Recensione del romanzo fantasy “Radica”

Un low fantasy dal word building spettacolare, con personaggi incredibilmente sfaccettati e una trama da divorare tutta d’un fiato. Draghi, intrighi, misteri e una minaccia da svelare.

trama e cover del fantasy Radica

Mezzo uomo. Mostro. Aku. Con quanti nomi le genti additano te e il tuo popolo?

Radica, lune

TITOLO: Radica

AUTORE: Lune

VOLUMI: libro 1 del Ciclo dei Podestati (quadrilogia)

CASA EDITRICE: Genesis Publishing

GENERE: Low Fantasy, avventura, corale

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Radica-Vol-1-Lune/dp/9606471764/ref=cm_cr_arp_d_pdt_img_top?ie=UTF8

PREZZO: 11.97 euro (copertina flessibile)/ 3.99 euro (kindle)

IL MIO VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

Ero partita con alte aspettative nei confronti di questo primo romanzo di Lune, Radica, e ammetto con orgoglio che non sono rimasta affatto delusa, anzi, l’avvicendarsi della narrazione mi ha tenuta incollata dalla prima all’ultima pagina.

Radica è un fantasy particolare. Particolare perché è corale (e qui mi direte: cosa c’è di strano?) ed è ambientato su varie linee temporali tutte vicine l’una all’altra (l’intera vicenda si svolge in poco più di qualche giorno) ma che si intersecano e si intrecciano. Non sarà quindi raro trovare lo stesso momento, ma vissuto da due personaggi diversi, spesso anche lontani tra loro nello spazio. Non sarà raro nemmeno trovare salti avanti e indietro di qualche ora, di qualche giorno così da staccarci dall’azione e vedere il tutto da una prospettiva diversa, attraverso una mente diversa. E questo, secondo me, è ún o dei punti di forza di questo romanzo: la sua incessante concatenazione. Sono tutti collegati, tutti, anche se all’inizio non sembra, anche se all’inizio paiono solo tante persone diverse in storie diverse.

E poi… Abbiamo un mondo, un mondo parallelo diviso in podestati e due terre separate, quella degli esseri umani e quella degli Aku, creature leggendarie che si dice siano nate dai draghi, e che da tempo immemore si occupano di proteggere il mondo, di salvaguardarlo. Eppure sono etichettati come mostri, sono visti con sospetto per la loro diversità, ruolo e capacità sovrumana (come la possibilità di volare, di mutare, di essere più veloci e più forti degli umani, di non mostrare emozioni). In uno di questi podestati, però, c’è un problema: una successione. Il podestà è morto prima del tempo e perciò ha dovuto chiamare una reggente, Miri a gestire le sorti del podestato. Miri è ún personaggio forte, caparbio, che non puoi far altro che amare. Ha un passato oscuro che cerca di nascondere con una sorta di vergogna, seppur emerga il fatto che, grazie a ciò che lei era, il Montrag Minore sia stato salvato da una brutta sorte.

Miri è ponderata, intelligente e cerca di mettere un freno ai commercianti, che vogliono conquistare il potere, e per farlo si farà aiutare da un altro personaggio che ho amato: Konrad-Jun, appartenente alla terra degli Aku (ma umano). Kon invece è testardo, geniale, irriverente… Insomma, proprio una persona di cui mi potrei innamorare.
Mentre quindi, la situazione nel Montrag si fa spinosa, ci spostiamo lontano, dove la figlia del podestà defunto deve compiere un viaggio per porre il suo sigillo alla successione. Lei è giovane, spaventata e distrutta dalla morte dei genitori.

Ma non finisce qui: qualcuno cerca di sabotarli e la piccola finisce in un luogo pericoloso che non dovrebbe assolutamente esistere. E agli intrighi di corte si aggiunge un mistero, la scomparsa di alcuni bambini e una potentissima droga, che è allo stesso momento cura e morte. Un gruppo di Cord (guardie) partirà sulle sue tracce, perciò insieme a Nion, Talic e Axell, faremo un viaggio lungo queste terre fantasy, alla ricerca della verità e di qualcosa di pericoloso che sta minacciando i podestati.

Potrei andare avanti all’infinito, ma rischierei di spoilerare troppo, perciò passerò alla parte tecnica. La scrittura di Lune è fluida, leggera, scorre piacevolmente sotto agli occhi. Il mondo fantasy da lei creato è complesso e sfaccettato, e ammetto di aver faticato un po’ nelle prime pagine a inquadrare il tutto (slang inclusi), ma una volta passati i primi capitoli, l’azione fa da protagonista, facendoti velocizzare per capire cosa succederà, come andrà a finire (e dovremo comunque aspettare il secondo volume per saperlo).

Le ambientazioni sono occidentaleggianti ma questa misteriosa Iriba ci catapulta nel bel mezzo dell’Oriente (forse del Giappone, visti i nomi e le caratteristiche fisiche degli Aku).
Ho amato alla follia questo lato orientale, come Lune abbia studiato la lingua giapponese per creare nomi che avessero le sillabe giuste in hiragana e dei significati perfetti (e da studentessa di giapponese, non potevo che apprezzare).
Ad esempio, gli Aku, 悪 che letteralmente significa male, ma anche (cambiando Kanji) aprire ed eccessiva forza di volontà. Tutte caratteristiche con cui gli Aku sono etichettati o riconosciuti (e cosa mai apriranno? Eh, lo scopriremo nelle prossime puntate).
Oppure Iriba, che pur non avendo nessun significato, ha tutte le sillabe al posto giusto (いりば).

Che dire quindi? Un fantasy che ha tutte le caratteristiche giuste per essere un capolavoro (anche se, purtroppo per la mia anima rosa, c’è ben poco di romantico in questo primo libro) e che si fa leggere molto, molto volentieri.
E ora… Beh, non vi resta che esplorare anche voi i Podestati ed immergervi nelle magiche atmosfere di Radica! (Sappiate che il secondo volume è già uscito!)

Per altre mie recensioni: https://www.nerdsbay.it/recensione-romanzo-infiltrata-a-nozze-giulia/

Allora continuerò a vivere, perchè so che tornerai da me. Tu vivrai nei miei occhi. Ti abbraccerò ancora nei miei sogni.

canzone popolare dei podestati, radica, lune