Il morso della vipera: un altro successo di Alice Basso

Alice Basso ha un carattere distintivo: la freschezza. La leggerezza con cui racconta storie e inventa personaggi è quello che colpisce il lettore nel profondo se non altro perché ci si ritrova a ridere dopo ogni riga letta. Il morso della vipera, un successo tutto nuovo per l’omonima autrice.

Il morso della vipera: un altro successo di Alice Basso


Per chi l’ha già conosciuta leggendo “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” vi chiediamo un minuto in più d’attenzione. Dimenticatevi Vani e l’ispettore Berganza. Qui c’è una ragazza di nome Anita e una Olivetti da tenere sottomano.


Com’è questa nuova protagonista? Racchiude un’infinità di aggettivi: combattiva, audace, sognatrice. Peccato, però, che qualcuno noti sempre e solo la sua bellezza. Tocca ai lettori e alle lettrici scovare il suo carattere impigliato nei tasti della macchina per scrivere.


“Ogni mattina Anita si accomoda alla Olivetti e digita digita digita. Le storie che deve trascrivere sono belle. Anita coi personaggi entra subito in confidenza. Tempo due racconti e le sembra di conoscerli da una vita. In ogni storia il protagonista di turno si ritrova in un agguato, in una sparatoria, in una rissa. E Anita ormai lo sa che il personaggio ne uscirà intero, o perlomeno con buone prospettive di ripresa, perché sono racconti seriali, giusto?

Mica lo fai crepare, il protagonista che deve tornare ancora e ancora, ci arriverebbe anche un cretino; eppure a ogni lama di coltello che balugina nel buio di un vicolo, a ogni sguardo nero dell’occhio cavo della canna di una pistola, a ogni sagoma minacciosa che si staglia contro la porta di una bisca, Anita trasale e digita più in fretta per vedere come andrà a finire”.

Anita è catturata dai racconti che deve trascrivere sotto lo sguardo attento di Satta Ascona. Dopo un abile combattimento faccia a faccia con due rivali per ottenere un posto presso la rivista Saturnalia, Anita non riesce a fare a meno di pensare alle storie che Satta Ascona legge nello studio dove lavora.

Il morso della vipera – Tiriamo le somme


Si tratta di racconti gialli americani con detective che indossano lunghi cappotti avendo a portata di mano sempre un bicchiere di whisky tra sparatorie e inseguimenti.


Come le sembrano vere queste storie soprattutto perché, da anni, Anita diffida di giornali e libri che non fanno altro che compiacere il regime.


Anita è una dattilografa del 1935 in bilico tra amore e lavoro. Infatti, non ha ancora accettato la proposta di matrimonio da parte del suo fidanzato Corrado…



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