
Interviste – Matteo Navoni
Nell’intervista di oggi andiamo a vedere le risposte date da Matteo Navoni ai nostri Q&A per la rubrica “Interviste”. Autore di ”My Argentario”, di cui potrete sapere molto di più seguendo questo link, che ringraziamo per la gentilezza e voglia di esprimersi con cui si è posto verso di noi. Speriamo di poter collaborare nuovamente con lui in futuro!
INTERVISTE – LE DOMANDE E LE RISPOSTE DEL NOSTRO AUTORE
1 – Dal suo racconto, My Argentario, si denotano un forte affetto e un forte senso di appartenenza alla sua terra. Come pensa che le istituzioni dovrebbero proteggere i suoi paesaggi?
Il legame con il mio territorio è sicuramente forte; la volontà di My Argentario è stata proprio quella di realizzare un diario identitario che permettesse al lettore di conoscere attraverso vizi e virtù il promontorio, auspicando così una serie di riflessioni. Quella della difesa del paesaggio è una tematica a me cara e posso sicuramente affermare che l’Argentario è fortunato perché per la maggior parte risulta ancora verde e incontaminato. Questo lo dobbiamo anche alle politiche di salvaguardia applicate negli anni ’70.
Grande promotrice del blocco verde fu l’allora Sindaco Susanna Agnelli. Politiche che arginarono molto la speculazione edilizia e la corsa al mattone come avvenne in molti altri contesti. Per carità non è stato e non è tutto rosa e fiori anzi, credo sia fondamentale intraprendere una serie di campagne di sensibilizzazione sulla tematica con attività fattive rivolte alla tutela dei paesaggi. In particolare essendo il mio territorio a vocazione turistica è importante educare, tutelare e punire chi continua ad avere il brutto vizio di lasciare i rifiuti in mare o nel verde.
2 – Cosa pensa di come l’Italia sta gestendo la situazione riciclaggio? È di pochi giorni fa la notizia che siamo tra i più alti paesi per riciclaggio fatto sui rifiuti totali (79 %) pensa siano dati ottimali o terribili a fronte di quanta spazzatura produciamo e, sopratutto, se ne vede per le strade?
Non ho le capacità tecniche per valutare se la gestione del riciclaggio in Italia è la migliore che si potesse intraprendere. So per certo che è una tematica su cui bisogna investire risorse sia economiche sia culturali… ne va del nostro futuro! Credo che i dati sono numeri e come tali debbono essere un punto di partenza per migliorare.
3 – Se dovesse scrivere un altro libro, al momento, cambiando totalmente genere e target cosa le piacerebbe scrivere e perché?
Sognare non costa nulla, mi piacerebbe sicuramente un “romanzo alla Camilleri”. Ciò perché amo molto nella scrittura la descrizione dei luoghi e l’utilizzo di un lessico tutto mio. Chissà in futuro se mi verrà l’intuizione giusta!
4 – Si ritiene “nerd”? Se si, perché? Se no, per quale motivo?
Esaminando sul dizionario la parola “nerd”, non mi posso definire tale. Non ho infatti una spiccata inclinazione per le nuove tecnologie, sono decisamente un fruitore comune. Pertanto mi ritrovo in molti aspetti del mondo nerd ed è capitato in modo provocatorio di definirmi un “nerd analogico”.
5 – Ha mai pensato di fuggire dalla propria terra natia? Se si, per dove?
Oddio, scappare no, spostarmi per crescere si. Mi spiego meglio, ho sempre creduto che il mio futuro è all’Argentario; ma proprio perché vedo il domani nella mia terra ho sempre ritenuto importante spostarmi per conoscere altri contesti e altre visioni di territorio, creando così un know-how di crescita da applicare alla mia terra.
6 – Quale pensa sia il territorio più bello a livello mondiale? Perché?
Ogni singolo territorio del globo ha degli scenari spettacolari da vivere e ammirare; questa pandemia ci ha impoverito sicuramente un po’ non permettendoci di essere cittadini del mondo. Ma al contempo ci ha permesso di riscoprire la nostra bella Italia, che per il mio modesto parere resta sempre il più bel paese del mondo.
7 – Lei cucina? Se si, qual è il suo piatto migliore?
Amo cucinare, è sicuramente tra le mie più grandi passioni. Pertanto mi diletto nello sperimentare, ricercare e realizzare piatti di ogni genere da condividere sempre in piacevole compagnia. Mantengo ben saldi i cardini della tradizione, della semplicità e della valorizzazione della materia prima. Come miglior piatto? Sicuramente il pesce e in particolare i primi piatti di crostacei e molluschi.
8 – Una lettura che consiglia a chiunque voglia iniziare a leggere?
Per un primo approccio alla lettura mi sento di consigliare sempre i grandi classici in generale. A volte possono essere scelte troppo audaci per muovere i primi passi ma credo che la lettura sia come un grande amore che ti travolge, per cui partire dalla “serie A” sicuramente facilita. Tra i libri che porto nel cuore ce né tre in particolare: L’isola di Arturo, il Gattopardo e il Vecchio e il Mare.
Libri diametralmente opposti ma che inconsciamente mi rimandano a piacevoli ricordi e riflessioni, non solo legate ai libri, ma anche al momento di lettura. Credo infatti che anche il contesto o lo spazio di lettura aiuti a perdersi tra le righe delle pagine. Ad esempio l’ultima volta che ho riletto Hemingway, l’ho fatto nella mia campagna fronte mare con calice di bianco ghiacciato…ecco ero tutt’uno con Santiago.
9 – Pensi che le nuove generazioni stiano migliorando, sotto il punto di vista dell’apertura mentale, o che tutto sia come 10/15 anni fa?
Ogni generazione porta con se dei miglioramenti e al contempo delle regressioni rispetto a quelle precedenti. Sicuramente le nuove generazioni hanno un’apertura mentale di fronte a molte tematiche che fino a qualche generazione prima erano impensabili e viceversa hanno perso dei valori cari a quelle precedenti. Bisogna sempre considerare che le aperture e le libertà di oggi sono frutto di una lotta generazionale di ieri.
10 – Secondo lei, quale sarebbe il modo più efficente per ridurre, a livello nazionale, il livello di inquinamento? Considerando lo stato in cui riversa il nostro paese sia economicamente che tecnologicamente.
Utopisticamente per un reale abbattimento del livello d’inquinamento necessiterebbe una politica decisa e impositoria su tutte quelle situazioni ben note e dannose per il clima. Ma tra il dire e il fare c’è la realtà fatta d’interessi economici, sociali, politici e culturali che non permettono un radicale cambiamento.
Credo però che sia importante partire da noi stessi e dai piccoli gesti che possiamo fare giornalmente a salvaguardia dell’ambiente come la scelta dei mezzi utilizzati, la tipologia di beni da acquistare ecc. Insomma è primario intraprendere un percorso di miglioramento sociale e culturale sulla tematica.
11 – Cosa ne pensa di Edizioni Effigi? Cosa l’ha spinta a voler collaborare con loro?
Conosco Edizioni Effigi ormai da diversi anni. Sò come lavorano e la dedizione che applicano sia alla parte editing che grafica. Realizzano da diversi anni la Rivista trimestrale l’Argentariana del Centro Studi Don Pietro Fanciulli con cui collaboro oltre a numerose loro pubblicazioni che ho potuto toccare con mano negli anni. Per cui la decisione è stata d’obbligo:ho scelto Effigi perché certo che potessero esprimere al meglio ciò che avessi nella testa.
INTERVISTE – RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo Matteo Navoni per aver risposto alle nostre domande, davvero tanto gradite, e speriamo di poterlo risentire presto! Ringraziamo anche Edizioni Effigi, senza cui non ci sarebbe stato nulla di tutto ciò!

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