LEONARDO – GRANDI ASPETTATIVE PER GRANDI DELUSIONI (no spoiler)

LEONARDO
Caterina da Cremona, Leonardo Da Vinci e Stefano Giraldi – Leonardo

Leonardo – Ci si aspettava un po’ di più dalla serie tv sul celebre artista e inventore Leonardo Da vinci, ma ciò è stato, in parte, smontato quasi da subito nella storia.

Locandina della serie – Leonardo

Di recente la Rai ha trasmesso su uno dei suoi canali la serie tv ideata da Frank Spotnitz e Steve Thompson: Leonardo, una serie che si pensava essere basata sulla vita di Leonardo Da Vinci ma già da subito notiamo quanto sia, in realtà, solo ispirata ad uno scorcio della sua vita, che comunque è raccontato in maniera confusionaria rispetto alla realtà.

Aidan Turner nei panni di Leonardo Da Vinci – Leonardo


Premetto di non essere grande fan dei prodotti che raccontano la realtà di un personaggio storico modificandone alcune cose, aggiungendo personaggi inesistenti o creando storie fantastiche intrecciate alla realtà. Probabilmente sono un po’ limitata da questo punto di vista, ma preferisco storie inventate con personaggi inventati in un contesto storico ben preciso in cui aggiungere elementi fantasy, che fanno comunque parte della cultura del tempo.


Detto ciò, la trama della serie gira intorno al giallo sulla morte di Caterina da Cremona di cui viene accusato Leonardo, indagato da Stefano Giraldi. Sin dall’inizio, il personaggio del protagonista, Da Vinci, viene collocato in un contesto che non appartiene alla sua realtà biografica.

Infatti, nella scena d’apertura, Leonardo si trova a Milano nel 1506, dove viene arrestato per l’omicidio di Caterina da Cremona (personaggio di fantasia) nella serie tv, ma Da Vinci partì da Milano nel 1499 quando la Lombardia venne invasa dai francesi e iniziò un peregrinaggio che finì nel 1508.

Nella scena successiva, si torna indietro nel tempo per raccontare la vicenda sin dagli albori e il protagonista si trova a Firenze nel 1490, esercitandosi nella bottega del maestro Verocchio (interpretato dal brillante Giancarlo Giannini), che in realtà morì nel 1488, infatti Da Vinci lo incontrò intorno al 1470.

Leonardo e Caterina – Leonardo


Le uniche cose fedeli sono, probabilmente, l’esposizione del tema dell’omosessualità, al tempo considerata sodomia e punita legalmente dalla Chiesa (tant’è che venne veramente arrestato) e l’uso dei costumi di scena.

I punti a favore di questo prodotto si concentrano, infatti, sulla produzione delle scene. Il tempo seriale è strutturato in maniera interessante, partendo dalla fine e retrocedendo nella storia. È una serie ben girata che comprende non solo forgrafie che immergono lo spettatore nell’epoca cinquecentesca, con i suoi giochi di luci e ombre marcate, ma anche delle scenografie ben dettagliate e valorizzate.

Fondamentalmente, se guardiamo la serie come se fosse semplicemente una storia di fantasia, senza dar peso a quella che è la vera storia di Leonardo, è un giallo ben strutturato, con toni misteriosi e quesiti al punto giusto, anche se, talvolta, può risultare un po’ banale e antiquata sulla regia che, fortunatamente raramente, ricorda quella che era la fiction Elisa di Rivombrosa, ma è un dettaglio al quale lo spettatore non fa quasi caso.

Aidan Turner sul set della serie tv

L’unica pecca (che è ciò che va a rovinare la serie e delude una bella fetta di pubblico) è che il quesito principale che lo spettatore si pone è “ma quindi? Leonardo?”. Infatti, anche se ogni episodio dovrebbe rappresentare un’opera di Da Vinci, di base, vengono tutte messe in secondo piano rispetto al resto della trama misteriosa.

La rappresentazione de L’ultima cena


La sceneggiatura generale della storia è troppo romanzata, incentrata su intrugli politici e sulla figura immaginaria di Caterina, che è infatti l’unico personaggio ben sviluppato, in quanto originale e carismatico sin dalle prime scene, resa tale anche grazie alla grandiosa interpretazione della bella e talentuosa Matilda De Angelis, naturale ed espressiva.

La figura di Leonardo, interpretata da Aidan Turner senza dare particolari emozioni, è posta in maniera banale, non riesce a rappresentare appieno il Da Vinci carismatico, brillante e affascinante di cui scrive anche il Vasari, viene rappresentata solo la bontà d’animo e la sua umiltà.

Altri due personaggi banalizzati (secondo quella che è la struttura del bene e del male nel cinema del mistero) sono Stefano Giraldi (Freddie Highmore) che è il classico investigatore che va alla ricerca degli indizi, nonostante ricerchi la verità e non un colpevole, e Galeazzo Sanseverino (Antonio De Matteo), classico “antagonista” viscido, potente e arrogante che può tutto.

Caterina da Cremona posando in una scena della serie

Leonardo, dunque, è un prodotto che funziona solo se lo spettatore isola quelli che sono i riferimenti al vero Da Vinci e si concentra sulla protagonista femminile e sul giallo. Fondamentalmente, è una storia thriller inventata che ha come protagonista un personaggio storico geniale la cui vita è già di per sé ricca di misteri, intrighi e complotti che rendevano l’ambiente misterioso senza sovraccaricarlo, non necessitava di una così completa rivoluzione. Ci si aspettava magari un racconto sugli enigmi della sua vita, tutti i misteri che circondano la sua figura e le sue opere, un’introspezione psicologica, artistica e professionale quando invece dell’arte, delle invenzioni e del vero Leonardo Da Vinci si parla ben poco.

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