Intervista a Biancamaria Folino

Protagonista dell’intervista di oggi è l’autrice Biancamaria Folino che ringrazio tantissimo per aver accettato di rispondere alle mie curiosità sulle sue tre raccolte di haiku e anche su se stessa.

Intervista a Biancamaria Folino autrice della trilogia di haiku Nero, Bianco e Rosso

Biancamaria Folino e le raccolte Haiku Nero, Haiku Bianco e Haiku Rosso

Com’è nata la sua passione per la scrittura?

Se devo essere sincera, non me lo ricordo più, ero davvero molto piccola. So per certo che devo a mio padre la passione per la lettura, un giorno mi annoiavo e lui mi ha messo un libro in mano, era “La ragazza di Bube” di Carlo Cassola, da allora non ho mai smesso di leggere, complice anche la sua libreria che era piuttosto fornita.

Come si è avvicinata al mondo degli haiku?

Attraverso quello della poesia: io scrivo anche in versi e quando ero giovane frequentavo laboratori di scrittura e di poesia. Da quella passione quasi adolescenziale è nato un vero e proprio amore che non poteva non tener conto della letteratura straniera e quindi anche degli Haiku. Inoltre, il mio Maestro di shiatsu Massimo Beggio è un appassionato di cultura giapponese e di Haiku, da tempo si dedicava alla traduzione di alcuni poeti e poetesse giapponesi. Questo ha sicuramente contribuito al mio desiderio di approfondire questo genere e di provarlo sulla pelle, cimentandomi nella scrittura di versi in stile.

Da dov’è nata l’idea della stesura di tre raccolte di haiku che trattano di quattro temi?

L’idea è in realtà del mio editore, Fabio Pedrazzi con il quale è nata questa splendida sinergia.

Un paio di anni fa, in occasione della prima pubblicazione con la Placebook Publishing & Writer Agency, ho visto sulla sua pagina social un acquerello giapponese, da lì gli ho avanzato la proposta di farne un libro o comunque delle tavole con versi miei e immagini sue. Il progetto è stato poi accantonato ma su mia insistenza Fabio ha poi pensato che potevamo farne una trilogia, ovvero qualcosa di più complesso e completo e io l’ho voluto interpretare come un viaggio. Mi piace pensare che i lettori intraprendano questo viaggio con noi.

Le tre raccolte si chiamano Haiku Nero, Haiku Bianco e Haiku Rosso. Come mai questi colori?

I colori, ovvero i titoli li ha scelti Fabio e io mi sono lasciata poi ispirare da quegli stessi colori per comporre gli Haiku, mantenendo le 4 sezioni per ogni libro e alcuni parametri tipici dello stile, se inteso in senso classico.

Se dovesse descrivere ognuna delle sue raccolte con tre aggettivi, quali sceglierebbe?

Classico per il Nero, malinconico per il Bianco e passionale per il Rosso.

Tra le tre, quale le è risultata più difficile scrivere? A quale, invece è più legata?

Nessuna delle tre è stata difficile, del resto io ho una grande facilità di scrittura che spesso mi rende logorroica in un certo senso, molto più di quanto non lo sia dal vivo. Mi basta un foglio bianco, un input esterno, come in questo caso un colore e io inizio a scrivere. Probabilmente il Bianco è quello che rispecchia di più il mio essere, quindi se devo proprio scegliere tra i tre, direi il Bianco che è quello dove mi ritrovo maggiormente.

Leggendo le tre raccolte sono rimasta affascinata dagli haiku, ma mi hanno conquistata anche le illustrazioni. Com’è nata la collaborazione tra lei e Fabio Pedrazzi?

La collaborazione tra me e Fabio è una conseguenza del fatto che dopo aver provato editori e selfpublishing io abbia affidato alla sua Placebook ogni mio scritto, versi e prosa. Due anni fa ho pubblicato la raccolta “Sonorità vitali” a cui è seguita una silloge e il romanzo “Amnesya”.

Con Fabio Pedrazzi e Claudia Filippini è nata una collaborazione davvero bellissima, il loro è un lavoro preciso e altamente professionale, seguito in piena partecipazione dell’autore.

Da qui è nato tutto il resto, la mia collaborazione con il magazine Kukaos che da qualche mese coordino, la nascita dell’Associazione Culturale Placeboo e una serie di iniziative, fino agli Haiku, che sono una mia proposta a Fabio dopo aver visto i suoi acquerelli digitali e che lui ha accolto con entusiasmo com’è sua abitudine

Le sue tre raccolte sono tutte self-publishing. Come ha vissuto questa esperienza?

In realtà non sono proprio selfpublishing, ma vengono filtrate dalla Placebook appunto. Il self per me è stata un’ottima opportunità che mi ha dato molto negli anni passati e che mi ha permesso di pubblicare, però richiede un grande lavoro che ora lascio molto volentieri alla mia editor Claudia e al mio editore Fabio.

Nella sua carriera di autrice, ha qualche figura cui si ispira? Quale?

In realtà no, però sono davvero una lettrice e quindi esistono autori che amo molto e che considero più alla stregua di amici, amici silenziosi forse ma preziosi, almeno così sono stati per me da sempre. Io amo i libri oltre agli autori

Ci parli un po’ di lei. Le piace leggere? Qual è il suo libro preferito? Autore? Quale genere predilige? Ha progetti futuri?

Sì, come ho detto amo molto leggere, autori preferiti ne ho diversi, ne cito qualcuno ovvero Italo Calvino, Ian Mc Ewan, Philip Roth, Alessandro Baricco, Saramago, Marcela Serrano, Marguerite Duras e Yourcenaur, la prima Allende, Gabo, Borges, Neruda, Murakami, Mo Yan e poi la smetto qui se no non finisco più.

Il mio libro preferito è sicuramente l’Ulisse di Joyce, ma anche Tristano muore è meraviglioso e Teresa Batisa va alla guerra di Amado. Per me è davvero difficile scegliere soprattutto quando parliamo di libri.

Non amo le opere commerciali, prediligo sempre la Letteratura, quella che non ha una genere ben definito, ma storie importanti e ben scritte che ti lasciano qualcosa, come se incidessero nell’anima.

Progetti futuri ne ho sempre, dal punto di vista della scrittura ho un libro in lavorazione e un altro che sto scrivendo proprio in questo periodo e che narra la storia di una donna che vive in un piccolo paese di pescatori, una donna che conosce il segreto dei pesci, o almeno, così dicono in paese.

Ringrazio ancora una volta Biancamaria Folino per aver accettato questa intervista e vi invito a vivere questo viaggio con le sue tre raccolte. Davvero non ve ne pentirete.

Qui trovate le recensioni alle sue tre raccolte.
Haiku Nero
Haiku Bianco
Haiku Rosso


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