Over The Garden Wall – la Cartoon Network che incontra Tim Burton e il Sommo Poeta – Recensione e Analisi (2021)

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per il bosco dell’Ignoto e lì incontrai un taglialegna affranto, una bestia misteriosa e rane danzanti. ” – Over The Garden Wall, un capolavoro di Patrick McHale firmato Cartoon Network.

Prendendo ispirazione dalla prontezza e determinazione incapace di vacillare dei venditori di folletti, vorremmo proporre ai nostri lettori la recensione di questa vera e propria perla. Prima di esporre le ragioni per cui quest’ultima è così straordinaria ci piacerebbe offrire ai potenziali spettatori del prodotto qualche indizio.

Questa miniserie ha tratti fiabeschi, una comicità al limite del demenziale, canzoncine che non lasceranno mai la vostra testa (esperienza personal- LE PATATEE CON LA MELASSAAA), scene raccapriccianti alla Tim Burton e animaletti antropomorfi che fanno cose strane in pieno stile Cartoon Network.

over the garden wall

Ebbene sì, Over The Garden Wall è il primo pargolo della Cartoon Network ad essere in formato di miniserie. Si tratta di una miniserie di 10 episodi della durata di 10 minuti ciascuno, un tempo godibile sulla piattaforma Netflix, successivamente cancellato e ora quasi introvabile sulle piattaforme streaming. OTGW è stato diretto da Patrick McHale, scrittore e direttore creativo di Adventure Time, il quale ideò la miniserie nel lontano 2004, per poi produrla nel marzo 2014. Nel 2015 ha vinto l’Emmy Award come miglior serie animata e un Teen Choice Award come miglior serie televisiva d’animazione. Come doppiatori italiani troviamo Sio (a doppiare i due protagonisti, Wirt e Greg) e l’iconica Cristina D’Avena (a doppiare Beatrice). Nel doppiaggio americano nei panni di Wirt troviamo Frodo che interpreta un adolescente in piena crisi adolescenziale e nei panni del misterioso taglialegna l’antagonista del cartone Disney Anastasia, Christopher Lloyd.

Qui vi lasciamo l’intervista fatta ai due doppiatori italiani Intervista a Sio e Cristina D’Avena | Over the Garden Wall | Cartoon Network – YouTube

La serie prende ispirazione dallo stile delle fiabe dei libri per bambini appartenenti al diciannovesimo secolo e alla musica e cultura americana della prima metà del ventesimo secolo. Ciò si può notare nelle musiche che accompagnano le avventure dei protagonisti e dallo stile dei vestiti dei vari personaggi.

Over the garden wall

Di Over The Garden Wall se ne è sentito moltissimo parlare su Internet e soprattutto Youtube, aprendo varie discussioni inerenti allo show dovuto ai moltissimi misteri irrisolti con cui ci lascia la serie, che ci porta a dubitare cosa sia stato reale e cosa no all’interno delle vicende. Ma la bellezza di OTGW sta proprio in questo: l’Ignoto. La mancanza di certezze rende lo show ancora più interessante ed attraente, tanto da creare community pronte a scovare i moltissimi easter egg e microscopici dettagli tra un frame e l’altro durante gli episodi.

Ma di cosa parla Over The Garden Wall?

Ci troviamo verso la fine del ventesimo secolo e seguiamo le vicende dei due fratelli Wirt e Greg, i quali si trovano sperduti alla deriva del tempo in una strana foresta chiamata L’Ignoto. Con la speranza di poter riuscire ritrovare la strada di casa, Wirt e Greg sono costretti a vagare in questo strano ed inquietante luogo, aiutati da un vecchio e scorbutico taglialegna e da Beatrice, un uccellino azzurro dal carattere impossibile. Ad ostacolare il loro ritorno a casa c’è La Bestia, un’oscura creatura dalle fattezze da far venire i brividi, e per chi conosce il Lich può risultare particolarmente familiare. A mettere in guardia sulla Bestia vi sono i numerosi personaggi che incrocieranno la strada dei due fratelli e racconteranno loro del mistero che circonda questa creatura e della malvagità di cui si è reso così famoso nell’Ignoto.

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Analisi dei Personaggi

I personaggi di Over The Garden Wall sono minuziosamente caratterizzati dal primo all’ultimo, e quasi tutti vanno incontro a cambiamenti, del loro comportamento o del loro carattere, o attraversano uno sviluppo durante l’intero arco della serie, grazie alle scelte che fanno e alle loro conseguenze.

Inizialmente il personaggio di Beatrice potrebbe apparire come un semplice animaletto il quale unico scopo nella narrazione è quello di appoggiare i protagonisti in caso di difficoltà, e di adempiere ai suoi doveri di spalla comica. MA, la pennuta Beatrice è tutt’altro: difatti, essa ha una personalità tagliente, a tratti maliziosa e perfida , le cui motivazioni ci saranno chiarite solo più tardi. Beatrice non vuole legarsi ai due fratelli, poiché conosce già la fine a cui andranno incontro se decideranno di aiutarla.

Over the garden wall

MA COME TI VESTI? : Over the Garden Wall edition (spoiler alert)

Guardando i primi episodi si potrebbero considerare i due protagonisti come personaggi bidimensionali. Ciò viene subito smentito, ed è particolarmente evidente soprattutto nel caso di Wirt, il quale va in contro ad un grande cambiamento, mostrando una notevole profondità.

Wirt è il fratellastro più grande di Greg. I due sono caratterialmente molto diversi ed entrambi indossano vestiti molto insoliti, che successivamente si scopriranno costumi per una festa di Halloween. Questi riescono a farci capire anche aspetti della loro personalità: Greg dovrebbe essere vestito da elefante, in quanto ha una teiera in testa, ad imitare una proboscide; Greg è molto sicuro di sé: sa bene come presentarsi dinanzi al mondo, e perciò opta per un costume unico, evitando di cadere nella banalità, pur di non essere conforme agli “altri”.

Nel caso di Wirt, invece, è egli stesso a rivelarci di non sapere da cosa è vestito, che, del resto, appare chiaro quando notiamo che sta indossando un cono rosso sulla testa ed un mantello da infermiera della Seconda Guerra Mondiale.

Quello che lui indossa è un maldestro assembramento di vestiti che, a detta sua, lo fanno sentire a proprio agio. Particolarmente interessante è il fatto che indossi due scarpe diverse; ciò potrebbe simboleggiare la sua idecisione ed una difficoltà a trovare una sua identità data la sua difficile età: un classico degli adolescenti.

Beatrice dal canto suo sembra aver scippato il suo vestito dal set di Bridgenton, risultando così una fanciulla in pieno stile Regency. Indossa un vestito stiloso e senza corsetti, riprendendo appieno uno stile più classico con silhouette più naturali. Sicuramente non seguivano i trend dei corsetti su una certa piattaforma il cui nome plagia e profana la famosa canzone della illustre Kesha (di cui citiamo il nobile messaggio che vuole lanciare con la canzone “Ain’t got a care in the world, but got plenty of beer”).

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Il vestito della signorina Langtree potrebbe essere d’ispirazione Ottocentesca, con i suoi capelli in perfetto Pompadour Style, ed il vestiario che ricorda decisamente quello indossato dalle prime donne lavoratrici, in piena rivoluzione industriale, mentre il vestito del suo amante, cioè il costume da gorilla, era molto in voga negli anni Venti dell’Ottocento.

Come confermato dai creatori della serie, il design per il signor Quincy Endicott è stato è stato ispirato a George Washington (primi anni del Settecento), mentre la signora Margueritte è una palese copia di Maria Antonietta.

Questa varietà di stili provenienti da epoche diversissime tra loro ci fa ipotizzare che queste persone non siano vive nel ventesimo (o ventunesimo) secolo, ma i fantasmi di persone che hanno esalato il loro ultimo respiro già da qualche decennio: innumerevoli dettagli ci fanno pensare che l’Ignoto, e tutto ciò che è al suo interno, non siano altro che una sorta di Aldilà.

Teorie e più chiavi di lettura della serie (spoiler alert)

Come menzionato in precedenza, grazie ai suoi misteri rimasti irrisolti, il web è esploso di supposizioni e teorie complottistiche sulla serie più oscura ed enigmatica della nostra carissima CartoonNetwork. Lo staff della Locanda della Landa ha passato interi, afosissimi pomeriggi estivi a spulciare tra i meandri dell’Internet in cerca di quella che, per noi, è la teoria più azzeccata. E oggi siamo qui per esporla a voi…

Questa è la più ovvia, ma anche la più verosimile: secondo questa teoria, gli abitanti dell’Ignoto sarebbero in realtà anime di individui già vittime della morte, o quantomeno molto vicini ad essa: questo è il caso dei nostri protagonisti, smarritisi in una simil “selva oscura” dopo essere caduti in un fiume ed aver perso conoscenza. Questa teoria è avvalorata dalla presenza della lapide di Quincy Edicott nel nono episodio, nel cimitero della loro città; dallo stesso nome appartenente alla città delle zucche, PottsField, molto simile all’espressione “potter’s field”, ossia “fossa comune”; o ancora dai versi della canzone che Miss Langtree intona nel terzo episodio, “mi ricordo della nostra vita insieme”, e “voglio vivere altre otto vite come quella” ricordando le nove vite dei gatti.

Al tempo stesso, questa teoria può essere smentita dalla scena in cui Greg, in ospedale, tiene in mano la sua rana, trovata nel bosco dell’Ignoto, che diviene così un luogo fisico.

Per il momento ignoreremo quest’ultimo dettaglio, lo daremo per confutato e ci concentreremo sulla parte che avvalorerà la nostra teoria iniziale.

Considerandolo un aldilà, l’ignoto può essere paragonato al purgatorio, un luogo volto all’espiazione delle anime, come può esserlo all’inferno, dato che che, nel caso di mancata redenzione, le anime vengono trasformate in alberi e legate all’Ignoto per l’eternità (diventando così l’Ignoto stesso).

L’unico modo per uscire dall’Ignoto è affrontare il fardello che lega ancora le anime alla propria vita mortale; una volta uscite dal bosco due destinazioni sono possibili: la vita, come nel caso di Wirt e Greg che si svegliano dal coma, o il raggiungimento del paradiso.

Ogni personaggio che troviamo in Over the garden Wall ha un suo fardello da superare per uscire dall’Ignoto; d’altronde, è lo stesso taglialegna, nel primissimo episodio, ad informarci di ciò: “io porto il mio fardello, tutti lo fanno”.

In realtà, il taglialegna porta con sé ben due fardelli: il primo è il lutto per la perdita di sua figlia, ed il conseguente dovere di mantenerla in vita; il secondo è il peso di tutte le anime che ha ucciso tagliando gli alberi per alimentare la sua lanterna. Presumibilmente, una volta compiuta la sua missione nell’Ignoto, il taglialegna ritrova sua figlia, che lo stava aspettando in paradiso.

Beatrice, il nostro uccellino tanto sagace quanto adorabile, si trova a dover sopportare il senso di colpa che prova verso la sua famiglia, i cui componenti sono stati trasformati in pennuti mangia vermi e portatori sani di innumerevoli malattie a causa sua.

La signorina Langtree rimpiange di non aver coronato il suo sogno d’amore, supponendo che il suo compagno l’abbia lasciata quando era ancora in vita.

Lorna, che oltre a venir oppressa dall’imponente zia Sospiro (imponente letteralmente e metaforicamente), porta il notevole carico di non avere controllo sulle proprie emozioni.

I due fratelli aiuteranno i personaggi ad affrontare i loro fardelli, riuscendo, al contempo, ad abbandonare l’Ignoto.

Cartoon Network abbraccia l’Inferno Dantesco (spoiler alert)

Chi ha già visto il cartone avrà sicuramente notato alcuni parallelismi tra la serie animata della CartoonNetwork e il poema allegorico del Sommo poeta Dante Alighieri.

Questa parte dell’analisi sarà completamente dedicata a eviscerare tutte quelle sottili (e non) somiglianze tra l’opera letteraria più conosciuta al mondo e la piccola perla creata da McHale.

Partiamo dalla notevole somiglianza tra il personaggio di Wirt e Dante stesso: entrambi sono i protagonisti delle loro rispettive storie, hanno in comune la passione per la letteratura ed un amore non corrisposto; entrambi affrontano un viaggio spirituale con un accompagnatore al loro fianco; nel caso di Dante, naturalmente, Virgilio e nel caso di Wirt, naturalmente, Greg.

Le avventure di entrambi i protagonisti hanno inizio con l’incontro con una bestia feroce: si tratta nello specifico di un lupo, che troviamo nel primo episodio di OTGW e in Dante tra Le Tre Fiere; inoltre entrambi vengono salvati dai loro rispettivi accompagnatori.

E’ anche presente il personaggio di Beatrice, che riveste un ruolo differente. Infatti, la Beatrice che tanto gentile e tanto onesta pare aiuta Dante a ritrovare la retta via, mentre la Beatrice pennuta non fa altro che cercare di ancorare Wirt all’Ignoto per un tornaconto personale.

La Bestia è ovviamente paragonabile al personaggio dantesco di Satana (infatti Bestia è un altro appellativo del demonio), in quanto lo descrive come un mostro a più facce e dotato di corna; entrambi i “villain” hanno obbiettivi simili per i quali sono disposti ad ingannare, mentire ed uccidere. Entrambi si nutrono di anime; nella Divina Commedia Satana può viaggiare, tramite la sua ombra, tra i vari gironi dell’Inferno senza poter interagire o intervenire e anche qui la Bestia è un’ombra che si manifesta attraverso le tartarughe.

Le somiglianze sono tali che in quasi ogni episodio della serie possiamo ritrovare una somiglianza – una reference – all’Opera di Dante Alighieri. Più precisamente ogni episodio rappresenta (anche in piccoli dettagli) i IX gironi dell’inferno di Dante, che sono rispettivamente: Il Limbo, dei Lussuriosi, dei Golosi, degli Avari e Prodighi, degli Iracondi e Accidiosi, degli Eretici, dei Violenti, dei Fraudolenti e dei Traditori.

Ep. 2: Brutti momenti al granaio

Il primo girone, il Limbo, può essere rimandato alla città di PottsField (la città delle zucche, per intenderci), descritto come un luogo di stallo, nel quale i personaggi non hanno un fardello da portare o da risolvere; infatti a loro Dante non riserva nessuna punizione.

Le zucche nel cartone festeggiano, aspettando l’arrivo del raccolto, mentre le anime che si trovano nel Limbo aspettano l’arrivo di un salvatore. Un’altra somiglianza è data dalla presenza di Enoch, il sindaco di PottsField, che giudica colpevoli Wirt e Greg, che ritroviamo nell’opera dantesca come il personaggio mitologico di Minosse, un mostro tentacolare posto all’ingresso del secondo cerchio, i Lussuriosi.

Ep. 3: Follie a scuola

A rappresentare il cerchio della Lussuria è Miss Langtree, che vediamo perdere l’equilibrio ogni volta che parla del suo amante scomparso, proprio come i lussuriosi nel poema vengono travolti da un forte vento; in questo caso, il tormento della donna non risulta essere fisico, quanto mentale.

Ep. 4: I canti dell’oscura lanterna

Al quarto episodio facciamo combaciare il terzo girone dell’inferno Dantesco, quello dei Golosi, che storicamente vengono rappresentati da persone grasse o dai frequentatori assidui di taverna (perdoname madre por mi vida in locanda). Dante li punisce facendoli stare sotto una pioggia tanto forte da spingerli a terra ed impedirgli di mangiare. L’entrata del girone è sorvegliata da Cerbero, il leggendario cane a tre teste.

In OTGW, in effetti, i protagonisti sono obbligati a ripararsi nella locanda a causa della pioggia. Davanti all’entrata vediamo un cane che dorme. In più, la maggior parte dei personaggi che troviamo nella locanda sono sovrappeso, e nonostante le tavole siano imbandite di cibo, non si vede nessuno mangiare: in una seguente scena, però, i piatti sono vuoti.

Ep. 5: Amore folle

Il nobile Quincy Edicott ed il presunto fantasma Margueritte Gray sono emblema di avarizia, tra i peccati a cui è dedicato il quarto girone dell’Inferno di Dante. Infatti, benché a Quincy non manchi proprio nulla, ha la costante sensazione che qualcosa non vada nella sua vita. Riuscirà però a superare il suo fardello conoscendo Margueritte, e donando due monete ai fratellastri Wirt e Greg.

Ep. 6: Ninna nanna nella terra delle rane

Nel passo successivo ci troviamo nella città di Dite, la città dei morti, che Dante usa per dividere i peccati più gravi da quelli più “superficiali”. Questa città è abitata dalle Moire, figure appartenenti alla mitologia greca.

Beh, nel cartone non troveremo una vera e propria città a rappresentare Dite; c’è però una somiglianza tra le tessitrici, che pongono fine alla vita degli uomini col solo taglio del filo, e le forbici di Adelaide, delle quali Beatrice ha bisogno per liberare sé stessa e la sua famiglia dalla maledizione che li ha colpiti, condannando Wirt e Greg ad essere al servizio della vecchia.

Ep. 7: Il suono del campanello

Il sesto girone è quello dedicato agli eretici, che include non credenti, maghi, streghe e adoratori di Satana.

Durante tutta la durata dell’ottavo episodio è presente un alone di oscurità, che rimanda alla stregoneria e all’occulto. Ciò è anche alimentato dalla cupezza che caratterizza l’intera serie animata, dalla presenza di numerose candele, e soprattutto da Zia Sospiro, la quale usa la sua magia per controllare i demoni della nipote, Lorna.

Ep. 8: Bambini nella foresta

Il prossimo cerchio è quello dei Violenti, che Dante divide in tre categorie: i violenti contro il prossimo, i violenti contro se stessi (i suicidi), ed i violenti contro Dio.

Nel nono episodio troviamo Greg, che commette molti atti violenti durante il suo viaggio ancestrale. Ma la somiglianza più significativa, forse nell’intera serie, è quella tra i morti suicidi della Divina Commedia, che vengono imprigionati negli alberi della selva, e coloro che rinunciano al proprio fardello che, in Over the Garden Wall, vengono trasformati in alberi: l’esempio più lampante è proprio Wirt, che rinunciando al proprio compito, quello di uscire dal coma, stava per trasformarsi in un albero del bosco dell’Ignoto.

Ep. 9: Verso l’Ignoto

Siamo arrivati all’ultimo girone dell’Inferno, che Dante riserva ai Traditori, una categoria che comprende anche ladri, bugiardi e manipolatori.

Nel penultimo episodio della serie animata possiamo comparare il peccato di bugiardaggine ai bambini travestitisi per la notte di Halloween, e più precisamente a Wirt che finge di essere ciò che non è in realtà. Come rappresentanza della categoria dei ladri c’è Wirt che ruba un sasso e la rana dal bosco dell’Ignoto.

Ep. 10: L’Ignoto

Dante definisce il tradimento il peggiore dei peccati; non per niente nello stesso livello c’è il Diavolo, Il luogo dove risiede è, contrariamente a quanto si pensa, molto freddo: il demonio si trova infatti intrappolato nel ghiaccio. Nelle ultime scene della serie vediamo i due fratelli e Beatrice arrancare nella neve, ad un passo dalla morte per ipotermia. In più, Wirt affronterà la Bestia su un lago ghiacciato.

E qui cari lettori finisce la recensione e l’analisi di Over The Garden Wall. Speriamo di avervi stimolato a recuperare questa splendida serie e di avervi dato qualche certezza in più sugli intrighi della trama. Vi auguriamo una buona ricerca per trovare un modo di vederla e dal team della Locanda della Landa è tutt- LE PATATEEE CON LA MELASSAA…

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