La metà che manca – Il caso Anna Marshall

Anna, Adrienne… il nome che porti può decidere la tua sorte

Dominic e Zoe sono la coppia perfetta, le due metà di una mela, si completano a vicenda e non manca loro niente, soprattutto da quando è nata Anna, la loro amatissima figlia che con la sua nascita ha completato il quadretto familiare degno di una pubblicità in televisione. La coppia lavora in polizia, in un reparto specializzato nel ritrovamento di persone scomparse, in particolare bambini. Zoe è la migliore poliziotta che quel dipartimento abbia mai avuto, il suo intuito non sbaglia mai e il suo sesto senso la porta sempre nel posto giusto al momento giusto.

Ma cosa accade quando il lavoro penetra nella quotidianità al punto da ritrovarsi improvvisamente dall’altra parte della scrivania, nei panni del genitore disperato per la scomparsa della figlia? Le due parti di Zoe, la madre e la poliziotta, creano un cortocircuito e la donna viene costretta dai colleghi a non ingerire nelle indagini che portano il nome di Anna Marshall, sei anni, sua figlia.

Dominic, il padre di Anna, porta invece il peso della responsabilità della sparizione: l’ultima volta, infatti, la bambina è stata vista a scuola dalle maestre, all’uscita, accompagnata a casa da un collega dei genitori, un poliziotto come loro; solo che nessun collega era andato a prendere Anna, stava al padre, quel giorno, occuparsi della figlia. Ma, complice la pioggia e il traffico urbano che ne deriva, Dominic arriva tardi a ritirare Anna da scuola, abbastanza tardi da averle permesso di andarsene con l’uomo vestito da poliziotto che alle insegnanti ha dichiarato di essere il collega.

Le ricerche iniziano e presto finiscono col ritrovamento del corpo di Anna nell’acqua di uno stagno. Cosa accade a una coppia abituata a dover dare agli altri la notizia della scomparsa dei figli, quando questa notizia la colpisce direttamente? E quando il caso viene archiviato per mancanza di indizi, come fanno due genitori ad andare avanti e a continuare la loro vita come se niente fosse, senza tentare indagini autonome, senza provare sentimenti di vendetta? E come può il rapporto di coppia mantenersi, continuare a maturare, quando la depressione e i sensi di colpa entrano fra i due e pervadono la quotidianità al punto di lasciare moltissime cose non dette?

La metà che manca – Il caso Anna Marshall

I mesi passano, poi gli anni, il caso continua ad essere archiviato. Improvvisamente, un’altra bambina scompare nelle stesse condizioni e modalità di Anna. L’età è la stessa, sei anni, e anche il nome di questa seconda bambina, Adrienne, ha qualcosa di familiare. Dominic e Zoe ne sono certi: il rapitore e assassino di Anna è di nuovo nei paraggi, sta colpendo ancora.

Questo è un thriller scritto in forma di diario in terza persona, le cui date esprimono bene il senso di smarrimento e dilatazione temporale che si prova quando si tenta di elaborare un lutto, specialmente il più terribile di tutti, la scomparsa di un figlio. Ciò che colpisce davvero di questo libro, più che il susseguirsi delle vicende, è l’approfondimento psicologico dei due genitori e delle persone che li circondano.

Da un giorno all’altro, senza preavviso, vivere la vita diventa un incubo a occhi aperti, un’agonia continua da cui si sa che uscire sarà impossibile. Si tenta di andare avanti, circondati dalle persone che ci vogliono bene, ma la vita non sarà mai più come prima. Ma forse, dopo il tempo che serve per comprendere e accettare cosa è successo, si può essere di nuovo in grado di rialzarsi in piedi e di ricominciare a camminare.

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