Mogu Mogu – La bibita definitiva

Mogu Mogu – La bibita orientale con la gelatina


Tutto ha inizio quest’estate. Ero con un amico a fare una passeggiata per la mia città quando, passando per la stazione dei pullman, il nostro sguardo si sofferma su un negozietto chiamato “Cinque Continenti“, vi consiglio assolutamente di passarci se siete della zona. Un Supermercato Multietnico abbastanza carino, a mio avviso. Forniture di cibo di tutti i tipi, tra cui anche noodles istantanei assortiti, e tra le tante cose anche una bibita che ha, da subito, attirato la curiosità sia mia che del mio amico.
Mettetevi comodi, perché questa è l’orribile storia di come ho quasi rischiato di saltare la cena a causa del Mogu Mogu.

Vari gusti di questa bibita – Mogu Mogu

Premetto subito, tutto ciò che andrò a scrivere è unicamente una mia opinione. Non vi sto dicendo “non bevetelo” o “amatelo“, è comunque qualcosa da provare, ma bensì quel che ho provato io nell’interfacciarmi a qualcosa del genere. Magari a voi piace, eh.
Partiamo per ordine, andiamo a vedere cosa sia il Mogu Mogu. Essa è una bibita dolciastra, simile ad un succo, con una peculiarità, che non ho mai visto su alcuna altra bibita, la nata de coco.

La nata de coco, presente nella bibita – Mogu Mogu

Ora vi chiederete “Ma che è?” e, quindi, vi riporto ciò che dicono alcuni siti a riguardo: La “Nata de Coco” è una gelatina gommosa e trasparente prodotta facendo fermentare l’acqua di cocco estratta dalle noci, alla quale viene aggiunta una coltura batterica che la fa solidificare dentro appositi stampi. Le forme vengono lavate eliminando l’acido acetico residuo e quindi tagliate in cubetti, di solito poi confezionati in sciroppo. Si, in poche parole, si sta bevendo una specie di succo, con aroma variabile a dipendenza del gusto scelto, con dentro dei pezzi di gelatina. Idea intrigante, vero? Beh, è ora di sapere cosa ho passato io.


ROUND 1

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Nella voglia di bere questa bibita ha inciso anche il tappo, di cui vi riporterò un’immagine anche sotto, che a primo acchito sembrava il classico pg cute da anime che coccoleresti notte e giorno.
Prima di imbarcarmi nella prima bottiglietta chiesi consiglio ad alcuni ragazzi del nostro gruppo Whatsapp della baia. A quanto pare, questa bibita è abbastanza popolare in Asia. In Thailandia la adorano e nelle Filippine è un vero e proprio must a quanto mi venne detto. Dunque, incuriosito, tornai in quel negozio con il mio amico.

Non si può dire che questo tappo non sia cute – Mogu Mogu

La selezione di gusti è vasta difatti, vedendo online, incappi in roba come Yogurt, Fragola, Guava, Ananas, Pesca, Frutto della passione, Arancia, Melone, Mango, Litchi, Limone, Uva, Mirtilli, Mela e Cocco. Anche la selezione in negozio si ritrovava ad esser vasta. Però, tra i tanti gusti, scelsi quello che più mi ispirava: il Cocco.
Se c’è qualcosa che amo alla follia è qualsiasi cibo con dentro il cocco, ovviamente entro certi limiti. Bene, si, è questo il caso. Quando dico che ho probabilmente scelto la cosa peggiore da bere, non scherzo.
Quella sera tornai a casa e, dopo aver mangiato un kebab, lo tirai fuori dal frigo. Perché, si, a quanto pare va bevuto freddo.

Evento per la bibita – Mogu Mogu

Svitai quel dannato tappo cute e, da subito, un odore orribile catalizzò tutta l’attenzione del mio naso. Essendo io abbastanza coraggioso pensai “Ma si, dai, magari ho sentito male” e diedi un’altra annusata. Ebbene, quell’odore era così terribile da costringermi ad annusarlo per altre otto volte prima di decidermi a bere.
Sembrava di annusare un cesto della biancheria sporca pieno di gomma pane nuova nuova, che a me da un casino fastidio, ma in fiamme. Con coraggio mi dissi “Dai, non può andare così male” e mandai giù il primo sorso.

Se siete deboli di stomaco fermatevi qui, vi conviene, quel che state per leggere potrebbe ledere la vostra sensibilità. Poi se siete portavoce del Schadenfreude prendete i pop corn, vi conviene.

Il primo sorso fu terribile. La consistenza della gelatina con il sapore del succo al cocco, che non aveva minimamente il sapore del cocco, si sono andati a mixare con quell’odore nauseabondo. Risultato? Mi sono ritrovato a sputare tutto in bagno, arrivando anche a rigurgitare parte della gelatina che avevo già inghiottito. Fu terribile, sopratutto perché ho quasi creduto di poter star male di brutto.
Provai un secondo sorso, ma andò peggio del primo. I miei occhi si fecero rossi per quante lacrime buttai e dovetti bere mezza bottiglia di acqua per potermi riprendere, essere disidratato non era poi così lontano.
Si, sono uscito sconfitto dal primo round. Quella maledetta bottiglia voleva il mio sangue.


ROUND 2

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Mogu Mogu alla fragola

La seconda volta fu già meglio. Tutto è avvenuto qualche mese fa, quando si poteva uscire tranquillamente, e io sfidai lo stesso mio amico a bere quella cosa insieme a me. Appena arrivato in città, abitando io in un paesino nella provincia, esordii con un sonoro “Mi raccomando, non farti abbindolare dalla faccina cute sul tappo. Quella bestiola racconta menzogne”.

Arrivammo lì e, oltre al mio solito comprare noodles, prendemmo dal frigorifero due bottiglie di Mogu Mogu. Una alla fragola per me ed una al mango per il mio amico.
Le cose sembravano andar bene, entrambi dicevamo fosse buona, quando poi accadde l’irreparabile. Arrivammo entrambi alla gelatina e, in pochi secondi, il disgusto pervase i nostri volti.


Il mio amico, saggiamente, si fermò. Ma io, non so per quale diavolo di motivo, continuai a bere arrivando a finire tre quarti della bottiglia. Ogni secondo sentivo “Tu hai deciso di farla finita oggi, ma sei coraggioso” misti a “Fermati, hai tanto da vivere”. Inutile dire che ogni sorso era l’inferno e che dal disgusto sono perfino arrivato a sentire lo stomaco girarsi più e più volte.
Alla fine buttai la bottiglia, il Mogu Mogu aveva vinto nuovamente. La mia vittoria, quella sera, fu arrivare a casa vivo.


Dunque, cosa abbiamo imparato da tutto ciò? Beh, probabilmente che è meglio non giudicare qualcosa o qualcuno da come ti si pone davanti, perché potrebbe esser meglio di quel che sembra.
No, dannazione, queste sono cose che già sapevo. Da tutto ciò ho solo imparato a non bere roba che mi disgusta per più di una volta. MALEDIZIONE ALLA MIA VOGLIA DI SFIDA.


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