I’m lagging – Eren Jaeger

Una nuova rubrica parte oggi sul sito. Eren Jaeger il primo a farne parte!


Tempo fa iniziai una rubrica chiamata “La tempovia” qui sul sito. Guardando oggi ad essa la vedo quasi come un errore, un qualcosa con potenziale ma troppo specifica per farne un must vero e proprio.
Pensando attentamente in un momento emotivamente un po’ più triste, li abbiamo tutti, mi è venuta in mente questa nuova rubrica: i’m lagging.

In i’m lagging verranno presi in considerazione personaggi di qualsiasi tipo inerenti al mondo nerd e vi sarà data una sua riproposizione attraverso il suo punto di vista generale inerente al punto finale della sua caratterizzazione nell’opera di riferimento. Insomma, una versione 2.0 de “La tempovia” con la presenza di infiltrazioni personali di chi ha visto o letto le vicende di quel personaggio.

Attenzione, potreste trovare spoiler nel corso della lettura

Il personaggio preso in considerazione oggi è Eren Jaeger, protagonista di Attack on Titan (Shingeki no Kyojin) e colui che si è rivelato essere anche l’antagonista per antonomasia della serie.
Per accompagnarvi in questa breve avventura, vi propongo di leggere dal prossimo punto in poi ascoltando la canzone sottostante.

Eren Jaeger – I suoi ultimi capitoli di vita


Tutto ha inizio all’interno della battaglia finale dell’isola di Paradis. Dove avremo modo di veder parlare per l’ultima volta Eren Jaeger nel mondo dei vivi. Difatti a seguito della perdita della testa, a causa di uno sparo da parte di Gabi, Eren si troverà a parlare unicamente da quel momento in poi nei sentieri. Cadendo in mano a Zeke, il cranio del protagonista darà inizio alla marcia dei colossali portando il suo corpo allo stato di Gigante fondatore: uno tra i più grandi, se non il più grande, di tutta la serie.

Eren Jaeger, in questa sua nuova forma, condurrà la schiera di colossali a uccidere oltre tre quarti della popolazione. Tra innocenti e soldati, Eren si è macchiato del sangue di milioni e milioni di persone. Rischiando di eliminarne altrettante o almeno fino alla battaglia tra Terra e Paradiso: quella culminata a Fort Salta.

È proprio a Fort Salta che inizia il declino di Eren, che distrutto in forma fondatore dall’esplosione della trasformazione di Armin in colossale, si separa da Hallucigenia (definita come l’origine del potere dei giganti) e arriva anche esso ad assumere la stessa forma titanica del suo migliore amico. Eren diverrà un gigante colossale, ingaggiando battaglia contro Armin stesso e l’intera alleanza formatasi per contrastarlo.
Alla fine Eren Jaeger verrà ucciso da Mikasa, che entrata nella bocca del suo titano dopo un’esplosione causata da Levi staccherà la testa al suo amato. Già, perché la scena terminerà con Mikasa che bacia la testa mozzata di Eren.

Da quel momento, inizierà l’atto finale delle vicende di Eren Jaeger. Facciamo una premessa prima di poterci immedesimare totalmente: il tutto si svolge nei sentieri, luogo tutti i destini degli Eldiani si incontrano e non esiste tempo. Presente, passato e futuro sono la stessa cosa.
L’ultimo capitolo mostra una conversazione tra Eren e Armin, che iniziano dialogando sulla marcia dei colossali e a come abbia spazzato via quasi totalmente l’umanità.

L’ho fatto per i miei amici… voglio un futuro migliore per loro, uno in cui possano non essere discriminati

Dal punto di vista di Eren, queste potrebbero esser le parole che lo hanno trasportato durante l’intera marcia dei colossali. Parole che, pian piano, dialogando con Armin nei sentieri perdono di credibilità.
I due eldiani parlano, parlano anche per tanto, ritrovandosi ad arrivare ad una risposta finale per Eren:

Era tutto necessario? Era necessario uccidere tutti quegli innocenti, fargli fare la fine di… mia madre? Far vivere ad altri bambini quel che ho vissuto… io?

Il discorrere della conversazione si fa pesante, così come l’aria intorno ai due. Riprendiamo, dunque, il discorso del tempo nei sentieri. Riprendiamolo da dove abbiamo cominciato, con Eren.

Quel giorno… in quel momento… Bertholdt non doveva morire. Così a mandarla verso mia madre…

Eren Jaeger

Questo quello che abbiamo potuto leggere direttamente, ma cosa avrà potuto pensare Eren? A quel punto ci sopraggiunge una domanda importante: chi è il vero cattivo di Attack on titan? Chi è l’antagonista principale?
Se a primo acchito potrebbe sembrare Eren, invece il vero malvagio qui è l’essere umano ma, ancor di più, il destino.
Eren Jaeger è vittima degli eventi, vittima dell’essere il martire designato dalla vita per poter creare un collegamento che non porti paradossi all’interno della linea temporale delle vicende narrate.

Portato ad uccidere sua madre, a difendere i suoi amici e a calpestare l’intero pianeta per poter andare avanti. Portato a seguire quello che era stato previsto per lui e per la razza umana, senza poter mai godere dell’amore della donna che ama e restando intrappolato nei sentieri per sempre.
Empatizzando un po’ non si può far altro che capire che Eren Jaeger è colpevole dell’essere una pedina sulla scacchiera di una dolorosa vita che lo costringe a cercare una libertà inesistente.
Sasageyo acquista un altro significato davanti al finale di Attack on titan. Offrire il proprio cuore non serve a nulla in questa linea di tempo, tanto tutto andrà per il peggio.

To the boy who sought freedom… goodbye

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