La bambina delle violette – recensione

È l’ultima fatica letteraria di Roberto Ricci e Riccardo Di Gerlando. La bambina delle violette è un romanzo interessante

Una nuova storia horror

Questa storia è surreale, ma allo stesso tempo curiosa. Ci si ritrova a parlare del classico racconto dello scrittore in cerca di ispirazione, che trova rifugio nel solito paesino. Un classico cliché immancabile, che spesso può risultare orrido per la storia che si sta scrivendo se non lo si sa gestire. Non è però questo il caso.

La bambina delle violette vuole essere di tutto. Aggiunge dettagli tristi a leggende, mischiando anche tematiche basate sul terrore. Ebbene, riesce in tutto quello che si prefissa.
Il protagonista – Lucio – si ritrova sin dalle prime battute della storia a navigare nell’incertezza.
La gente del paesino che lo ospita è solita regalare ai nuov arrivati un mazzo di violette, che Lucio non può accettare per via della sua allergia ai fiori.

Ciò relegherà il protagonista al ruolo del personaggio solitario, che riesce a dialogare con ben pochi altri personaggi. Qui si iniziano a scorgere dettagli più tristi, con Lucio che si ritrova ad essere più solo dopo ogni giornata. Solo in un paesino che non conosce, sperduto nel bel mezzo della Liguria.

A rendere tutto più complicato per lui la storia della bambina delle violette, una leggenda che catalizza la sua attenzione ma su cui riesce a far luce a poco a poco. Curioso di trarre ispirazione per il proprio romanzo.

Mie opinioni

Ho potuto dimostrare sul sito che non sono poi così abituato a leggere libri horror o su questa riga. Solitamente l’horror la relego ad altri contesti, come la fumettistica. Difficile che io mi metta anche solo a guardare un film di tale genere, ecco.

Fatta questa premessa, posso dire però che il tempo di lettura speso per questo libro è valso la pena. Non il migliore tra i manoscritti che abbia mai letto, ma lontanissimo dall’essere tra i peggiori. Lo definirei un libro sopra la media, che combatte bene per rimanervi.

La storia si presta anche all’empatia, con le fasi iniziali del libro che dettano con ferocia i tempi di una tristezza a cui non si può non far caso. La scelta dei due autori di unire le forze risulta vincente, risultando come una piccola sorpresa.

La bambina delle violette

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