“I difetti più pericolosi sono quelli che sono delle qualità, prese con moderazione.” – da Percy Jackson La Maledizione Del Titano
Percy Jackson La Maledizione Del Titano
Percy Jackson vorrebbe solo condurre un vita normale, sempre se ciò può essere possibile dato il suo essere mezzosangue. Eppure eccolo lì, pronto per una nuova avventura fin dalle prime pagine del libro. Il nostro protagonista infatti si ritrova in viaggio assieme ad una nuova compagna, Talia, ragazza dal temperamento aggressivo e spesso impulsiva, e Annabeth per andare a recuperare Grover (sapete no, il ragazzo satiro vegetariano?) prigioniero in una sorta di accademia militare.
Ma come fa un satiro a restare imprigionato in un luogo del genere? Beh, uno dei compiti più importanti di queste creature è quello di cercare e portare nuovi mezzosangue al famoso Campo Estivo, ed è proprio per questo che Grover si è dovuto insediare nella spaventosa accademia: lì ha infatti trovato due fratelli, un ragazzo e una ragazza, che sembrano avere quell’odore particolare tipico di chi ha un genitore divino.
Le cose però si fanno fin da subito molto complicate. Il preside dell’Accademia Thorn sa infatti che qualcosa non va e che quei tre ragazzi che si sono di punto in bianco presentati alla porta non sono lì per caso e, per ordini superiori, non può assolutamente permettere ai due fratelli di scappare. Lo scontro è quindi inevitabile.
Ed eccoli lì, cinque semidei su un piccolo promontorio a strapiombo sul mare che cercano di sconfiggere una creatura che nulla ha a che fare con il preside di un’Accademia. Qualcosa, però, non va come previsto. Al Campo Mezzosangue infatti non torna solo un gruppo di cinque semidei, ma anche una piccola legione di giovani Cacciatrici ovvero ragazze che hanno deciso di rinunciare alla mortalità, all’amore e ad una vita normale per seguire la Divina Artemide, dea della caccia e personificazione della luna.
Durante la brevissima permanenza al Campo, Percy ha un sogno. Artemide, divisasi dalle sue protette per andare a cacciare una creatura primordiale che minaccia di recare danno all’intero mondo, è in catene, madida di sudore mentre sembra reggere un peso immenso sulle proprie spalle per proteggere una mezzosangue. E sembra essere sul punto di crollare.
Ecco quindi che una nuova importantissima impresa viene organizzata. Il gruppo di giovani semidei scelto per partire ha un solo scopo: salvare la Dea e la persona che sta proteggendo da Colui che le tiene prigioniere entro il Solstizio d’Inverno, giorno in cui un nuovo consiglio divino si riunirà sull’Olimpo. Per farlo però, il gruppo dovrà affrontare una dura profezia:
“Cinque andranno a ovest dalla dea in catene. Uno si perderà nella terra dove mai pioggia viene. Il flagello dell’Olimpo la strada saprà mostrare. Il campo e le Cacciatrici insieme potranno trionfare. La maledizione del Titano uno dovrà patire, e per mano di un genitore, un altro dovrà perire.“
Chi saranno, dunque, i due che non faranno ritorno al campo?
A mano a mano che proseguo con la lettura di questa saga, il mio interesse cresce sempre di più. Se all’inizio ero un pochino scettica a causa dello stile veloce e dei protagonisti molto giovani ora non posso che fare i complimenti al buon caro Rick Riordan. Riesce a costruire delle storie che ti tengono incollat* fino alla fine, presentando plot twist su plost twist in un crescendo di azione e avventura. Quando pensi di aver compreso qualcosa ecco che salta fuori und dettaglio che non avevi calcolato.
La componente mitologica la fa da padrona. Non si tratta solo ed esclusivamente di menzionare una divinità qua e là, ma di riprendere miti e creature che non si sentono nominare spesso. Sapete, ad esempio, che cos’è l’Ofiotauro? Cosa c’entrano le Esperidi con la battaglia che incombe sul regno dei mortali e delle divinità Olimpiche? E infine Efesto, il marito non voluto di Afrodite, come può essere alla base della rottura di un legame?
Amore, amicizia, odio e vendetta sono tutti componenti di una storia che si, in parte può sembrare per ragazzi, ma che in realtà scava a fondo nelle paure che prima o poi ognuno di noi proverà. Paura di non essere abbastanza, Paura di non riuscire a proteggere chi si ama. Paura di mandare tutto all’aria.
Infondo siamo tutti un po’ Percy Jackson.
Voto: ⭐⭐⭐⭐/5
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