
Un’intervista esclusiva all’autore di Love (Pop) Paolo Re per il nostro sito.
Paolo Re e la teatralità di una cercata semplicità, con il suo libro Love (Pop). Potrete leggere la recensione seguendo il link qui sotto.
Paolo Re risponde alle nostre domande
1 – Come è nata l’idea per Love (Pop)? Cosa volevi far percepire al lettore?
È nata durante il lockdown, a teatri chiusi. Dopo lo sconforto di non poterlo mettere in scena chissà per quanto tempo e dopo il successo delle anteprime. Il primo pensiero è stato: sarebbe bello portare lo spettacolo nelle case degli appassionati continuando a trasmettere il messaggio contenuto nella storia. Il desiderio era di trasportare il lettore in un viaggio lungo un’ora (la sua durata reale) nel multiverso che è lo spettacolo a teatro. Stimolare così tanto l’immaginario di chi legge, da trasformare il luogo di lettura di Love (PoP) in una rappresentazione magica, proprio perché inventato dal lettore.
2 – Cosa è per te la semplicità?
Comprensione che permette connessione
3 – Se potessi cambiare qualcosa del tuo libro, lo faresti? Argomenta perché si o perché no!
Ahahaha non cambierei nulla. E se anche me ne venisse idea non lo farei mai.
Argomenti Lei questa domanda, ahahah
4 – Programmi futuri?
Come si dice in Nuova Zelanda: « been there, done that »
5 – Hai mai pensato di poter collaborare per un lavoro differente da un libro? Se sì, cosa?
« Scrivere » libri è solo una parte di questo lavoro meraviglioso che faccio. La mia vita artistica e professionale si attorciglia felice con gran parte delle arti audio visive. Sono un ragazzo fortunato che trova libertà d’espressione con diversi linguaggi (musica e canzoni, libri, teatro, pubblicità, radio)
6 – Qui ti lascio carta bianca, cosa ne pensi della situazione sociale in Italia? Puoi scrivere qualsiasi cosa ti passi per la testa!
« A chi ha la forza di fare un passo avanti, ma anche a chi crede non sia sbagliato farne uno indietro; ai curiosi, agli imperfetti, a chi sa far ridere e alla leggerezza, al bambino che non dobbiamo dimenticare e a tutti i sogni ancora da sognare »
7 – La tecnologia ha indubbiamente cambiato il modo di percepire i libri e la letteratura. Pensi che ciò abbia migliorato o peggiorato la situazione?
Le persone leggevano poco prima, purtroppo, e penso non sia cambiato oggi.
8 – A chi ti ispiri nel tuo lavoro e nello svolgerlo? C’è qualche qualche scrittore che ammiri?
Ho la libreria piena di scrittori che amo, potrei scrivere i loro nomi e ci vorrebbero giorni per leggerli tutti. Diciamo che David Foster Wallace, Calvino, Haruki Murakami, Philip Roth e A.M Homes, ma anche Irving mi piacciono molto. Mi lasciano stupito ogni volta.
Ma così ne ho lasciati fuori decine… Che mi perdonino e non ne abbiano a male i dimenticati.
9 – Pensi di poter aiutare delle persone o di aver aiutato qualcuno con il tuo libro?
Sarebbe bello. È più facile crescere bambini forti che curare uomini spezzati.
10 – Come hai conosciuto Panesi Editore? Cosa ne pensi dell’omonima casa editrice?
Era una notte buia e tempestosa… Sono folli abbastanza, e un po’ visionari: la giusta alchimia per questo incredibile pazzo mestiere.
Ringraziamenti
Un sentito ringraziamento va a Panesi Editore, complice in tutto quello che ha portato a questa collaborazione. Ringrazio anche Paolo Re che si è prestato alle mie domande, con l’augurio di sentirlo presto. Gli auguro il meglio per il futuro!

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