Mortal Kombat 11 Ultimate è l’esperienza definitiva di Mortal Kombat e no, non intendo dire l’esperienza definitiva per questo ultimo, undicesimo capitolo, ma l’esperienza definitiva in generale per quanto riguarda questa saga
Un nuovo inizio
In questa edizione ci sono 13 personaggi extra: anziché avere 24 kombattenti, infatti, ne potremo vantare ben 37 tra cui Joker, Terminator, RoboCop e Rambo. Per quanto riguarda gli scenari, questa edizione ne conta ben 25, con tanto di fatality di livello, ovvero delle fatality che si potranno fare solo in quel determinato stage e che, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, saranno anch’esse spettacolari, come le fatality base.
Parlando di fatality, come dimenticare le brutality e le friendship? Entrambe si ottengono raggiungendo e rispettando determinati obiettivi e restrizioni durante gli scontri, ma se già le fatality semplici sono spettacolari, le brutality lo sono dieci volte di più, almeno a livello splatter e le friendship ci faranno ridere di gusto e renderanno la sconfitta dell’avversario meno amara, nel caso in cui volessimo davvero bene alla persona che stiamo sfidando… e non so quanto sia effettivamente possibile sfidare qualcuno al torneo mortale e volergli al tempo stesso bene, ma avete ogni possibilità, anche su questo fronte.
Sul fronte del gameplay sono cambiate diverse cose: la “X-Ray” (“l2” + “r2” oppure “lt” + “rt”) adesso si chiama “Fatal Blow” e può essere eseguita massimo una volta per combattimento, (se va a segno, altrimenti dopo poco tempo avremo l’occasione di eseguirla nuovamente) il che significa che se la useremo ad esempio al primo round non potremo ripeterla nel secondo; esse si possono eseguire quando la salute del personaggio scende al di sotto del 30%. Come ci hanno abituato ultimamente, anche con la saga di Injustice, ci sono degli oggetti nell’ambiente con i quali è possibile interagire mediante la pressione del tasto “r1” o “rb”.
Infine, adesso hanno inserito due sezioni per l’indicatore offensivo e due sezioni per quello difensivo: le prime ci permetteranno di aumentare i danni inferti dalle nostre mosse; le seconde di divincolarci nel bel mezzo di una combo di attacchi nemici.
Parliamo ora della modalità storia: la versione Ultimate comprende due campagne – l’una imprescindibile dall’altra – vengono infatti definite “parte 1” e “parte 2”. Queste “kampagne”, come potremmo definirle da amanti del gioco, sono entrambe molto cinematografiche e presentano sia lo stesso stile, sia lo stesso arco narrativo. La prima comprende 12 capitoli, ognuno di essi composto da circa 4 scontri; la seconda invece è composta di 5 capitoli, di cui i primi 2 con 5 scontri e i rimanenti 3 ne contano ben 6 ciascuno.
Come dico nel titolo, il gioco si avvicina spaventosamente alla perfezione, perché infatti, se non vi avessero convinto il numero di kombattenti e stage, le varie fatality normali, di livello, le brutality e le friendship, quello che vi skonvolgerà sarà la qualità della trama, sia visivamente che a livello di scrittura. Attenzione: non intendo dire con questo che Mortal Kombat 11 setti un nuovo standard per le trame videoludiche.
Non intendo dire che vi troverete cose mai viste, però di sicuro qualche colpo di scena ben piazzato lo si trova e il tutto scorre piacevolmente, laddove il suo predecessore faceva storcere parecchio il naso e trasformando anche le trame di tutti i precendenti titoli della saga in qualcosa di fondamentale e spettacolare.
La trama di gioco e altri appunti
Per darvi un’infarinatura generale della trama: i fatti riprendono proprio concentrandosi sulla fine di MK 10 e da lì inizia a svilupparsi la narrazione vera e propria di questo undicesimo capitolo. Kronika. Kronika è la Titanide che controlla la klessidra contenente le sabbie del tempo ed è in disaccordo con le scelte prese dal Dio del Tuono, Raiden, per questo vuole racimolare quanti più alleati possibili per diventare incontrastabile e riscrivere la storia creando la Nuova Era, un’Era senza Raiden.
Detta così potrebbe sembrare banale e a grandi linee lo è, ma vi assicuro che giocando vi godrete ogni scontro e ogni istante della trama. Piccolo, grande consiglio, è quello di alzare l’asticella della difficoltà poiché, pur essendo fortemente negato nei picchiaduro, a modalità normale l’ho trovato anche troppo semplice, comunque capirete subito se il livello di difficoltà sarà adatto a voi o meno, dato che, a eccezione di alcune battaglie finali, il gioco manterrà sempre all’incirca lo stesso grado di sfida.
La parte 2 della campagna, ovvero “Aftermath” è un passo avanti per quanto concerne il gameplay, che in alcuni scontri avrà delle sorprese carine, ma purtroppo presenta una scelta di scrittura verso la fine che non mi ha entusiasmato e per questo, se dovessi assegnare un voto al gioco, sarebbe un 8.6, allorquando se Aftermath avesse mantenuto lo stile di scrittura della prima parte del gioco, secondo me un 9.2 se lo sarebbe preso facilmente.
Non un vero e proprio difetto, semplicemente qui lo ammetto, si tratta di gusto personale, per cui MK 11 Ultimate potrebbe piacervi ancora più di quanto non lo abbia gradito io.
Vanno menzionati l’aggiornamento gratuito alla versione next-gen e i relativi filmati in 4K.
Per concludere: Mortal Kombat 11 Ultimate propone un’esperienza di gioco varia e appagante, ottimo per una partita al volo tra amici e impegnativo per chi volesse imparare tutte le mosse e le combo. La storia colpisce come fanno i personaggi durante gli scontri e questo, unito a tutto il resto, fa guadagnare all’undicesimo capitolo della saga un gradino molto elevato se paragonato a tutti i suoi predecessori. Sconsigliato solo a chi si impressiona alla vista del sangue, perché qui ce n’è veramente a fiumi.
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