La stirpe di Esperror è il primo volume di una saga di fantascienza estremamente particolare, romanzo di esordio dell’autrice Moira Liberati.
La Stirpe di Esperror racconta gli eventi che occorrono nel sistema stellare di Xelle, dove vivono, appunto, gli stellari. La loro esistenza è basata sulla respirazione dell’elio e sulla capacità che i loro corpi hanno di convertire questo elemento in idrogeno.
Il primo volume della saga si concentra sulle vicende di Rosiel, re di una delle stelle facenti parti del sistema, e di Lein, l’Imperatrice, portatrice della Veste, un’Emersa, forma di vita senziente che si fonde con pochi, selezionati stellari, facendo in modo che essi possano aumentare i loro poteri.
Le vicende del romanzo prendono avvio quando Rosiel inizia a vedere, nei suoi sogni, una donna, che egli chiama l’Intrusa, che, grazie alla Malia, la capacità di ammaliare, mediante la propria aura, l’interlocutore, lo induce a desiderarla. Noi sappiamo che questa ragazza è Lein, manipolata e costretta a dimenticare questi momenti dalla sua Veste. Prende così avvio la lotta dell’Imperatrice contro l’Emersa, che sembra desiderare non il bene della sua Indossatrice, ma soltanto l’aumento del proprio potere.
Il romanzo presenta sicuramente una storia estremamente particolare e ben articolata, che concede alla fantascienza italiana un nuovo respiro. I poteri, l’anatomia, la politica, la vita degli stellari sono descritti in maniera minuziosa dall’autrice, anche mediante l’espediente dell’inserimento, all’interno del libro, di cartelle mediche, comunicazioni ufficiali e lettere private. Se all’inizio si fa fatica a comprendere tutte le informazioni che ci vengono prontamente fornite, proseguendo con le vicende si entra all’interno del mondo stesso, comprendendo tutto man mano che ci viene mostrato.
Lo stile di scrittura è, a tratti, complesso, altisonante e contorto, ma nonostante tutto quando vengono narrati avvenimenti ed eventi si riesce a seguire bene, riuscendo anche a perdersi in una scrittura sicuramente minuziosamente curata e coinvolgente, per quanto una scrittura elaborata che necessita che ci si abitui, cosa che non accade sicuramente dalle prime pagine. Una scrittura a cui dare sicuramente un’occasione, insomma, ma che ha bisogno di alcune pagine di rodaggio.
I personaggi sono descritti minuziosamente sia nell’aspetto che nella psiche, o per lo meno, veniamo a conoscenza di essa mediante le azioni che i personaggi compiono e il loro punto di vista che ci viene sempre mostrato. Devo dire, però, che non ho trovato nessuno dei due personaggi principali particolarmente positivo. Non che questa sia una critica, assolutamente, i personaggi non devono essere necessariamente buoni o cattivi, un personaggio credibile vive nelle sfumature, semplicemente, però, da un punto di vista personale, Rosiel e Lein non mi sono particolarmente simpatici, per quanto io sia rimasta comunque sempre interessata alle loro vicende e a quello che capitava loro.
Per quanto riguarda un giudizio comprensivo, quindi, direi che il romanzo mi è piaciuto per worldbuilding, capacità narrative e sviluppo della storia, per quanto risulti occasionalmente un po’ troppo complesso. Ricordo comunque che stiamo parlando del lavoro di un’autrice emergente, che con La stirpe di Esperror sancisce il suo ingresso nel mondo difficile e meraviglioso che è la letteratura.
Moira Liberati non potrà che migliorare anche in quelle che io considero delle piccole pecche, pertanto vi consiglio di leggere questo libro se siete degli appassionati di fantasy e fantascienza che da tanti anni non trovano più una voce nuova nel panorama italiano. Se siete degli amanti delle storie complesse, complicate e con mondi costruiti a partire da zero sono certa che La stirpe di Esperror farà al caso vostro e vi piacerà molto.
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