La ragazza dimenticata – Karin Slaughter

La ragazza dimenticata – Karin Slaughter, recensione del libro

 Da “La ragazza dimenticata”: “Clay e Nardo, Ricky e Blake, tutti si stavano preparando per il diploma, pronti a cominciare la vita da adulti di lì a poco, a lasciare quella patetica, soffocante cittadina balneare. Avrebbero pensato ancora a Emily? Pensavano a lei, ora? Forse con pietà. Probabilmente con sollievo, per aver infine estirpato il marcio dalla loro piccola, incestuosa cerchia”.

Ultimissima uscita per Karin Slaughter, sicuramente una delle autrici più prolifiche della sua generazione.

Si tratta di un thriller che affronta tematiche estremamente moderne ed oltremodo scomode anche a livello d’invenzione narrativa come la violenza sessuale, l’odiosa emarginazione di chi la subisce e non di chi la compie, la pericolosità delle sette, e la sopraffazione delle persone mentalmente fragili.

Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti anche se come ho detto si tratta di contenuti complicati da affrontare in un thriller proprio perché esecrabili ed irricevibili.

L’impostazione data dalla Slaughter è quella ormai ampiamente collaudata dei due piani di lettura mentre l’ambientazione è abbastanza tipica della provincia americana dove un solo evento può segnare, in positivo come in negativo, la vita di chi si trova ad esserne protagonista, sia pure suo malgrado.

Ci troviamo nei troppo spesso vituperati anni 80, Emily è una ragazza intelligente e di grandi prospettive, con alle spalle una famiglia apparentemente solida ed in grado di supportarla nelle sue scelte e nel suo percorso di vita.

La ragazza dimenticata – copertina

Emily non ha moltissimi amici, è entrata a far parte della cosiddetta “cricca”, un ensemble di pochissimi e selezionati elementi scarsamente inclusivi e dediti di tanto in tanto a serate trasgressive di dubbio gusto

Francamente non si comprende bene cosa ci stia a fare Emily insieme a persone estremamente lontane dalla sua sensibilità e che molto spesso si divertono quasi a tormentarla, specie a livello verbale.

In uno di questi poco raccomandabili festini accade quello che non t’aspetti ed Emily si ritrova incinta senza rendersene conto (si tratta di un passaggio narrativo non proprio di quelli credibilissimi ma va dato atto all’autrice di descriverlo con tale dovizia di particolari da renderlo plausibile).

Per comprendere appieno la situazione occorre per un attimo provare a riavvolgere il nastro di quasi mezzo secolo:

anni 80, provincia americana dove si conosce tutto di tutti, una ragazza incinta che non sa chi sia l’artefice del misfatto, una famiglia timorosa soprattutto di perdere il proprio status sociale, ed una società che sembra quasi non aspettare altro per emarginare chi ha commesso un errore sanguinoso e quindi non può, non deve, essere offerta alcuna possibilità di riscatto.

Messa così è tostissima, e l’assassinio di Emily giunge quasi come una liberazione che sottrae la ragazza ad un’esistenza di vessazioni.

Ma, per fortuna occorre aggiungere, qualcuno si ricorderà della ragazza dimenticata e cercherà di restituirle, sia pure dopo 40 anni, giustizia e soprattutto dignità. 

Andrea Oliver dei Marshals viene assegnata alla protezione di una giudice che ha ricevuto lettere di minacce, in realtà il vero scopo di Andrea è riportare a galla il caso di Emily, la ragazza dimenticata, e provare a fare luce.

Karin Slaughter si conferma scrittrice di thriller ampiamente collaudata, difficile scovare punti morti nei suoi romanzi, la parte relativa agli anni 80 è probabilmente più avvincente ed ha il suo punto di forza nella particolareggiata indagine psicologica su Emily e i personaggi della “cricca”.

Certo sorprende, ma se vogliamo neppure troppo, constatare come dinamiche relative alla condizione femminile proprie degli anni 80 non siano poi cambiate più di tanto ai giorni nostri.

Le violenze, le prevaricazioni maschili, in ogni scomparto della vita sociale, sembrano essere sempre lì presenti come se quarant’anni fossero passati invano, come si trattasse di una sorta di consuetudine atavica impossibile da sdradicare.

Ovviamente non sarà un romanzo a svolgere questo compito ma credo sia comunque importante che un’opera di finzione riesca a rimanere attaccata alla realtà.

Consigliato agli amanti del genere in primis ma anche ai lettori che apprezzano le storie con ampi riferimenti all’attualità indipendentemente dal genere letterario.

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