Interviste – Jason R Forbus e Martina Gianello

Interviste – Jason R Forbus e Martina Gianello


Qualche articolo fa ho avuto l’opportunità di poter recensire “La Memoria di Odino”, graphic novel dai temi mitologici che si incentra sul Culto Norreno e su parte della storia dell’omonimo Dio. Potrete trovare la recensione approfondita, con tanto di link per acquistare la splendida Graphic Novel, in questo articolo.
Oggi, però, ho qualcosa di grosso in serbo per voi dato che innauguriamo la rubrica sulle interviste!

Interviste
Interviste – In esclusiva Jason R Forbus e Martina Gianello si raccontano

Difatti, nei prossimi paragrafi avrete l’opportunità di leggere le interviste esclusive, congiunte in questo articolo, ai due autori del libro precedentemente citato, ma bando agli indugi e visioniamo il Q&A che io stesso ho strutturato per le due persone interessate. In queste interviste, abbiamo avuto l’onore di poter parlare Jason R Forbus e Martina Gianello che ringrazio per la cortesia e il modo gentile con cui si sono interfacciati alla nostra redazione! Godetevi, dunque, i prossimi paragrafi perché le risposte a queste interviste sono di altissimo spessore!

Interviste – Le domande e le risposte dei nostri autori


1 – Quando è nata la sua passione verso il fumettismo? Quando quella verso la narrativa?

Jason: Sin da ragazzo, con Tiraemolla, Topolino, Alan Ford, Dylan Dog, Nathan Never, i Lancio Story e poi manga come Maison Ikkoku, Video Girl Ai per passare a graphic novel “impegnate”. Il tutto accompagnato da un grande amore per la lettura in tutte le sue forme, dai classici alla narrativa contemporanea passando per saggi e poesia. Da ragazzo trascorrevo le sere d’estate lavorando e, di ritorno dalla fatica stagionale, mi gettavo nella lettura di “mattoni” che, uno sopra l’altro, hanno costruito l’impalcatura della mia passione per la letteratura.


Martina: Ho sempre letto fumetti fin da bambina, anche grazie a mio papà e mio zio, che leggevano Bonelli e Topolino. Perciò ho iniziato presto a inventare delle mie storie, devo ancora averle da qualche parte in casa… per fortuna sono ben nascoste!

2 – Come ha conosciuto Martina/Jason?

Jason: Ho conosciuto Martina nel 2016 in occasione di un contest organizzato da Ali Ribelli Edizioni. Martina si aggiudicò il primo premio e da allora è diventata una collaboratrice stabile di molte nostre pubblicazioni.

Martina: Quando ancora frequentavo la Scuola Comics di Padova avevo notato un concorso indetto da Ali Ribelli, in cui chiedevano di interpretare una sceneggiatura di una pagina. Io sono arrivata seconda, ma da quel momento ho iniziato a lavorare con la casa editrice e di conseguenza anche con Jason.

3 – Avete in mente altre collaborazioni future? Se sì, per cosa?

Jason: Mi piacerebbe coinvolgere Martina in una graphic novel dedicata a una storia molto particolare, ambientata nella Scozia del basso medioevo…

Martina: Spero di poter presto collaborare nuovamente per una nuova storia, non sarebbe male un seguito della “Memoria di Odino”.

4 – Potesse prendere una qualità di Martina/Jason quale prenderebbe?

Jason: Sicuramente la sua capacità di rappresentare, in maniera originale e al tempo stesso fedele alla tradizione, temi e personaggi molto trattati in questi anni. Credo che le rappresentazioni visive di Odino, Nidhogg e Midgard in generale realizzate da Martina non abbiano nulla da invidiare a quelle Hollywoodiane e della Marvel.

Martina: La sua bravura nello scrivere storie con ambientazioni e generi differenti, ma questo mi sembra anche scontato, quindi per dire qualcosa di meno ovvio direi la sua disponibilità e pazienza, che ha avuto anche con me.

5 – Come mai avete scelto la mitologia Norrena? Cosa vi ha spinti verso quella direzione? Cosa vi ha ispirati nello scrivere “La Memoria di Odino”?

Jason: Mi ha sempre affascinato la contrapposizione tra ordine e caos presente nella mitologia norrena e, molti anni prima che si trasformasse in una moda, ho iniziato a studiare e a raccontarla non solo attraverso la scrittura ma anche con la poesia. Quando abitavo in Svezia ho avuto l’opportunità di frequentare biblioteche e corsi specializzati che mi hanno messo in contatto con numerosi docenti della materia. Ricordo con piacere il periodo scandinavo e ancora oggi posso contare su molti amici e testimonianze preziose.

Martina: La sceneggiatura è tratta da un racconto di Jason, quindi lascio la parola a lui!

6 – Aldilà della Mitologia Norrena, quale altri miti vi ispirano e piacciono? Perché?

Jason: Amo in egual misura tutte le mitologie. Ritengo che siano chiavi essenziali alla lettura e alla comprensione del mistero che è l’essere umano.


Martina: Direi che in generale mi piacciono tutte le mitologie, sono una parte importante della storia umana, e alcune sono pressochè sconosciute, e di conseguenza fonte di ispirazione per nuove storie. Penso però di dover ringraziare principalmente i Cavalieri dello Zodiaco per questa mio interesse.

7 – Se un giorno doveste cambiar genere per i vostri romanzi e passare ad un altro quale sarebbe e perché?

Jason: In effetti ho sempre scritto in qualsiasi genere, non solo narrativa fantastica ma anche contemporanea (vedi “Fëdor il dilettante” nella raccolta Storie d’Oltredove), poesia e saggistica. Sono una persona curiosa e non riesco a limitare il campo visivo a un solo argomento o modo di vedere il mondo.


Martina: Prima o poi non mi dispiacerebbe realizzare un albo storico, perché è un genere in cui secondo me si può spaziare molto, ma non disprezzo nessuna tipologia di narrazione, la cosa importante è che la trama sia avvincente e scritta bene.

8 – Nella vostra collaborazione chi si occupa di cosa? Chi è più bravo a scrivere e chi a disegnare?

Jason: La Memoria di Odino graphic novel ha visto una totale separazione di ruoli, con Martina impegnata al disegno e io alla scrittura.


Martina: Sono più portata per il disegno, anche se la mia ricerca stilista sta ancora continuando, ma penso che questo sia una caratteristica di ogni artista. Anche se, prima o poi, vorrei pubblicare un albo scritto e disegnato da me.

9 – Quando è nata la passione verso la fumettistica e la narrativa? Quando quella verso la mitologia? Se le va, inserisca un aneddoto a riguardo.

Jason: La passione verso i fumetti è nata dal giorno in cui ho imparato a leggere: davvero sono sempre stato un vorace lettore, ricordo che i primi tempi mi esercitavo a leggere le insegne dei negozi.
Verso la mitologia? Sono un uomo dei miei tempi, profondamente scettico e razionale; questo non mi impedisce però di avere un anelito spirituale, confuso nella modernità dei nostri giorni, senz’altro, ma che nei limiti della mia natura umana provo a nutrire attraverso la lettura, la bellezza, la conoscenza dei miti e, quindi, delle speranze e delle paure degli uomini.


Martina: Da quando sono stata in grado di accendere il videoregistratore di casa, ho macinato cassette su cassette dei classici Disney, poi ho scoperto gli anime, e ancora adesso sono assidua fruitrice di f ilm di animazione di qualsiasi tipo. Di certo non diventi fumettista guardando solo film di animazione, ma iniziando a guardare gli anime ho scoperto i manga, e grazie alla Disney ho iniziato a leggere Topolino e le W.i.t.c.h. Per la mitologia invece, a parte i Cavalieri dello Zodiaco ed Hercules, sempre della Disney, sono sempre stata appassionata della Storia (si confesso, sono una groupie di Alberto Angela e Alessandro Barbero), e questo è stato fondamentale per me.

10 – Come pensa sia cambiata la scena fumettistica nazionale negli ultimi anni? Quali crede siano pregi e difetti della suddetta e cosa dovrebbe esser fatto per esser migliorata?

Jason: Non ho le competenze necessarie per prendere il polso alla scena fumettistica italiana, quello che vedo, nel mio piccolo, è un mercato americano in declino, uno italiano che gli zoppica dietro mentre quello giapponese continua a correre a spron battuto. CI sarebbe da farsi due domande…


Martina: Si legge sempre meno, non solo fumetti anche libri, ma non si può incolpare Netflix di questo anzi, per fortuna ora c’è una nuova tendenza di trarre molte serie tv dai fumetti. Nonostante il fumetto italiano abbia una grande storia alle spalle, e abbia dato i natali a molti grandi artisti, viene visto da molti come un genere inferiore, anche se mi pare che questa tendenza stia cambiando, grazie anche a fumettisti come Zerocalcare o Gipi.

Visto la situazione italiana, dove specialmente i bambini sono sempre meno invogliati a leggere, perché attratti da attività diverse, il fumetto secondo me sarebbe un ottimo modo per avvicinarli alla lettura, perché come faccio spesso anche io, alle volte leggo un fumetto tratto da un libro e di conseguenza sono interessata anche a leggere la storia originale. Certo, i fumetti non risolveranno il problema, ma potrebbero essere un buon incentivo. Una delle poche cose positive di questa pandemia globale è che ci sia stato un aumento della vendita di libri e fumetti.

11 – Ritiene di avere qualcosa che la rende Nerd? Se sì, cosa? Se no, perché?

Jason: Chiunque, a modo suo, ha qualcosa di “Nerd”: c’è chi ha la fissa degli album dei Calciatori Panini, che colleziona meticolosamente magari disinteressandosi al calcio giocato, chi non perde una uscita di Tex, chi conosce i migliori autori indipendenti e giochi di ruolo pubblicati negli ultimi 50 anni.

Quello che non mi piace molto è vedere la nerdaggine come una moda, come qualcosa che devi necessariamente indossare nella vita di tutti i giorni per mostrare agli altri qualcosa. Anni fa ho visto un film (Zero Charisma di Katie Graham, Andrew Matthews) in cui si portava all’estremo la nerdaggine in ambito Giochi di Ruolo, con il protagonista che non ammetteva altri ambiti o discussioni all’interno della sua sfera di amicizie. L’amore per i fumetti, i GdR, il Cosplay non dovrebbe essere qualcosa che limita quanto una ricchezza da custodire nella propria vita e trasmettere alle persone a noi vicine.


Martina: Certamente sono una nerd, a parte per le mie passioni generiche da nerd classico, il mio vestiario in puro stile Big Bang Theory, e la mia passione per i dinosauri, forse la cosa che mi rende più nerd è sempre stato il mio voler diventare una fumettista. Non sono ancora convinta di esserci riuscita, ma continuo a perseverare.

12 – Cosa ne pensa di Ali Ribelli e qual è il vostro rapporto con la suddetta Casa Editrice?

Jason: Sono il fondatore della casa editrice che, anno dopo anno e con tanta passione, ha oggi raggiunto 500 titoli all’attivo. Ce la mettiamo davvero tutta per offrire pubblicazioni interessanti a un mercato non sempre facile e devo dire che i risultati stanno arrivando.


Martina: Ali Ribelli mi ha dato la possibilità di vedermi pubblicata, e questo per un fumettista esordiente è una delle cose più difficili da ottenere, perché magari hai uno stile troppo personale, o perché devi ancora “farti le ossa”. Per questo sarò sempre riconoscente verso di loro per avermi dato questa occasione, e spero in futuro di poter ancora collaborare con loro.


Ringraziamo nuovamente Jason R Forbus e Martina Gianello per aver acconsentito a questa intervista e, sopratutto, le risposte ad ogni singola domanda, con la speranza di poterli risentire presto!
Inoltre, un sentito ringraziamento va ad Ali Ribelli Edizioni senza cui non ci sarebbero ne queste interviste ne le recensioni!

E voi cosa ne pensate de “La memoria di Odino”? Fatecelo sapere nello spazio commenti! Per noi la vostra opinione, finché elaborata e pacifica, è importante! Inoltre vi ricordo che potete continuare a seguirci e che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerds_bay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico! Ci vediamo prossimamente per altre interviste! Anche perché, non vi spoilero nulla, di interviste ne abbiamo già qualcuna in programma.