La variante di Luneburg – Recensione

La variante di Luneburg è un romanzo controverso, che ti prende in contropiede. Sicuramente più che indicato per tutti coloro che amano la commistione tra generi.

Un romanzo che ti parla di temi importantissimi, con uno stile unico, anche quando non ti aspetti che lo faccia.

La variante di Luneburg è la storia di un omicidio, o di un suicidio, o di una vendetta, o di un’esecuzione. La variante di Luneburg, insomma, è un romanzo che conduce a scoprire che cosa ha ucciso un noto imprenditore tedesco, che vive a Vienna ormai da anni. Ma La variante di Luneburg è anche una storia di scacchi, e di questa particolare mossa degli scacchi, la variante, appunto. Così com’è la storia di un giovane orfano squattrinato che proprio agli scacchi si appassiona.

Così com’è anche la storia di Tabori, grande maestro di scacchi che frequenta piccoli bar periferici. La variante di Luneburg, insomma, è la storia di un certo periodo storico, e delle vite che in quel periodo furono consumate.

Partiamo con il dire che del romanzo mi è piaciuto moltissimo lo stile di scrittura. Nonostante la prima parte sia immensamente lenta, il romanzo è scritto così bene, con uno stile così ricco ed evocativo che non mi sono mai veramente annoiata.

Per quanto, all’inizio, non mi interessasse più di tanto approfondire la storia, rimanevo incollata alle pagine per lo stile che ci accompagna in questo percorso, ricco di metafore, a partire dal titolo stesso: La variante di Luneburg, che si apre a diverse interpretazioni. E’ stato davvero piacevole poterne parlare con i miei compagni del gruppo di lettura, ognuno di noi, in questo finale, aveva letto qualcosa di diverso, vi consiglio quindi, se vi è possibile, di leggerlo in compagnia.

Anche il finale, per il quale mi impegnerò moltissimo a non fare spoiler, è, secondo me, una grande nota positiva nel testo. Rimane aperto, ma non troppo, permettendo a diversi lettori di dare diverse interpretazioni a quello che il mistero del libro, il modo in cui inizia. O per lo meno, quello sembra il mistero, in realtà La variante di Luneburg cela molto più di quello che si può pensare.

Non tutto è positivo però, vengono presentati personaggi interessanti che porterebbero a spunti di riflessione intensi, che talvolta, però, non vengono approfonditi, perdendosi nella ricchezza della prosa.

Nota leggermente meno positiva sono i personaggi. Per quanto interessanti mi è parso che, alcune volte, l’autore si perdesse talmente tanto nel raccontare con una scrittura così ricca gli eventi, da non permetterci di approfondire i personaggi.

Comunque questa è stata sicuramente un’impressione mia, che nel mio gruppo di lettura non è emersa più tanto, e ormai saprete che per me i personaggi sono sacri, quindi è sicuramente un’ossessione tutta personale.

Altra nota leggermente dolente è stata la prima parte del romanzo, completamente concentrata sugli scacchi, ma poco affascinante per chi non fosse uno scacchista – chiaramente, invece, consiglio questa lettura a tutti gli scacchisti, caldamente – ma come scrivevo nella parte dedicata allo stile, si tratta di una scrittura talmente evocativa, talmente ricca, che comunque il romanzo appare piacevolissimo e affascinante.

Una lettura consigliatissima a tutti gli scacchisti, a tutti gli amanti della strategia, a tutti coloro che vogliono essere sopresi da un romanzo per la contaminazione tra generi.
Una lettura piacevole, che, se non volete affrontare a brevissimo, vi consiglio per gennaio dell’anno prossimo… Capirete solo leggendo!

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