Le regine della filosofia – Lisa Whiting, Rebecca Buxton

Le regine della filosofia – Eredità di donne che hanno fatto la storia del pensiero.

Le regine della filosofia è un libro che dovrebbe stare nelle librerie di tutti e ancor di più sui banchi di scuola dove, non ho paura a dirlo, affiancato ai libri di filosofia classici darebbe, di sicuro, un contributo fondamentale e reale alla formazione delle nuove menti; alla crescita della generazione che, forse, finalmente metterà fine all’assurda idea che ci siano cose e lavori da uomo o da donna.

Ma non solo nelle scuole, è un libro che tutti dovrebbero leggere: quelli che credono di non essere portati per la filosofia, chi come me pensava di non essere in grado di appassionarsi a questa materia ma soprattutto coloro i quali sono convinti di sapere già tutto ciò che c’è da sapere (della filosofia o dalla vita) o che il pensiero libero sia solo dei grandi uomini perché le grandi donne al massimo possono stare dietro ad un grande uomo.

Beh, per fortuna non è così e oggi sempre più spesso questa verità si sta palesando agli occhi di tutti; anche di coloro i quali fingono di non vedere le donne che eccellono in tutti i campi della scienza, dell’arte, della letteratura e del pensiero libero.

Le regine della filosofia

E magari, dato che ci siamo, qualcuno ne trarrà uno spunto per riflettere e chiedersi

cosa sarebbe accaduto se lo spazio della filosofia fosse stato aperto a chiunque: avremmo evitato di trovarci sull’orlo del disastro- sanitario, climatico e umano- con la sensazione costante di essere alla fine della storia? O forse ci saremmo trovati comunque qui, come al capolinea inesorabile della nostra autodistruttiva natura umana

Io la mia riflessione l’ho fatta anche se non sono sicura di avere una risposta.

Quello che sicuramente però ho capito è che l’approccio fortemente “scolasticizzato” con cui la filosofia mi è da sempre stata proposta; più come una dottrina che come un mezzo per conoscere e conoscersi, capire e capirsi, ha fatto sì che nel tempo io abbia sempre guardato ad essa, e un po’ anche al mondo, dalla prospettiva sbagliata.

Sì, perché la filosofia non è dottrina né una gara d’intelligenza o di cultura;  è semplicemente è il personalissimo modo di ognuno di vedere, spiegarsi, capire e provare a raddrizzare il mondo e a tal proposito noi donne come gli uomini; più degli uomini…

Siamo sempre state filosofe. Lo eravamo anche prima di poter seguire un corso universitario, di poter pubblicare libri, di poter tenere conferenze pubbliche. Lo eravamo prima che iniziasse a collassare l’idea granitica secondo cui una donna che studiava fosse un abominio.

Lo eravamo già, ma non potevamo dare spazio al nostro desiderio di riflessione, di studio, di dialogo, di speculazione, e per questo il mondo ha perso migliaia di filosofe che forse nei millenni avrebbero potuto imprimere un altro corso alla storia umana

Le regine della filosofia

Le regine della filosofia è un volume prezioso con una grafica raffinata e arricchito dalle preziose illustrazioni di Caterina Ferrante (che sono state anche oggetto di una mostra) che io ho avuto l’opportunità di leggere in formato digitale grazie a Edizioni Tlon e grazie alla collaborazione con Nerd’s Bay.  

Il libro ripercorre, alternate alle immagini, la vita, le opere e il pensiero di dodici tra le più famose e sottovalutate pensatrici della storia.

Non le uniche ma sicuramente alcune tra le più influenti e allo stesso tempo volontariamente insabbiate e inascoltate da un mondo, accademico e no, per secoli aperto solo ai maschi e solo dai maschi controllato e gestito.

È una piccola grande rivincita ma a mio parere solo un inizio e credo ci sia ancora tanto da sapere su queste ad altre pensatrici. Sì perché per queste dodici di cui sappiamo abbastanza ci sono molte, troppe altre donne filosofe (e forse questa riflessione la possiamo estendere a tanti altri ambiti) di cui abbiamo di più ma di cui non si parla perché temute o incomprese e pertanto sminuite e infangate; altre di cui non sono state tramandate informazioni sufficienti ma solo brevi frammenti o le cui opere sono state perse per sempre. Opere che avrebbero potuto cambiare il corso della storia.

Le regine della filosofia

E molto altro rischiamo di perdere ancora…

Mi ha conquistato il modo di trattare ed esporre il pensiero di queste filosofe delle due autrici Rebecca Buxton e Lisa Whiting che sono riuscite a far appassionare anche me che con questa materia ho sempre fatto a botte.

Le regine della filosofia è scritto, infatti, con grande chiarezza e la lettura è stata un’esperienza immersiva e totalizzante che mi ha portato a divorare in pochi giorni le pagine lasciandomi completamente coinvolta e con tantissimi spunti di riflessione. Punti di partenza su cui tutti possiamo lavorare per diventare persone e cittadini migliori, donne e uomini più consapevoli.

Sicuramente non è un libro che si legge ovunque e in tutte le condizioni, né si può avvalere dei famosi cinque minuti rubati in fila alla posta o aspettando che l’acqua bolla; è una lettura che necessita di calma, di tempo e di concentrazione perché leggerlo senza tenere per sé nulla è tempo sprecato. È un libro che necessita di calma ma che la infonde anche; va letto senza fretta, fermandosi quando necessario, tornando indietro per fissare i concetti, sottolineando le idee rivoluzionarie, appuntando e ripetendo. Io l’ho fatto con le note digitali ma matita e post-it sono un’altra cosa; ve lo assicuro!

Le regine della filosofia

Ed a tal proposito non solo le tantissime idee e citazioni che ho appuntato ma anche la caratura del libro, la raffinata copertina, le fantastiche immagini e soprattutto la voglia di rileggerlo mi hanno convinta della necessità di avere questo libro anche il formato cartaceo, in bella mostra nella libreria già stracolma per andare a sfogliarlo ogni volta in cui mi sentirò persa; quando penserò di non potercela fare o quando qualcuno mi farà credere di non essere all’altezza del mondo che voglio.

Per andare a cercarmi ogni volta in cui avrò bisogno di un suggerimento, di un incoraggiamento o di un nuovo spunto di riflessione.

Di sicuro con grande entusiasmo lo regalerò anche; a chi so potrà apprezzarlo ma soprattutto a chi penso abbia bisogno di una spintarella per aprire mente e cuore al grande contributo che queste donne, spesso rivoluzionarie, possono  ancora dare e di cui abbiamo estremamente e ancora bisogno.

Oggi più che mai.

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