoco/lotta è fin troppo abusato per essere ancora credibile.

Si potevano fare tante cose per gli starter in Pokémon Black e Pokémon White, ma il lasciare Samurott e Serperior senza un tipo secondario è decisamente una dimentcanza non da poco. Più che dimenticanza, un errore madornale.
Samurott avrebbe potuto benissimo passare come un Acqua/Normale o Acqua/Lotta. Quest’ultimo, typing che ancora manca tra i Pokémon iniziali.

Aldila di cio, la gestione dei leggendari è perfetta. La storia narrata valorizza al pieno possibile Zekrom e Reshiram, regalandoci due draghi leggendari degni di nota per typing.
La quinta generazione ci ha inoltre regalato altri leggendari tratti dal folklore. Coballion, Virizion e Terraklion sono ispirati ai tre moschettieri, con il Pokémon misterioso Keldeo a completare l’opera. Si ha anche il trio dei kami: Landorus, Tornadus e Thundurus, che esprimono concetti più orientali e richiamando culti in cui si pregavano gli Dei per la fertilità dei propri raccolti.

Pokémon Black e Pokémon White, da giocarsi?

Assolutamente, si. Gioconi sotto ogni punto di vista e con un post game che apre anche ai misteri del leggendario Kyurem. Ahimè, quest’ultimo viene valorizzato poco e il resto dell post fine storia principale è poco caratterizzato rispetto ad altri titoli passati. C’è da dire però che il team malvagio è il migliore mai avuto, con ideali ben delineati e con vere ed effettive minacce portate avanti. La liberazione dei Pokémon suona quasi come un team rocket 2.0 per molti punti della storia, ma complice anche N riuscirà davvero a creare un fiore all’occhiello per questi giochi.
Per una volta mi sento di dire ben fatto a The Pokémon Company. Il fan service non ha prevalso, almeno per una generazione.


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