HUMANKIND – Recensione

“Cosa facciamo stasera? Quello che facciamo tutte le sere, cerchiamo di conquistare il mondo!”

Humankind è un titolo che propone al giocatore di prendere il controllo di una piccola tribù nomade preistorica e guidarla a creare una civiltà che vivrà e prospererà attraverso i secoli e le ere, fino a diventare una grande potenza dell’età contemporanea.

Siamo di fronte a uno strategico di quelli a turni, isometrico con mappa divisa in caselle esagonali, molto simile a Civilization per certi aspetti, diverso in altri. Non esiste una campagna, si inizia scegliendo le impostazioni della partita come la grandezza del mondo, il numero di continenti, la quantità di acqua o di montagne e altro ancora, si decide una difficoltà e il numero di avversari e si va. Non si può scegliere l’era iniziale, per cui si comincia per forza con la nostra piccola tribù.

Humankind – Gli esordi della nostra civiltà

Il titolo risulta particolare riguardo alle condizioni di vittoria, dato che non ci sono le solite opzioni come conquista, o crea le meraviglie, o sviluppa tutte le tecnologie, ecc. Qui quelle diventano le condizioni di fine partita, invece vince chi accumula più “fama” totale attraverso specifiche azioni nel corso della partita, per cui, per esempio, se anche si riuscissero a sconfiggere tutti gli avversari ma uno di loro aveva già accumulato più “fama”, l’esito finale sarà una sconfitta.

Il gioco, seguendo indicativamente la storia reale dell’umanità, prevede un avanzamento tra varie ere, per cui si passa da età nomade, a età classica, medioevo e così via, e a ogni passaggio si sceglie una nuova civiltà con bonus, distretti e unità uniche.

Humankind – Le diverse civiltà con cui intraprendere il nostro viaggio

Si inizia quindi con una piccola tribù di nomadi, si va in giro a scoprire “curiosità” che compaiono in giro per mappa, segnalate dall’apposito indicatore, finchè si arriva a creare il primo avamposto, avanzare all’era antica e creare la prima città vera e propria, da sviluppare creando distretti specifici per ogni risorsa presente, e parallelamente si avviano le prime ricerche scientifiche che porteranno bonus vari e nuove costruzioni e forze militari.

Per quel che riguarda la guerra, Humankind propone un sistema piuttosto approfondito e ben legato ad alcune importanti scelte nell’albero tecnologico:

– Ogni unità ha bonus e/o malus contro altre unità

– Più unità, anche di tipo diverso, possono unirsi per formare un esercito

– Se una battaglia è stata avviata, altri eserciti in range possono unirsi alla battaglia come rinforzi

– Ci sono bonus e/o malus in base al tipo di terreno

– Si può sfruttare la conformazione della mappa con fiumi che rallentano, dirupi che impediscono il passaggio, fortificazioni, boschi che coprono la visuale, ecc.

Inoltre è possibile scegliere, in base a una barra che indica da che parte pende la bilancia in uno scontro, se combattere manualmente le battaglie o se farle simulare al gioco, che darà direttamente il risultato, in maniera relativamente randomica, basandosi sulle unità in campo.

Humankind – Scena di battaglia

Purtroppo Humankind presenta anche qualche criticità, in particolare attualmente il gioco è alquanto sbilanciato. Alcune popolazioni hanno bonus o distretti palesemente più utili o più forti di altre, proprio a livello di numeri. Stesso dicasi per i bonus forniti da alcune meraviglie o per le caratteristiche di alcune unità militari.

C’è poi un problema secondo me molto più grosso, che riguarda la presenza delle “città indipendenti” che non appartengono a nessuna delle popolazioni il lizza per la vittoria. Queste città, che lasciate sole sanno essere anche fastidiose quando sono vicine, dato che tendono ad attaccar briga spesso e volentieri, possono in realtà essere “comprate”. Pagando con le giuste risorse e dopo un certo numero di turni, dapprima smettono di attaccare, poi consentono di noleggiare i propri eserciti a prezzi stracciati per un numero non indifferente di turni, e infine possono essere inglobate nel proprio impero, permettendo non solo di ottenere una intera città, ma anche e soprattutto il controllo delle sue truppe. Se quest’ultima eventualità richiede un bel pò di tempo, non è così in merito all’assoldare le loro forze armate come mercenari, cosa che può essere effettuata abbastanza presto e in caso di guerra concede un vantaggio enorme in termini bellici contro i propri avversari, che possono così essere battuti per superiorità numerica e senza dover sprecare preziosi turni e risorse per creare milizie per conto proprio.

Infine il gioco tende a essere poco chiaro su varie cose (tralasciando il fatto che non sia tradotto in italiano)

– il primo approccio può essere disarmante, quando il giocatore viene messo di fronte alla vastità di meccaniche, risorse e strutture presenti potrebbe rimanere spiazzato e assai confuso.

– alcune specifiche meccaniche di gioco non sono ben spiegate o sono poco intuitive.

– alcune descrizioni non fanno capire esattamente a cosa si riferiscano, o offrono frasi simili ma che intendono effetti o bersagli diversi.

– manca un elenco chiaro dei distretti già creati, delle rotte commerciali attive, e altre informazioni simili.

– a volte è poco pratico il fatto che le informazioni fornite dalla mappa cambino automaticamente in base al livello di zoom, senza dare la possibilità di scegliere cosa vedere, quindi in certe occasioni diventa poco comodo individuare qualcosa di specifico prima di poter prendere una decisione.

Humankind – La mappa di gioco vista da diverse altitudini

E’ importante però tenere presente che il gioco è attivamente supportato dagli sviluppatori, che continuano a lavorarci su e sembrano ascoltare i feedback della community e avere le idee abbastanza chiare sui programmi futuri e sui prossimi update, il prossimo dei quali sarà rilasciato il 28 ottobre. E’ quindi probabile che molti dei problemi di chiarezza e di bilanciamento descritti verranno sistemati in futuro.

C’è da dire anche che quanto discusso si basa sull’esperienza di partite giocate in singleplayer, ma il gioco ha anche una componente multiplayer che consente a vari giocatori di sfidarsi per stabilire chi sarebbe il migliore e il più adatto a guidare l’umanità verso la gloria eterna.

Graficamente il titolo si presenta piacevole da guardare, piuttosto colorato e leggermente “cartoonoso”. Carino il fatto che zoomando sulle varie caselle si vedano personaggini o animali muoversi, e apprezzabile soprattutto il fatto che i vari distretti, edifici, strade e personaggini stessi cambino in base sia alla popolazione scelta, sia all’era attuale.

Dal punto di vista del sonoro, le musiche accompagnano bene la partita e a quella principale si affiancano altre OST che variano anche qui in base alla popolazione scelta, creando un pò di varietà man mano che si avanza, dato che di era in era si avrà una nuova melodia di sottofondo. Niente da dire sugli effetti sonori, chiari e precisi, nulla di particolare.

Dopo il primo caricamento della partita a gioco avviato, eventuali altri caricamenti risultano abbastanza veloci e quindi se si vuole provare una mossa, vedere le conseguenze di una scelta o semplicemente correggere un errore da missclick, si può tranquillamente salvare e ricaricare. C’è inoltre un comodo sistema di autosalvataggio impostabile a piacimento.

Humankind – Il sistema della fama


Conclusione

Humankind in definitiva è un gioco molto interessante e sicuramente da tenere presente se si apprezza il genere. Il primo impatto può risultare confusionario tra le molte meccaniche e informazioni da gestire e imparare, ma una volta acquisita una certa conoscenza riesce a mostrarsi competitivo e piacevole da portare avanti. Purtroppo i problemi di bilanciamento fanno sì che a un certo punto si acquisisca troppo vantaggio rispetto all’Intelligenza Artificiale, che alla lunga non riesce più a tenere testa al giocatore. Tuttavia ci sono buone speranze sul fatto che molte cose verranno migliorate con le prossime patch ed è anche positivo il fatto che si possano creare partite multiplayer che potrebbero essere divertenti soprattutto giocando con amici.

Recensione della versione PC di “Humankind” a cura di Vinbor


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