Interviste – Ettore Gula

Intervista esclusiva ad Ettore Gula, autore di “Quasi una storia d’eroi”


Nell’intervista di oggi andiamo a vedere le risposte date da Ettore Gula ai nostri Q&A per la rubrica “Interviste”. Autore di ”Quasi una storia d’eroi”, di cui potrete sapere molto di più seguendo questo link, che ringraziamo per la gentilezza e voglia di esprimersi con cui si è posto verso di noi. Speriamo di poter collaborare nuovamente con lui in futuro!

INTERVISTE – LE DOMANDE E LE RISPOSTE DI ETTORE GULA


1 – Nello scrivere “Quasi una storia d’eroi” quali erano le sue sensazioni? Quali quelle che voleva trasmettere al lettore?

La sensazione che ho cercato di mantenere durante tutta la realizzazione è stata la voglia di “sbocciare”, il desiderio di diventare se stesso di Ugo, il protagonista, un desiderio che viene ancor prima dell’attrazione che prova per Erika, la vicina di casa.


Ho cercato di mostrare il suo mondo interiore diviso tra la solitudine e gli spazi aperti dei campi, in cui si trova a suo agio, e l’ambiente chiuso, opprimente, dove vive quasi invisibile e dove cova il suo segreto: spiare Erika a cui ambisce e che vede ingenuamente come la sua unica possibilità di fuga.


Ho cercato di trasmettere inquietudine e sorpresa per quanto avviene grazie ai colpi di scena e il cambiamento che avviene in Ugo una volta che rompe gli argini e perde ogni freno.


2 – Questo suo nuovo fumetto è molto più differente rispetto ai vari “Topolino”, “Witch” e “PK”. Di cui, ricordiamo ai nostri lettori, lei ha collaborato alla creazione. Vi è maggior maturità, come mai ha voluto distaccarsi così tanto dai suoi precedenti lavori?

Per Disney mi occupo da sempre solo dei disegni, lavorando su sceneggiature assegnatemi dalla redazione. Mi piace perché si tratta di personaggi forti, stimolanti da disegnare e, lavorando su testate diverse, ho potuto cimentarmi in stili grafici, composizione di tavole e regie differenti.

Mi rendo conto di quanto “Quasi una storia d’eroi” si distacchi dallo stile Disney, ma non si è trattato di una scelta consapevole. Semplicemente da anni scrivo storie (di generi diversi tra loro) che faccio leggere a colleghi e editori e questa ha avuto la possibilità di essere pubblicata.

Spero che il poco tempo che mi rimane dopo il lavoro con Disney, mi permetta prima o poi di riuscire a sviluppare anche le altre, molto diverse da questa sia graficamente che come mood, perché credo siano valide.


3 – Qual è il personaggio, tra tutti i suoi lavori fatti, che più le ha dato rogne nella realizzazione? Perché?

Non c’è un personaggio che mi ha dato più problemi di altri, sono tutti difficili da disegnare e da far recitare e bisogna allenarsi molto prima di “averli nella mano” e farli veramente tuoi.

Dovendo però fare una sorta di classifica diciamo che Topolino è più impegnativo dei paperi perché ha testa, mani e piedi enormi e non è facile muoverlo. Fargli accavallare le gambe,  inquadrare il muso da angolazioni particolari può essere difficile, stessa cosa  con le mani che a volte non sai in che posizione fargliele tenere.

Più che i personaggi, le difficolta per me però dipendono dal tipo di “gabbia” (cioè dalla divisione delle vignette nella tavola). Contrariamente a quanto possa sembrare, quella a sei italiana (Topolino, Tex, Dylan Dog) è più complicata rispetto a quella libera (PK,Witch o in generale il fumetto americano) perché presenta le vignette quadrate che sono le più difficili da gestire e in generale offre una regia più statica.

Una pagina di cinque vignette con Paperino, zio Paperone e Qui Quo Qua seduti a tavola che cenano è molto più lunga e difficile da disegnare rispetto a una con molte più vignette di PK  in cui una vignetta grossa concentra molti particolari, ma nelle altre puoi inserire primi piani, dettagli o anche un solo personaggio con linee cinetiche perché in movimento.


4 – Potesse realizzare uno spin-off nella serie Topolino, stile Wizards of Mickey intendiamoci, cosa le piacerebbe creare? Perché?

Mi piacciono i thriller e i gialli e quindi farei qualcosa del genere, chissà… Topolino bambino che scopre la passione per le indagini dovendo passare l’estate da uno zio investigatore imbranato al quale risolve i casi… Quasi quasi ne parlo in redazione…


5 – Pensa che ci ritroviamo nel pieno di un boom per quanto concerne il fumettismo Italiano? Cosa ne pensa dell’attuale situazione dell’intero movimento?

Sicuramente è cambiato l’approccio verso il medium fumetto, non più considerato una forma d’arte di serie B;  fenomeni come quelli di Zerocalcare e Gipi hanno avvicinato persone che prima non li leggevano.

I graphic novel sono nati per questo, per catturare l’attenzione di chi sentendo il termine “fumetto” avrebbe voltato le spalle. Anche il cinema, Netflix e Amazon, traspongono molti fumetti in loro serie. Speriamo duri, ma non è tutto oro quello che luccica. Il passaggio dall’edicola alla libreria è pericoloso perché permetterà solo a pochi prodotti di vendere a sufficienza, al contrario di quanto invece hanno sempre fatto le testate Meistream in edicola.

Considera poi che quasi tutto l’onere delle graphic novel si regge sulle spalle degli autori che sono i veri eroi del fumetto: inventano, sceneggiano e disegnano per uno o due anni senza quasi nessuna garanzia. Storie che, se riescono a pubblicare, raramente superano le 3000 copie vendute di cui a loro arriva 8% del guadagno.


6 – C’è qualche fumettista con cui le piacerebbe collaborare, al momento? Se sì, per cosa?
Se no, perché?

No, non vorrei collaborare con nessuno. Ovviamente sono molti gli autori che ammiro e di cui seguo il lavoro, ma in questo momento sento il bisogno di raccontare le “mie” storie.

E’ proprio da questo desiderio autarchico che sono nate “Quasi una storia d’eroi” e le altre che spero di realizzare. Inoltre per collaborare con qualcun’ altro c’è bisogno si crei una speciale sintonia d’intenti e non è facile.


7 – Progetti futuri? Ha in mente nuovi fumetti?

Sì, Non li ho solo in mente, li ho già proprio scritti. Ho varie soggetti completati e alcune storie su cui lavoro, in alcuni casi, da anni delle quali ho gli storyboard o le prime 15/20 tavole definitive.

Due in particolare sono più definite e hanno interessato degli editori anche se non so se avrò il tempo di realizzarle. Il lavoro con Disney, per la quale sono impegnato in serie per il mercato americano (Young Donald e Spookyzone) mi tiene impegnato praticamente sette giorni su sette,  10 o 12 ore al giorno e non mi rimane molto tempo per fare altro.

Lo scorso anno un editore francese mi aveva proposto di disegnare un progetto molto interessante, ma ho dovuto rifiutare perché già troppo impegnato. Mi è dispiaciuto molto.


8 – Come è nata l’idea per “Quasi una storia d’eroi”?

Mi piaceva l’idea di essere desiderati da qualcuno di cui ignoriamo persino l’esistenza. Durante la lavorazione però ha preso sempre più piede il personaggio di Ugo (colui che desidera senza che nessuno si accorga di lui) e c’è stato questo ribaltamento: vediamo tutto dal suo punto di vista, siamo lui e con lui spiamo.


9 – Qual è il suo rapporto con Neo Edizioni? Cosa ne pensa di loro?

Ho sottoposto a Neo il soggetto e le prime tavole via e-mail, sono stato contattato da Andrea Tosti, l’editor della collana, che mi ha proposto di pubblicare con loro.

Per tutto il tempo della realizzazione ho avuto un rapporto diretto quasi esclusivamente con lui ed è stato piacevole perché mi ha lasciato la libertà di cui avevo bisogno, dandomi dei consigli preziosi.  

Purtroppo, vista la pandemia, non ci siamo ancora incontrati ma abbiamo fatto tutto via e-mail. Tra fiere e presentazioni, prima o poi, recupereremo.


10 – Quali sono le sue letture preferite? Perché?

Amo molto leggere anche se lo faccio più durante l’estate o i periodi in cui non sono sotto consegna.

Per quanto riguarda gli autori di romanzi i miei preferiti sono Yshiguro, Murakami, Carver, Mccarty e King, Carrisi e Connelly per quanto riguarda i thriller, Per il fumetto, dal momento che cerco di imparare da tutti, l’elenco è più lungo ma amo in particolare Gipi, Fior, Blain, Mazzucchelli, Larcenet, Rutu Modan, Asano, Taniguchi, Vives e molti altri. L’elenco è lungo e sicuramente ho dimenticato qualcuno.


Interviste – Ringraziamenti


Beh, siamo arrivati anche oggi alla fine di un altro articolo. Tirando le somme, non ci resta che ringraziare Ettore Gula per aver risposto in maniera così approfondita alle domande e averci dato degli sprazzi del suo io. Davvero, davvero tanto apprezzato. E se vi state chiedendo “che fumetti leggere?” correte sul sito di Neo Edizioni e acquistate “Quasi una storia d’eroi” che è stato creato proprio dal nostro Ettore e che ci è stato gentilmente inviato dalla Casa Editrice in anteprima dalla sua uscita il 16 Settembre.

Ettore Gula

E voi cosa ne pensate delle nostre interviste e, sopratutto, del fumetto di Ettore Gula? Fatecelo sapere nello spazio commenti! Per noi la vostra opinione, finché elaborata e pacifica, è importante! Inoltre vi ricordo che potete continuare a seguirci e che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerdsbay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico! Ci vediamo prossimamente per altre interviste!