GREAK: MEMORIES OF AZUR – Recensione

“Una fiaba dal tocco nostalgico”

Greak: Memories of Azur è una fiaba. Non una di quelle allegre e ricche di gioia da raccontare a un bambino. E’ una storia di amore fraterno e di fiducia, contornata da avvenimenti cupi e gravosi, in un’atmosfera a volte nostalgica, a volte addirittura triste, ma mai priva di speranza e di voglia di lottare.

La trama, ben narrata e coerente, sa coinvolgere emotivamente, invoglia a voler scoprire qualcosa in più sul mondo di gioco, sugli avvenimenti di fondo che generano preoccupazione in tutti i personaggi e spingono i protagonisti ad agire. Oltre alle vicende che coinvolgono il trio di fortuiti eroi e che interessano direttamente il giocatore c’è quindi un universo interessante, ben curato e perfetto per contestualizzare l’avventura descritta. E non c’è nessun dubbio sul fatto che lo stile artistico adoperato e la melodie scelte per la colonna sonora contribuiscano in maniera pregevole a scatenare emozioni fino a culminare addirittura in una lacrimuccia (certo, se uno non ha il cuore di ghiaccio…)

Siamo di fronte a un gioco artisticamente ispirato, dove la grafica è composta da disegni fatti a mano con uno stile semplice ma ben curato e non povero di dettagli. I personaggi, in particolar modo durante le cutscene, riescono a essere molto espressivi nonostante i volti caratterizzati solo dagli occhi.

Ciò avviene anche grazie alle animazioni che sono sempre ben realizzate e fluide sia, appunto, durante le cinematic, sia nelle fasi tranquille di esplorazione, sia in quelle più concitate di combattimento. Il tutto, unito alla varietà di ambientazioni presenti e ai fondali sempre magnifici e suggestivi, rendono il titolo una gioia per gli occhi.

Le musiche accompagnano sapientemente i protagonisti durante la loro avventura. Le melodie infatti sono sempre adatte alle varie situazioni e riescono piuttosto bene nel loro scopo di far immergere il giocatore in quello che è lo stato d’animo trasmesso durante le varie fasi della storia. Anche gli effetti sonori risultano essere adeguati e ben curati.

Parlando di gameplay, abbiamo a che fare con un action-platform 2D a scorrimento orizzontale, che alterna fasi di esplorazione, a combattimenti e a momenti di tranquillità durante i quali dialogare con svariati NPC.

La peculiarità di questo gioco, non particolarmente innovativa e tuttavia realizzata a regola d’arte, molto meglio che in altri giochi che la propongono, è il fatto di avere a disposizione 3 personaggi da utilizzare durante l’avventura. Ciascuno dei tre eroi ha dunque le proprie unicità e la possibilità di eseguire azioni che gli altri due non possono compiere, per cui è necessario farli collaborare ad esempio per sbloccare un passaggio chiuso o per affrontare un particolare nemico.

Importante far presente che il gioco è single-player, per cui è il giocatore da solo a gestire il trio, e i tre protagonisti si muovono singolarmente. Se si decide di andare in avanscoperta con uno solo, gli altri resteranno indietro in attesa di ordini. C’è anche la possibilità di far muovere tutti e tre insieme con la pressione dell’apposito tastino, aspetto decisamente utile nelle lunghe scarpinate, ma poco pratico in situazioni più specifiche come può essere una serie di salti tra piattaforme sospese sul vuoto.

Davvero adorabile la scelta da parte degli sviluppatori di far si che le frasi pronunciate dagli NPC siano diverse in base a quale dei tre protagonisti viene scelto per avviare una conversazione.

Il gioco offre un ben calibrato senso di progressione. All’inizio della campagna non sono subito disponibili tutti e tre i personaggi, che si riuniscono lungo il corso delle vicende narrate. Svolgere alcuni piccoli compiti per gli NPC o trovare i posti giusti in giro per il mondo di gioco rende possibile ottenere dei potenziamenti sia attivi che passivi. L’insieme di queste due cose, unito al fatto che addentrandosi in zone sempre più pericolose saltano fuori nuovi nemici, dà un graduale e costante senso di crescita e miglioramento dei protagonisti.

Oltre a tutte le belle feature descritte finora, è presente anche qualche piccola criticità sul fronte gameplay.

Il gioco permette di salvare solo in punti specifici in giro per le mappe, solo che a volte questi checkpoint tendono ad essere piuttosto distanti tra loro, il che potrebbe rivelarsi problematico per qualcuno.

La diversità di nemici e la quantità di attacchi e mosse dei loro moveset offrono purtroppo poca varietà sul lungo termine. I combattimenti finiscono per risultare un po’ ripetitivi soprattutto durante le fasi avanzate e finali della storia, col rischio di spingere il giocatore a evitare del tutto gli scontri, tenendo conto del fatto che il più delle volte non offrono ricompense in caso di vittoria. Inoltre il fatto di avere a disposizione 3 personaggi con abilità ben differenziate potrebbe essere sfruttato meglio nelle boss-fight.

Infine, per i giocatori avvezzi ad utilizzare mouse e tastiera potrebbe dimostrarsi poco pratico voler sfruttare la possibilità di muovere liberamente la visuale, feature incredibilmente comoda in fase di esplorazione, per guardarsi in giro. Con un controller è facile spingere un analogico, con la tastiera invece è necessario configurare ben 4 tasti diversi, uno per direzione ovviamente, sicuramente non il top del comfort. Sarebbe bastata un’opzione per tener premuto un singolo tasto mentre si muove il mouse in giro.

(La recensione deriva da una versione di anteprima, giocata prima del giorno di uscita ufficiale, quindi alcune cose potrebbero essere corrette o migliorate al day-one, o in patch future)

In conclusione: Greak: Memories Of Azur è un titolo molto apprezzabile dal punto di vista artistico, della storia e delle atmosfere, un titolo che sa coinvolgere. Forse un po’ meno lodevole in quanto al gameplay vero e proprio, che risulta sicuramente piacevole, ma un pò troppo facile e alla lunga ripetitivo nei combattimenti.

Tutto sommato è un bel gioco, sicuramente consigliato se si cerca qualcosa di relativamente tranquillo che sappia suscitare emozioni.

Greak: Memories of Azur è disponibile su Nintendo Switch e Steam dal 17 agosto.

(Recensione della versione STEAM a cura di Vinbor)


Continuate a seguirci e ricordate che potete trovarci anche su Instagram (qui), Facebook, Discord e Twitter come nerds_bay ! Se non riuscite a trovarci secondo quel tag, vi basterà scrivere il nostro nome e cercare il nostro stemma caratteristico!