IOT: Internet of things

Un viaggio nel rapporto tortuoso tra la rete e l’essere umano. IOT: internet of things, il fumetto di Kall Edizioni.

IOT: Internet of things

IOT: Internet of things è un fumetto creato e autopubblicato dalla casa editrice Kall Edizioni, che ho potuto leggere grazie ad una recente collaborazione. Questo albo a fumetti è uscito per la prima volta a Marzo 2021 e si trova ad essere una raccolta di quattro storie, scritte e disegnate da ben 6 autori differenti. Difatti, nella collaborazione vi sono i nomi di Irene Caltabiano, Stefano Speranza, Marta Giorgi, Salvatore Cuccia, Rocco Coluccia, Claudia Pasquini e Mauro Manzo. Tutti nomi emergenti del panorama, insomma, che si sono visti protagonisti delle quattro storie presenti.

IOT: Internet of things, infatti, si divide in quattro distinti capitoli: My Lovely Baby, Parla con me, Strade Perdute e Solaris. Un libro che decisamente lascia poco spazio all’immaginazione e che porta a visione la tossica interazione tra l’essere umano e la tecnologia, anche attraverso la prefazione che evidenzia come, anche causa covid, la nostra vita sia sempre più collegata al virtuale. Un mondo che ha sostituito di fatto la socialità fisica, ma di cui non abusare.

Prima di continuare con la recensione e arrivare alla ciccia, voglio evidenziare un punto in particolare della prefazione. Togliendo che sia partente da Caparezza, dunque non posso che adorare. Qui di seguito l’intera “illuminazione”:

“Il secondo album è sempre più difficile” cantava Caparezza nell’album del 2003 “Il secondo secondo me”.
Ho sempre trovato quest’affermazione molto vera.
Perché?
Perché creare qualcosa per la prima volta può essere un caso, la seconda è una scelta.

IOT: Internet of things

Una parte di prefazione che lascia intravedere quello che spesso manca dagli autori verso i lettori, il voler mostrare umanità. Il volersi mostrare come loro pari.

In passato sul blog ho recensito roba che aveva troppa superbia da parte di chi scriveva. È un qualcosa che non ho mai gradito, a tal punto da ritrovarmi ad evidenziare, come sempre, la mia sincerità nel recensire. Da cui, aggiungo, è arrivato il malcontento degli autori che o hanno rifiutato l’intervista o nella suddetta hanno preferito porsi con toni flamerini. Dunque, un encomio in più ai 6 dietro questa opera per aver mostrato umanità e voglia di confronto da subito.

Un modo ottimale per iniziare, no? Come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell’opera e vi posso garantire che non solo la prefazione esprima bellezza. Tra cambi di stile di disegno continui, attraverso il cambio di storia, e i continui giochi psicologici effettuati con l’alterazione della realtà, IOT: Internet of things si ritrova ad essere un’opera completa. Voglia di dimostrare parità, angoscia, dark, tristezza e chi ne ha più ne metta. Coloro che si sono prodigati nella realizzazione di questo libro c’hanno messo il cuore e si vede.

Ecco perché leggerlo

Oltre al sapere di sostenere una realtà in crescita, penso che leggendo questo libro potrete conoscere il talento di ben 6 persone. Nonostante la mole di autori per un singolo libro, i loro talenti e stili non si azzuffano mai. Riescono ad essere complementari e mai banali, creando un connubio che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso.

Vi rimando dunque al blog di Irene Caltabiano, così da lasciarle anche una views, e alla pagina su Amazon per poter acquistare questo prodotto.

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