Interviste – Valo

Interviste – Valo


Nell’intervista di oggi andiamo a vedere le risposte date da Valentina Patete (in arte Valo) ai nostri Q&A per la rubrica “Interviste”. Autrice di “Cronache di Amebò”, di cui potrete sapere molto di più seguendo questo link, che ringraziamo per la cordialità e la gentilezza con cui si è posta verso di noi. Speriamo di poter collaborare nuovamente con lei in futuro!

INTERVISTE – LE DOMANDE E LE RISPOSTE DELLA NOSTRA AUTRICE


-1 come è nata la sua passione per il disegno? Da quanto tempo lo fa?


Disegno da quando sono piccola ma non era una passione per me. Credo che la passione era più creare qualcosa. Ricordo che insieme ad una mia amica disegnavamo un sacco di personaggi da ritagliare e fogli pieni di case arredate dove farli muovere; era molto divertente. Tutt’ora credo che il disegno non sia una mia passione. Dare vita a qualcosa di mio, quello sì.


-2 Si ispira a qualche fumettista o mangaka? Se si perché?


Mi ispiro a tante cose e si anche a qualche fumettista. A Jessie Jacobs perché è stata una ventata d’aria fresca quando l’ho scoperto e mi ha fatto capire come volevo disegnare.
Shintaro Kago mi ha fatto ragionare su le varie possibilità di stravolgere una gabbia e quindi di presentare un racconto al fruitore. Taiyou Matsumoto, mi è apparso in sogno dicendomi “tranquilla, il segno storto è BELLO!”, in fondo anche io sono un po’ storterella perché cavolo dovrei usare linee dritte!?


-3 Cosa ne pensa di come viene vista la fumettistica, in generale, in Italia negli ultimi anni? Quali pensa siano le differenze rispetto alle precedenti generazioni?


Io credo che il panorama fumettistico odierno sia un pochino più libero di prima, le graphic novel hanno finalmente preso piede e ognuno di noi può creare la propria storia il proprio stile ed essere interessante per un editore. Molto probabilmente una ventina di anni fa, forse anche meno, il mio Cronache di Amebò non sarebbe esistito.

-4 Cosa l’ha ispirata nella creazione de “Le Cronache di Amebò”?


Il non-sense, l’ironia, l’ignoranza (la mia), la risata, il non prendersi troppo sul serio, la fantasia, il surreale, il pensiero automatico, la noia, l’insicurezza, mia nonna, il cibo.


-5 Cambierebbe qualcosa o aggiungerebbe qualcosa in “Le Cronache di Amebò”? Se si, cosa? Se no, perché?


Si un sacco di cose. Ho trattato alcune parti meglio rispetto ad altre, come anche il finale, che credo di averlo accorciato per concludere troppo in fretta. E’ sempre stato un mio problema non dare la stessa importanza a tutto! Quando finivo una tavola, capitava che non mi piaceva più, perché nella mia testa avevo trovato un altro modo di idearla, però non la rifacevo per paura di dover poi stravolgere tutto il fumetto. La paura, quella maledetta! Devo voler più bene a quello che creo, essere più paziente e darci più coraggio a me e al mio fumetto.


-6 Nell’articolo che parlava de “Le Cronache di Amebò” venivano date visioni personali riguardo al significato del suo libro. Ora, voglio chiederle, quali sono le sue visioni personali sul significato di quest’opera? Cosa intende trasmettere Valo attraverso il suo fumetto?


Se devo essere sincera, proprio niente, io volevo solo creare un mondo pieno di strani esseri che fanno cose e si ficcano in situazioni strane. Mi piace ascoltare quello che CdA trasmette agli altri, perché lo arricchisce, lo fa diventare un fumettone pieno di occhi spalancati che mi vengono vicino per dirmi “Vale, Ugo mi ricorda il mio amico che è coglione come lui!” oppure “ma la trasformazione di Wàllara in Sailor Serp è un po’ una trasformazione personale di prendere le redini della propria vita “. No! Wàllara si trasforma perché in quel momento è quel che ho pensato di farle fare, poi chi lo sa !? Però molto figo che qualcuno ci veda qualcos’altro!


-7 Ha in progetto lavori futuri? Se sì, intende rimanere sullo stesso genere o cambiare?


Cronache di Amebò potrebbe continuare anche all’infinito per il modo in cui ho deciso di crearlo ossia dando completo sfogo al mio pensiero più imminente (dovrei spingerlo ancora e ancora) e si sto già buttando giù qualche cosa per un probabile secondo. Però ho in mente un bel po’ di storielle e non tutte per un fumetto, ma anche libri illustrati per l’infanza o serie animate 2d (anche se non sono in grado ahah!) .


-8 Si ritiene una nerd? Se si, cosa la rende tale?


Non ci ho mai pensato a definirmi in tal modo, Non saprei.
Ho letto pochi manga ma buoni, come l’immortale di Hiroaki Samura, Tekkonkinkreet di Taiyou Matsumoto , tra l’altro uno dei miei fumetti preferiti in assoluto, un po’ di cose di Shintaro Kago. Ho guardato una marea di anime, della serie che il 60 % non li ricordo.
Però ricordo il rumore delle saracinesche dei negozi sotto casa alle sei del mattino che si accingevano ad aprire ed io a dormire tre ore per poi andare all’università. Primo anime (visto da adolescente) Black Lagoon su Mtv, ultimo ieri: Fena- Princess pirate (una mezza cagata). Serie anime preferite di sempre: Cowboy Bebop, Samurai Champloo, Gurrenn Lagann. Film anime preferiti: Perfect blue Paprika, the Millennium Actress di Staoshi Kon Tekkonkinkreet e la Principessa Mononoke di Miyazaki.
Stessa cosa per le serie tv, ne ho guardate tantissime negli anni e ne sono satura anche se continuo imperterrita a guardarle. Sto guardando la seconda puntata di Sex Education e mi sto un po’ annoiando. Per una serie tv preferita vado a ripescare nel passato con Shameless e Skins, ma anche Glee, Glow e sicuro altre che non ricordo. Non sono una grande giocatrice, mi piace moltissimo seguire persone brave a giocare, come il mio ragazzo Matteo, e Sabaku no Maiku. Al momento sto finendo Syberia II alla Nintendo Switch. Altri giochi belli che ho giocato: Syberia I Gris, Grim Fandango, Pokemon spada, Journey, Crash, Spyro.
Tirate le somme voi!


9 Se potesse scegliere tra solo scrivere e solo disegnare, cosa sceglierebbe e perché?


Disegnare.
Perché mi riesce bene, non sono brava a scrivere. Poi vengo dall’Illustrazione, mi sono approcciata al fumetto tardi. Non ti nego che non mi dispiacerebbe fare un fumetto muto;
ne ho fatto uno breve per TINALS ultimamente.


10 Ha mai pensato a collaborazioni con altri fumettisti? Se sì, cosa le piacerebbe strutturare?


Una volta inizai un fumetto con una mia amica illustratrice molto interessante, sempre con la stessa metodologia di creazione che ho utilizzato per CdA: primo pensiero “(in)utile”.
Le collaborazioni sono sempre belle, quindi si mi piacerebbe.
Anche con degli animatori. Vorrei vedere Cronache di Amebò animato in 2d, tanto è già diviso in dieci racconti che possono essere trasformati in dieci puntate per qualunque piattaforma di streaming. Ahah!

11 Se potesse scegliere qualcosa da guardare o leggere tutta la vita, quale sarebbe?


I fumetti e i disegni di Henning Wagenbreth.


12 Qual è il suo rapporto con Eris Edizioni e cosa ne pensa di loro? Cosa l’ha spinta verso il volersi pubblicare?


Purtroppo in questi tre anni ci siamo visti solo un paio di volte, però ci sentiamo spesso, soprattutto con Matilde e Gabriele. Sono delle persone tranquillissime, è bello lavorare con loro e sono sempre disponibili nel momento in cui ho bisogno di aiuto. Io sono molto orgogliosa di aver pubblicato con loro, perché sono a mio parere una delle migliori realtà editoriali italiane, fanno tanta ricerca, anche tra fumettisti stranieri, puntano sulla qualità e sull’originalità; sono una boccata d’aria fresca, sempre al passo con i cambiamenti.
Guarda penso che la spinta decisiva a presentare Cronache di Amebò quando ancora non aveva un titolo e non era che un albo di 10 pagine me l’ha data proprio l’esistenza di Eris.
Secondo me è importante azzeccare la giusta casa editrice che può rappresentarti al meglio e io l’ho trovata. Magari tra qualche anno farò un fumetto che troverà il suo spazio in un’altra casa editrice ed è anche buono secondo me spaziare, sperimentare, guardarsi attorno. Sicuramente il mio esordio con loro non lo dimenticherò mai.


INTERVISTE – RINGRAZIAMENTI


Ringraziamo Valo per aver risposto alle nostre domande, davvero tanto gradite, e speriamo di poterla risentire presto! Ringraziamo anche Eris Edizioni, senza cui non ci satebbe stato nulla di tutto ciò!

E voi cosa ne pensate delle nostre interviste e, sopratutto, del libro di Sabina Bello? Fatecelo sapere nello spazio commenti! Per noi la vostra opinione, finché elaborata e pacifica, è importante! Inoltre vi ricordo che potete continuare a seguirci e che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerds_bay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico! Ci vediamo prossimamente per altre interviste!