Horrorstör, e se un horror venisse ambientato da Ikea?

Horrorstör – Il nuovo romanzo di Grady Hendrix, tra armadi e divani, l’horror è servito.


Horrostör è un romanzo semplicemente geniale. A partire già dalla copertina, il tutto è presentato come un vero e proprio catalogo, strizzando l’occhio (non velatamente, anzi intenzionalmente) al famoso negozio di arredamento svedese.

Ogni capitolo è legato ad un prodotto, aprendosi con la descrizione dello stesso, una sedia, un divano, un letto che man mano diventano sempre più inquietanti (con ad esempio la presenza di spuntoni di ferro). Oltre a questo sono presenti, all’interno, una riproduzione fedele di moduli da compilare per ordini da effettuare comodamente da casa, per arredare la tua casa in stile Orsk (questo è il nome del negozio fittizio) ovunque tu ti trova.

La trama è incentrata su Amy, una dipendente del negozio, un addetto alla vendite al verde che accetterà un doppio turno notturno, insieme ad una sua collega ed al capo reparto, per investigare di notte nel negozio e scoprire il motivo di alcuni eventi strani che stanno accadendo, come mobili rovinati e strani odori e scritte sui muri.

Se le case infestate sono da sempre l’archetipo horror per eccellenza, Hendrix ha portato questo tema all’apice ambientando il tutto in un luogo pieno di simulazione di stanze dove le ombre sono annidate dietro ogni armadio, letto o cucina.

Il libro riesce esattamente in ciò che si prefigge essere, un libro horror leggero, ironico, ma con una certa dose di inquietudine che aleggia nell’aria durante la lettura, e perché no, anche qualche piccolo jump-scare.

Grady Hendrix

E’ un libro che sicuramente si presta ad una sessione di binge-reading (il comune “tutto d’un fiato”, anche se in questo caso meglio se “tutto in una notte”) vista la velocità dello scorrere degli eventi e all’esiguo numero di pagine (intorno alle 200).

Horrorstör è, come dicevo, geniale, e la storia, se anche con i soliti clichè del genere (in questo caso apprezzati perché è proprio ciò che vuole trasmettere l’autore, vuole essere un intero clichè ma servito in modo non convenzionale) non risulta per niente banale.

Tra l’altro Grady Hendrix è conosciuto per i suoi romanzi un po’ fuori dagli schemi, basti ricordare il suo primo romanzo (in Italia almeno) Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe, che si presenta in questo caso come una guida, snocciolando tra i vari capitoli l’intera trama. Grady Hendrix, scrittore e sceneggiatore americano, è un visionario, e come ogni visionario che si rispetti, il mondo si divide tra chi lo ama alla follia ed apprezza la sua stravaganza (letteraria in questo caso, ambiente dove le novità di solito sono sempre ben accette) e chi lo odia senza remore alcuna.

Sicuramente, che piaccia o meno nei suoi romanzi c’è sempre un tocco di denuncia sociale, leggera e mai pesante, infatti, in Horrorstor, Tra le righe è anche presente una denuncia allo sfruttamento che parecchi lavoratori subiscono in questo settore. Scommetto che dopo aver letto questo romanzo, non tornerete al famoso negozio di arredamento svedese per un po’ di tempo.

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