Ritorniamo in grande stile con una recensione di un libro di tutto rispetto, quella de “Il coglione” di Francesco Gallotti
Ne è passato di tempo dalla mia ultima recensione, vero? Questo periodo si è visto confusionario e tra libri da recensire più un post Comicon 2022 molto impegnativo, sembrava non potessi più uscirne. In questo periodo ho potuto leggere molto, tra cui anche il libro di cui parleremo in questo articolo.
Il titolo del manoscritto in questione è tutto un programma, dato che il buon Francesco Gallotti ha deciso di dare alla propria creatura il nome di “Il coglione”. Un nome che sembrerebbe essere tutto un programma, ma non è così. Paradossalmente, il titolo vuole essere quasi una critica al narratore. Anche se, però, alla fine diventa un’autocritica perché difficilmente non ci si immedesima facendo risaltare tutto un contesto in cui empatizzare.
Il libro è un flusso di coscienza continuo, tanto che si potrebbe definire come un continuo evolversi e pensare. Non è troppo lungo, ma il contenuto è davvero significativo. Il tutto si svolge e viene visto dagli occhi di un ragazzo molto giovane, che tende a vedere il mondo e la società con una sensibilità frutto di un’empatia molto insistente. Non una cosa negativa, che unita ad un manifestarsi attraverso lettere e testi scritte dall’autore stesso risulta come un libro estremamente vivibile.
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