
Cari lettori, oggi siamo qui riuniti per darvi qualche informazione in più sul fumetto dai tratti norreni e scandinavi dell’illustratore e fumettista Angelo Rauso, “Rolf”, rinnovando i nostri ringraziamenti per averci concesso quest’intervista, e per la sua disponibilità. Potete trovare già la recensione della sua opera sul sito, più precisamente qui. Ma bando alle ciance, ciancio alle bande, iniziamo l’intervista.

1- Allora… vichinghi. Perché?
“Non c’è un motivo ben preciso, è un mondo che mi ha sempre appassionato e lo trovavo perfetto per raccontare quel tipo di storia.”
2- Di sicuro il tuo fumetto non vuole essere un documentario di National Geographic sugli antichi popoli norreni, ma quanta ricerca c’è dietro questa ambientazione vichingheggiante? Ci sono usi e costumi riportati che possono dirsi particolarmente accurati dal punto di vista storico?
“Ho approfondito la mitologia norrena prima di mettermi all’opera, ovviamente i miti e le leggende sono state la principale fonte d’ispirazione. Per quanto riguarda usi e costumi in parte ho preso ispirazione dal reale, l’altra parte è ispirata alla figura stereotipata dei classici vichinghi.”
3- C’è qualche personaggio che è stato particolarmente ispirato ad un familiare o ad un amico? O magari ad un rivale o nemico giurato? E c’è un personaggio che, al termine della pubblicazione, ti è dispiaciuto abbandonare più degli altri? Ci sono, in fine, serie o personaggi da cui hai preso ispirazione?
“Rolf è ispirato ad un mio amico, molto muscoloso e delle volte buffo, ma con gran cuore e determinazione. Non mi è dispiaciuto abbandonare i personaggi della mia storia, quello era il loro posto e sono felice che siano li a lasciare qualcosa a chiunque legga l’opera. Ho sicuramente preso ispirazione dalla serie televisiva Vikings per il concept art generale del libro.”
4- A quale tipo di pubblico volevi rivolgerti durante la realizzazione del fumetto? A chi consiglieresti la lettura di “Rolf”?
“Non c’è un pubblico ben preciso, insomma mi piace immaginare che quel racconto possa appassionare chiunque decida di leggerlo. Lo consiglierei a tutte le persone che hanno voglia di allontanarsi dal mondo reale e godersi l’avventura.”
5- C’è qualcuno che ti ha dato un grande aiuto, o un forte supporto, durante la pianificazione e la realizzazione del fumetto? Ci sono stati momenti nei quali credevi che non saresti riuscire a portarlo a termine?
“Una domanda dura, perché tocca il lato più umano e difficile della realizzazione di un libro. Ho avuto tantissimo supporto, da mio padre, scrittore anche lui, e da amici. Parlare con loro riguardo determinate scene mi aiutava a capire se potessero funzionare.
C’è stato un momento in cui credevo di non farcela, essere alle prese del primo libro non è semplice, ci si confronta con la paura di sbagliare, di non essere in grado. Poi è scoppiata la pandemia e questo ha creato una serie di complicanze che mi hanno portato a pensare di non potercela fare. La passione mi ha spinto a continuare e adesso sono felicissimo e soddisfatto di aver portato a termine l’opera e soprattutto dell’esperienza che mi ha lasciato.”
6- Come si è evoluta l’opera con il passare del tempo? Ci sono stati grandi mutamenti dall’idea originale, oppure è stato un percorso pressoché spianato? Com’è stato il processo di ideazione della storia e del design dei personaggi?
“Tantissimi sono stati i cambiamenti e le modifiche apportate al libro. Mi considero una persona poco precisa e ordinata, lo stesso è stato per la creazione dell’opera. Ma è nel disordine che sono riuscito ad avere una visione completa e unire tutti i pezzi per costruire la storia. Il concept dei personaggi risale a molto tempo fa, Rolf è stato il primo a nascere, faceva parte di un mio progetto personale, fatto per divertimento. Il design mi ha colpito particolarmente da spingermi a sviluppare tutto un suo mondo.”
7- Riguardo ai tuoi piani futuri, potremo trovare un sequel “Rolf”, o saranno progetti completamente nuovi?
“Sto lavorando e lavorerò a progetti nuovi, sono legato a Rolf, ma mi piace affrontare nuove tematiche e toccare diversi scenari. Ho tanto da raccontare e voglio farlo non soffermandomi su qualcosa nello specifico, ma essere alla costante ricerca di nuovi stimoli.”
8- Com’è stato lavorare ad un progetto con la Prismatics Edizioni? C’è un altro artista con cui hai stretto un rapporto particolarmente stretto, e c’è un altro fumetto della stessa casa editrice che ti senti di consigliare?
“Mi sono trovato benissimo, pur essendo una piccola realtà Prismatics è sempre stata a disposizione su qualunque cosa. Potrò sembrare banale, ma credo che ogni autore di prismatics meriti di essere consigliato, quindi passate per il loro sito e lasciatevi conquistare da ogni storia.”
Ringraziamo ancora una volta Angelo Rauso per la cordialità e per il suo tempo, e anche per oggi dalla Locanda della Landa è tutto, cari lettori!
Negli episodi precedenti della Locanda della Landa:
Rolf – un fumetto di Angelo Rauso
Luca – Il primo film Pixar Made in Italy
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