
Una conversazione fantastica, con una persona fantastica: Andrea. Intervista Sotomaior10tv, non puoi perderla!
Chi è Sotomaior10tv?
Sotomaior10tv, nome d’arte di Andrea Napodano, è uno youtuber italiano. Di recente ho potuto leggere il suo nuovo libro, La folle storia di un clash quasi reale, di cui potrai trovare la recensione qui.
Andrea è un ragazzo simpaticissimo – tanto che dopo l’intervista siamo finiti a parlare di altro – e se non lo segui devi farlo immediatamente. Puoi farlo attraverso il suo sito e il suo canale Youtube. Senza ulteriori indugi, passiamo alle domande!

Come è iniziato il tuo percorso su Youtube?
«Questo canale l’ho aperto nel 2013. Sicuramente, rispetto ad adesso, era un mondo completamente diverso. I pochi famosi su Youtube sono, ancora adesso, famosi ma hanno preso percorsi diversi. C’erano Frank Matano, Willwoosh, Yotobi. Varie persone, insomma.
Quando inizi a guardare qualche video ti viene la voglia di provare, di sperimentare. Da una piccola idea, far uscire fuori qualcosa di carino. Ovviamente, senza troppe pretese.
Quindi nel lontano 2013 – anche se la passione è nata molto prima – gira e rigira, da guardare video sono finito a farli. Quella dei cartoni è una passione che nasce molto tempo addietro, però quella di condividere video su Youtube fu una voglia di sperimentare sulla piattaforma.»
Il fumettismo – come l’animazione – sono diventate forme di denuncia sociale. Tu stesso la fai spesso, avendola riportata anche nel libro. Pensi possa essere una lama a doppio taglio il trasportare la vita reale in un mondo fittizio?
«Sicuramente la parodia – quella che uso anche io – spesso sfocia nel sarcasmo.
Molte cose nascono dal pensiero dell’autore, in generale. Anche perché non bisogna sempre essere di parte. Se ad esempio voglio esprimere un mio pensiero lo faccio sotto forma di ironia o sarcasmo, a volte.
Perché mi piace, io ragiono così. Anche negli avvenimenti di vita quotidiana, dove mi piace giochicchiare in maniera ironica. Mi piace parodizzare le figure.
Molte volte nasce da un pensiero, altre dal pensiero comune. Può essere la politica, può essere un fatto di cronaca.
Ovviamente, la cosa bella è che ognuno la pensa a suo modo. Fare un qualcosa di così delicato è vero che è una lama a doppio taglio, però scaturiscono delle discussioni – che se sono in un contesto educato – è molto bello da vedere. Suscitare discussioni da un contenuto che hai fatto tu da soddisfazioni, quando ci sono toni educati. Ti apre e da stimoli anche a nuovi contenuti.
Per quanto io faccia contenuti leggeri è anche capitato di parlare di roba ben più pesante e se non dici le cose in un certo modo magari puoi essere frainteso. In quel caso è un problema. Alla fine, il web si può vedere come una piazza e i content creator sono continuamente soggetti al giudizio: c’è chi apprezza, chi costruisce un dialogo costruttivo e chi critica tutto insultando perché non la pensa così. È il gioco, così funziona.»
Parliamo del tuo libro: ho trovato geniale la parte del salto della fede con la citazione al tabaccaio che rubò il gratta&vinci alla vecchietta. Come è nata questa scena?
«Abbiamo creato una vignetta sul mio Instagram, con protagonista questo personaggio con i baffi nato sin dagli albori del canale. In quella vignetta non appariva come Ezio di Assassin’s Creed. Quando c’era da trovare idee per il libro, mi è venuto in mente subito questo episodio, quasi spontaneo riutilizzando quel personaggio citando il tabaccaio e la vecchietta.»

Qual è l’obiettivo che ti sei prefissato quando hai deciso di pubblicare il libro e qual è il target a cui ti volevi riferire?
«Sicuramente, con il primo libro – arrivato a fine 2020 – ho vissuto qualcosa di nuovo. Mi sono ritrovato a vivere una sfida in qualcosa di tutto nuovo, ma in un momento in cui tutto attorno a te va male (i primi periodi del Covid). L’unico pensiero che avevo era buttarmi a capofitto in questa nuova sfida, a tempo da definire anche in favore del mio canale.
Non mi sono posto obiettivi veri e propri, anche perché non sono quel tipo di persona che pensa “faccio questo libro e spacco”. Veramente, l’unico mio pensiero fu quello di buttare dentro tutto quello che avevo, ho avuto un team che mi ha lasciato massima libertà, ho avuto grande spazio per pensare e costruire.
Quando ho avuto l’opportunità di scrivere questo secondo libro non l’ho presa con la stessa sorpresa, ma è un qualcosa che nonostante avessi già fatto è sempre piacevole. Questa volta – svagando su più videogame – ho potuto spaziare di più sulle mie passioni. Infatti ho citato svariati videogames dei miei tempi, della playstation 1.
Non ho pensato ad obiettivi, molto più nel presente. Specialmente perché pensare al futuro, per un creator è difficile. Tutto cambia improvvisamente.
Parlando di target, vedo più i miei contenuti su diversi chiavi di lettura. Magari c’è quella parte demenziale che può piacere ai bambini e quella parte più ricercata che può piacere agli adulti, tramite citazioni e temi politici, magari.
Ci sono riferimenti alla PS1 come al primo Tomb Raider, ma anche a giochi come Uncharted, Super Mario e addirittura Pac-man. C’è un mix tra giochi datati e un po’ più nuovi, come rappresentato anche da Among us.
L’ho studiato sia per ragazzi che per persone come me, che ho quasi 30 anni. Ci sono però citazioni che però non possono essere capite dai più piccoli, come a Shutter Island. Infatti, tutta la storia su Super Mario è particolare.
Quella storia finisce con una citazione al film con Di Caprio, con Super Mario che parafrasa l’attore dicendo “Meglio vivere mostruosamente che morire da eroi?”. All’inizio Mario, in questa storia, fa credere che i funghi fossero allucinogeni e in realtà alla fine rivela che il mondo che vede non esiste – lo sa – ma non vuole vivere la realtà perché non gli piace. Una sua fuga da una realtà cattiva e contorta.
Alla fine Luigi infatti dice “Non ho capito”. Perché lì o sei un bambino un po’ ingenuo – come Luigi che non capisce, giustamente e ci mancherebbe – o sei qualcuno che si rivede in Mario. Perché conosci la realtà e sei un po’ più cinico.»

Com’è Sotomaior fuori da Youtube e dai social? Parlaci di te
«Andrea è una persona super mega tranquilla. Sin da piccolo sono una persona molto più introversa, piuttosto che estroversa. Ero un po’ più timido, ma crescendo sono andato a limare quelle cose che mi hanno reso possibile socializzare. Magari al momento sono un po’ più restio all’inizio – quando non ho tanta confidenza – però poi sono socievole. Come si può vedere dal canale, sono una persona creativa e fantasiosa sopratutto con gli amici.
Quello che riesce ad aiutare gli altri, piuttosto che se stesso. In generale, cerco di restare sempre con i piedi per terra. Specialmente quando mi rapporto con Sotomaior. Infatti rispondo a tutti, mi piace il rapporto con coloro che mi seguono. È bello anche quello.
Seguo il calcio. Rispetto a prima, molto meno anche perché è cambiato da quando ero piccolo. Mi piace praticarlo, ma mi ruppi il legamento crociato nel 2019. Poi tra chiusure e aperture non ho più giocato a calcio, purtroppo, più di tanto. Il calcetto tra amici è una delle cose che adoro di più.

Il mio canale stesso è un hobby, così come la palestra. Mi piace tenermi in forma, visto che restando al pc si sta spesso fermi e alle porte dei 30 anni non può che farmi male. Mi piace ascoltare musica, senza genere anche se mi piacciono Eminem e Gigi D’Agostino. Guardare serie tv e viaggiare, quando ho tempo.
Non seguo anime o manga, anche se non ho mai seguito nel dettaglio. Magari quando ero piccolo, con i classici Dragon Ball. Non mi piace fare l’esperto di anime/manga, anche perché non lo sono. Ho i miei passatempi, come li hanno tutti. Come la playstation, che mi ha ispirato molto per il libro.
Amo anche gli sketch comici di Aldo, Giovanni e Giacomo come da nome del canale. Loro tre per me sono un simbolo, un tipo ironia che mixa amarezza e tristezza. Film che ti fanno ridere e piangere. Da cui ho tratto ispirazione anche per alcuni miei video.»

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