Nevernight. Mai tirarsi indietro. Mai avere paura. E mai, mai dimenticare. – Recensione e analisi della trilogia di Jay Kristoff.

Ladies and Gentlmen: qui dai bassifondi e dal retro del bancone della vostra Locanda di fiducia stiamo per presentarvi una vera e propria chicca: Nevernight. La storia di una ragazza diventata leggenda, assassina di assassini destinata a distruggere imperi, una ragazza che sta all’omicidio come i maestri stanno alla musica, una ragazza che riserva al lieto fine lo stesso trattamento di un seghetto all’epidermide. Questa è la storia di una ragazza chiamata Mia Corvere. E questo è solo l’inizio…

Nevernight è un modo molto diretto di approcciarsi per la prima volta al mondo dei romanzi dark fantasy, una vera e propria terapia d’urto che vi prenderà a sberle in faccia con il suo world building fatto da Dio, personaggi nudi (👀) e crudi e il linguaggio scurrile che non è da meno.

Di certo non è un genere di saga che può piacere a tutti ma, come preannunciato prima, se le scene osé particolarmente spinte (etero e non, con due o più persone), scontri sanguinolenti, un linguaggio volgare condito con una comicità nera e provocatoria e la storia di come una ragazza fa il culo al patriarcato non vi disturba, ma anzi vi stuzzica l’interesse Nevernight è la saga che fa per voi.

La saga di Nevernight è composta complessivamente da tre libri: Mai dimenticare (Nevernight) , I grandi giochi (Godsgrave) e Alba oscura (Darkdawn) . Usciti simultaneamente il 3 settembre 2019 nelle librerie Italiane in un’edizione davvero magnifica, con dettagli da lasciar senza fiato e i colori che nel corso della storia scopriremo scelti non a caso.

Nevernight – Libri edizione Italiana

Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un’arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici – e gli amici – più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all’omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.”

È questa la trama d’apertura con cui Jay Kristoff ci fa entrare nel mondo di Itreya, sinossi accattivante e intrigante, del resto come l’intera trilogia.

In questo primo capitolo degli accadimenti di Illuminotte seguiamo le vicende di Mia nella Chiesa Rossa: una scuola nella quale invece di insegnare il potere dell’amore e dell’amicizia si insegna ad uccidere la gente. Nei meandri di questa scuola (anche se ci vuole del coraggio a definirla tale) Mia farà amicizie e inamicizie, si riscontrerà con insegnanti fuori di testa e compirà il primo passo per diventare l’assassina più temuta di tutti i tempi, e quindi ottenere la sua tanto desiderata vendetta.

Nevernight – Libri edizione originale

Teniamo a precisare una pecca importante del libro: l’inizio. Per le prime cento pagine gli eventi scorrono molto lentamente mettendo a dura prova l’attenzione del lettore, si viene catapultati nel mondo di Itreya e si ricevono in poche pagine una valanga di informazioni. Ma non lasciatevi intimidire, cari lettori, superato questo primo scoglio il libro (e la saga) ne varrà assolutamente la pena, parola di locandiere.

Il wordbuilding è straordinariamente completo e copioso di dettagli e aneddoti, rendendo la lettura del libro quasi una lezione di storia, ma con più prostitute, omicidi e dèi invocati per cattivi scopi.

La Repubblica di Itreya nella quale la giovane Mia vive è ben organizzata e descritta come struttura pressocchè rinascimentale, a tratti barocca che può ricordare la città di Venezia da cui lo stesso scrittore afferma di aver preso ispirazione. D’altronde è barocco anche lo stile di Jay Kristoff, volutamente esagerato e ricco di metafore. Lo stile elegante si scontra con lo stile di vita dei personaggi, la maggior parte di un ceto sociale medio basso e quindi più abituato ad un linguaggio volgare e con pittoresche imprecazioni verso gli dèi. Citeremo alcuni esempi tratti dalle pagine dei vari libri, e in caso ci sarà la censura di alcuni nomi per non farvi beccare alcuno spoiler, seppur piccolo.

Sinossi dal libro

La traduzione è magnifica e di livello molto alto e valido, grazie a Gabriele Giorgi, che tra l’altro ha avuto l’incarico di tradurre anche L’Impero del Vampiro, il prossimo libro di Jay Kristoff pubblicato dalla Oscar Vault il 15 settembre.

Confrontando le nostre opinioni sul libro con gli altri lettori nei vari forum del web è riscontrato che tra i lettori delusi al fine della lettura della trilogia la presenza delle famose note a piè di pagina è uno dei motivi per il quale non è piaciuta. Queste ultime spesso e volentieri tendono a bloccare la lettura per dar spazio all’opinione dello scrittore stesso, o per offrire più dettagli riguardo un oggetto o luogo citato lungo la narrazione. I lettori si sono lamentati di come queste note fossero esageratamente lunghe e distraenti, e a causa di ciò si fosse poi costretti a leggere qualche capoverso prima per riprendere il filo della narrazione.

A differenza di questi lettori, noi dello staff della Locanda possiamo dissentire: le note, a nostro umil parere, sono la parte più divertente ed esilarante del libro. Il narratore si esprime al suo meglio proprio nelle note, con la sua ironia caustica e soprattutto nera e teatrale. Con la sua insistenza e invadenza ci riempe di succosi dettagli riguardo l’intera storia e difficilmente capita che proprio questi dettagli non riescano a farci divertire o a farci appassionare ancora di più al mondo del quale lo scrittore tiene tanto a raccontare.

Sinossi dal libro

Se il problema delle note a piè di pagina non ci è risultato tale, le descrizioni di alcune scene o personaggi (nel primo libro soprattutto) ci hanno un po’ fatto storcere il naso. Per quanto riguarda le numerose scene di sesso alcune ci hanno confuse parecchio. Lo stile di Kristoff che tanto apprezziamo è un po’ andato a cozzare con queste scene particolari, con metafore così lontane che a tratti si dimenticava cosa i personaggi stessero davvero facendo… per intenderci.

sinossi dal libro

Questo problema si affievolisce fino a scomparire col secondo e terzo libro, dove le avventure sotto le coperte dei personaggi si evolvono con cose a tre o sesso non etero descritte in modo abbastanza chiaro e non in modo confusionario sacrificando la passione delle scene.

Le sottotrame della storia scorrono in maniera impeccabile assieme alla narrazione principale, e nulla è mai messo al caso. I personaggi sono tutti vividi e davvero interessanti; tutti descritti in maniera elegante e particolare. Oltre Mia, il personaggio più iconico di Nevernight è la misteriosa ed inquietante ombra dalle fattezze di gatto, migliore amico e confidente di Mia, oltre che banchettatore delle paure della ragazza. Messer Cortese è un personaggio che abbiamo trovato molto interessante ed intrigante; è stato fondamentale per la crescita di Mia aiutandola nel momento del bisogno e soprattutto quando ci sono decisioni importanti da prendere.

Del resto all’inizio della storia Mia è una sedicenne e i caratteristici tratti infantili di una tale età si notano non poco lungo la lettura. Una personalità così imprevedibile come quella di una ragazzina viene frenata così da una sorta di grillo parlante, un consigliere dalla lingua tagliente e dalla natura macabra. Messer Cortese è un po’ la morale di Mia, la quale è costantemente tormentata dal peso delle sue scelte. Il libro ci pone spesso di fronte ad un quesito: va bene non avere paura? Questa domanda cercherà di corrodere la ragazza: difatti ella ha paura di compiere gesti estremi quando il suo gatto satanico la priva della paura, rendendola indomabile e senza esitazione. Forse è proprio la paura che non ci fa compiere gesti affrettati, che poi potremmo rimpiangere.

Mia Corvere e Messer Cortese

Avere paura significa temere di perdere qualcosa, ma nel corso della sua breve vita Mia ha già perso tutto: i suoi genitori giustiziati dalla Repubblica, seguiti dalla sua casa e il suo posto nel mondo. Non c’è spazio per la paura nel suo piano di vendetta, o forse è quello che pensa Mia Corvere.

Nella descrizione dello scrittore troveremo scritto che Jay Kristoff non crede nel lieto fine, e la premessa che ci da il primo libro è coerente alla biografia: la trilogia difatti, narrerà nascita, vita e morte di Mia, rendendo implicita la sua morte nel libro. L’abbiamo trovata una mossa inaspettata ma allo stesso tempo intrigante quella di spoilerare in maniera così spietata ai lettori che la nostra eroina omicida ci creperà, andando a distruggere il clichè del “vissero per sempre felici e contenti” dei fantasy.

Sinossi dal libro

Concludiamo qui la nostra recensione sulle cronache degli accadimenti di Illuminotte. Jay Kristoff già da due anni è entrato nei nostri cuori e non ha nessuna intensione di andarsene tanto facilmente. Noi dello staff della Locanda della Landa attendiamo con trepidazione e decisamente molto hype di leggere il suo nuovo romanzo L’Impero del Vampiro (https://www.mondadoristore.it/L-impero-del-vampiro-Jay-Kristoff/eai978880472817/) di cui sicuramente in futuro troverete una recensione e anche per oggi dalla Locanda della Landa è tutto!

Negli episodi precedenti della Locanda della Landa:

Patroclo e Achille solo amici? Assolutamente No! – Alla scoperta di uno dei libri più chiacchierati dei Social: https://www.nerdsbay.it/la-canzone-di-achille/

Non ho scritto questo libro. L’ho rubato. – Storia di due anime, un libro di Alex Landragin: https://www.nerdsbay.it/storia-di-due-anime/

sinossi dal libro

Fine.

Continuate a seguirci e ricordate che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerds_bay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico!